Mostra MIGRANTES

Adriano ROSSONI, docente di Disegno, Anatomia artistica, Tecniche e Tecnologie delle Arti visive all’Accademia di Belle Arti “Santa Giulia” di Brescia, e ben noto anche a noi, avendo insegnato al Liceo Artistico di Crema fino al 2010, propone una sua particolare riflessione sul tema delle migrazioni. Ovviamente non usa le parole, o le usa pochissimo, ma lo strumento che gli è più congeniale: la figura. Così attraverso una mostra intitolata appunto MIGRANTS, che sarà visitabile dal 6 al 14 maggio presso la chiesa di S. Bernardino (Auditorium Manenti) e presso la Pro Loco in piazza Duomo a Crema, Rossoni affronta appunto il dramma delle migrazioni, cogliendone l’aspetto più drammatico.

Seguendo un cammino realizzato in sanguigna e matita, sarà possibile confrontarsi faccia a faccia con il tema dell’immigrazione, attraverso immagini che parlano del reale, in una quotidianità che non è solo di chi arriva in Italia, ma anche di chi accoglie.

Attorno alla Mostra, che fa da filo conduttore, ruotano due eventi altrettanto importanti.

Sabato 6 maggio avrà luogo la Vernice, prima in S. Bernardino, poi alla Pro Loco che vedrà alternarsi brano musicali a comunicazioni parlate.

Mercoledì 10 maggio sarà la volta di padre Mussie ZERAI, il sacerdote eritreo, anch’egli giunto profugo, che da anni è punto di riferimento per tutti i migranti che si trovano in difficoltà.

Di fronte a questa grande opportunità la Diocesi di Crema, il suo Vescovo, gli Uffici diocesani che maggiormente sono coinvolti con coloro che emigrano: la Caritas e la Migrantes, non solo hanno aderito all’iniziativa, ma se ne fanno portavoce, anche attraverso questa lettera circolare, affinché un numero sempre maggiore di persone non sia solo informato, ma possa partecipare a questi eventi davvero unici nella loro forza espressiva.

Conoscendo attraverso le immagini e la testimonianza diretta la sofferenza e la speranza di chi rischia la vita in cambio di un futuro semplicemente umano, è il primo passo per iniziare a condividere quella sofferenza e quella speranza. E se da un lato il fenomeno dell’immigrazione ci spaventa dall’altro la visione del migrante cambia, quando riusciamo a percepire il fascino del suo volto, della sua storia, della sua speranza.