Da questa domenica, in Occidente, per 50 giorni, le più antiche Chiese cristiane celebrano la festa della Pasqua. È la proclamazione che Gesù è risorto. Non solo è sopravvissuto alla morte che ha sofferto sulla croce. Ha ricevuto dal Padre una nuova vita che si manifesta nelle comunità che credono in lui come energia divina dell’amore e forza trasformatrice del mondo.
I testi biblici proclamati alla festa di Pasqua sono bellissimi. Le canzoni di Pasqua esprimono la sicurezza che se Gesù è risorto, il mondo è salvato. Le preghiere chiedono a Dio la grazia che questa realtà della risurrezione ancora invisibile impregni l’umanità e il mondo. Dà vita ad una nuova vita, basata sulla solidarietà e amorevole giustizia dello Spirito. La sfida di ogni celebrazione pasquale è che questa fede deve in qualche modo essere concretizzata in segni concreti di rinnovamento della vita, sia delle persone che credono, sia nell’azione creativa di tutti gli uomini e donne, assetati di pace e giustizia, che si dedicano a trasformare la realtà del mondo.
In effetti, viviamo in un mondo in cui la concentrazione del reddito e la disuguaglianza sono diventate più gravi che in qualsiasi altro momento della storia umana. Quando l’umanità avrebbe potuto raggiungere un grado maggiore di civiltà, abbiamo, in ogni continente, chiari segni di razzismo e discriminazione sociale. Continua nell’ ALLEGATO
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