Si celebrerà il prossimo 14 gennaio, ma è già stato pubblicato il Messaggio per la Giornata, Mondiale del Migrante e del Rifigiato giunta ormai all’edizione numero 104. Un testo ricco di proposte e azioni concrete, che il Pontefice offre per un’accoglienza che faciliti “l’incontro personale”. Allora NO all’espulsione e all’apolidia, SÌ a una legge che garantisca la cittadinanza nel rispetto delle regole internazionali, SÌ alla cura dei minori, sì alla garanzia della libertà religiosa ai migranti. E poi aiuti ai Paesi in via di sviluppo che sostengono il maggior numero di profughi e spingere l’Onu ad approvare i due patti globali su rifugiati e migranti. Il tutto riassunto, in quattro verbi cardine: Accogliere, Proteggere, Promuovere e Integrare.
«Il forestiero dimorante fra voi lo tratterete come colui che è nato fra voi; tu l’amerai come te stesso perché anche voi siete stati forestieri in terra d’Egitto. Io sono il Signore, vostro Dio».
Con queste chiare parole tratte dal Levitico, il terzo libro dell’Antico Testamento redatto tra il VII e il VI secolo a. C., il Papa apre il suo documento in difesa di Migranti e Rifugiati di questo 2018, quasi a ricordarci che l’attenzione a chi fugge, cercando una situazione migliore, è antica come l’uomo.
Così come anche i predecessori di Francesco si sono prodigati non negli ultimi anni ma negli ultimi secoli, di alzare la loro voce in difesa dei migranti, degli indigeni, degli schiavi, delle vittime della tratta. Che hanno indicato come nei migranti e rifugiati il cristiano veda il riflesso della famiglia di Nazaret, con il Figlio di Dio fatto uomo e nato nella precarietà lontano da casa, quindi costretto a fuggire in un altro Paese perché minacciato di morte. Che hanno predicato accoglienza e integrazione, invitando a scorgere nel fenomeno migratorio anche delle opportunità per i Paesi ospitanti. L’articolo continua nell’ ALLEGATO
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