«Quella del Sinai, in Egitto, è una storia travagliata. L’attacco di ieri si inserisce in una situazione di irrequietezza della penisola». A parlare è Giuseppe Dentice, dottorando dell’Università Cattolica di Milano e ricercatore dell’Ispi. A lui abbiamo chiesto di contestualizzare l’attentato alla moschea di Al Rawdah che ha fatto 305 morti e decine di feriti (ma il bilancio non è ancora definitivo).
Il Sinai da sempre è una regione instabile, perché?
La penisola del Sinai è abitata da tribù beduine. Queste, da sempre, si sentono trascurate dal governo centrale. Chiedono maggiore presenza delle autorità, più servizi alla popolazio- ne, maggiore attenzione ai problemi del territorio. Il malcontento è andato covando negli anni. Su di esso, recentemente, si è innestato il morbo terrorismo. Al Qaeda, prima, e Isis, oggi. I jhadisti si sono erti a paladini dei beduini. L’articolo continua nell’ ALLEGATO