Enrico e le Commissioni Missionaria e Migrantes

Carissime, Carissime,

pur con tutto l’ottimismo che ci contraddistingue, non possiamo negare che la situazione si fa più difficile, pericolosa e dolorosa. E facciamo fatica a trovare le parole giuste per parlare, senza dire banalità, di una realtà, la pandemia, che sta mettendo in crisi tutte le nostre certezze. Allora ci affidiamo alla testimonianza di un prete che ha fatto della sua vita un impegno totale con gli ultimi, nella persona dei migranti. Si tratta di don Fabio Corazzina, bresciano, parroco della ccomunità di S. Maria Nascente.

 «Siamo in zona rossa, chi l’avrebbe mai detto. Sono in zona rossa, imprigionato, separato, confinato. Dentro o fuori non ho capito, però sono responsabile e farò la mia parte perché la situazione non diventi ancora più difficile.
Il teologo Pierangelo Sequeri ha lasciato una traccia stimolante, illuminante per capire. In una delle sue opere, ad un certo punto dice che l’illusione di diventare signori assoluti della vita non significa affatto averne più cura. E ce ne siamo accorti perché ci siamo assuefatti a un dominio tecnico scientifico che ci ha portato nelle condizioni di immaginare che questo dominio potesse controllare la malattia e la morte. E tutto questo ci ha reso ogni giorno più vulnerabili. Non ci siamo più abituati al limite, non ci siamo più abituati alla morte. Vulnerabili dentro, vulnerabili fuori. Abbiamo quasi cancellato e comunque demoralizzato anche il principio solidarietà dentro le nostre comunità. Abbiamo esasperato, e lo abbiamo fatto in tutti i modi, il principio autonomia che ci ha condotto pian piano verso una soglia sottile che separa e ci separa dal passaggio verso l’indifferenza irresponsabile, rappresentata da tutti quelli che dicono, proprio in questi giorni: “tanto non è un mio problema, io faccio come prima”. Oppure ci ha portato alla paura e alle angosce e alle ansie incontrollabili, che ci hanno invitato a urlare: “si salvi chi può, l’importante è che prima mi salvi io”. Evidentemente. Il “prima noi”.     Continua nell’ ALLEGATO

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