Ha soggiornato 24 ore a Niamey e poi è partito per N’Djamena, la capitale del Ciad. Prima di Conte erano già passati da queste parti Paolo Gentiloni, Federica Mogherini, Angela Merkel, Emmanuele Macron e molti alti funzionari dell’Occidente.
Il primo ministro Conte ha confermato, nel breve e inoffensivo soggiorno a Niamey, la narrazione che, senza colpo ferire, è assunta come l’unica possibile. Per lui come per altri prima di lui, ci si ostina a recitare un’unica Conte-stabile narrazione che si spaccia per autentica. Non si sbagliava George Orwell quando, nel suo noto romanzo ‘1984’, affermava che, nel sistema totalitario che dipinge, la menzogna diventava verità e passava alla storia. Di certo l’autore non conosceva il Sahel e non poteva immaginare che qui la storia è raccontata solo dalla sabbia. Lo stesso ha fatto Conte che liquida in 24 ore la complessità e i drammi di cui il Niger e il Sahel incarnano l’attualità. L’ignoranza è forza, dice Orwell nel libro menzionato. Continua nell’ ALLEGATO
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