LA PRIGIONIA NON HA SOFFOCATO LA FEDE DI P. CREMONESI NÈ DI P. MACCALLI (P. Marco Prada)

2. Omelia Cremonesi-e-GigiÈ stato ricordato anche quest’anno, giovedì 7 febbraio, con una Messa concelebrata dal vescovo, mons. Daniele e da padre Marco Prada, missionario della SMA, il martirio di padre Alfredo Cremonesi. La Celebrazione è stata anche l’occasione per pregare per padre Maccalli, da quasi cinque mesi nelle mani dei rapitori. Così nell’omelia P. Marco ha collegato in modo originale e credibile le figure dei due Missionari cari ai fedeli cremaschi.

Padre Alfredo Cremonesi è stato un missionario fedele alla sua vocazione, fedele fino al martirio. La sua è stata una vita vissuta sempre con fortissima intensità, senza mai tirarsi indietro davanti a nessuna prova, fisica e morale, e conclusa con l’estrema testimonianza di amore e di condivisione con il popolo della Birmania che è diventato il suo popolo.
Un altro missionario, anche lui figlio di questa terra, mi fa essere qui stasera: p. Per Luigi Maccalli. Siamo dello stesso istituto, la SMA, e quasi coetanei. Per un po’ abbiamo lavorato nella stessa diocesi in Costa d’Avorio. E poi abbiamo reso un servizio qui in Italia circa negli stessi anni, lui nella casa di animazione missionaria di Feriole, e io in quella provinciale di Genova.
Da Genova era passato anche p. Alfredo. Era il 5 ottobre 1925, e accompagnava i suoi 9 compagni destinati alla Cina e in attesa di una nave nel porto genovese. Lui, insieme ad altri 5, continuò il giorno seguente per Napoli, da dove si imbarcò per la Birmania, prendendo un biglietto di sola andata. Non avrebbe mai più lasciato il paese che era diventata la sua nuova patria.     Continua nell’ ALLEGATO

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