Negli anni bui del fascismo la Chiesa cattolica italiana si rese complice della conquista militare e del dominio coloniale dell’Etiopia (1936-1941). In generale, vescovi, clero, intellettuali e dirigenti cattolici applaudirono alla “missione civilizzatrice” che ispirò l’impresa coloniale. Mussolini inviò mezzo milione di soldati nel Corno d’Africa ad aggredire l’impero etiopico. Per reprimere la resistenza degli etiopici, le truppe italiane arrivarono a impiegare anche iprite e gas asfissianti. L’avventura coloniale si chiuse con la sconfitta ad opera della Gran Bretagna; ebbe gravosi costi economici e un elevato prezzo di vite umane: 50 mila morti.
La Chiesa per parte sua aveva inviato trecento cappellani militari e altrettanti sacerdoti per assistere i circa 100 mila coloni trasferitisi in quelle terre. Anche gli istituti missionari si unirono all’impresa coloniale sotto la guida del Vaticano e si avvantaggiarono della protezione garantita dalle forze occupanti per stabilire nuove missioni e opere sociali. Di questo tema si occupa in modo specifico il dossier in questo mese. Continua nell’ ALLEGATO
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