Parrocchia di S. Carlo, domenica 14 agosto, ore 10.30: prima di incominciare la Messa, il parroco, don Maurizio Vailati, richiama l’attenzione dei presenti su un gruppetto di perso- ne, una decina in tutto, sedute in prima fila. Non sono soliti venire alla Messa domenicale, sono infatti musulmani che hanno chiesto di poter rivolgere un messaggio ai cristiani presenti. L’uomo incaricato si fa avanti e così parla a tutti:
“Cari fratelli cristiani, siamo davvero felici di poter essere qui insieme.
Siamo infatti figli dell’unico Dio ed è quindi con ragione che possiamo chiamarci vicendevolmente fratelli: è bello poterlo fare con amore e amicizia.
La vostra accoglienza ci consente di esprimere la totale vicinanza della comunità mussulmana cremasca agli orrendi e sacrileghi attacchi che hanno colpito anche la chiesa cattolica. È con assoluta fermezza che condanniamo quegli atti che nulla hanno a che fare con l’Islam così come tutto ciò che è fatto a danno dei fratelli, siano essi cristiani, musulmani o di qualunque altra religione: la violenza è, per l’Islam, una bestemmia. Vorremmo che oggi sia l’occasione per iniziare una migliore e reciproca conoscenza che ci porti, insieme, ad onorare Dio e i fratelli così da tramutare l’odio e i suoi effetti mortiferi in amore e atti di vita. È per questo che preghiamo l’unico Dio”.
Ha poi inizio la Messa. Al momento della Preghiera dei fedeli, lo stesso musulmano prega contro il terrorismo e la guerra e per la pace. Così al momento della scambio del Segno di Pace, molti dei presenti escono dal proprio banco e vanno a stringere la mano al gruppetto dei musulmani.
Qualcosa di vecchio si è rotto, qualcosa di nuovo è nato: un piccolo passo è stato dato. Bisogna solo proseguire nel cammino tracciato, non importa la lunghezza dei passi, importa non fermarsi. Pregare insieme si può!