LA SIRIA ENTRA NEL DECIMO ANNO DI GUERRA, ECCO PERCHÉ CI ABBIAMO CAPITO BEN POCO (Asmae Dachan)

4a. SiriaDal marzo 2011 ad oggi al grande pubblico sono state date in pasto le immagini e le notizie sul presidente Bashar al Assad, figlio del militare golpista Hafiz, e sulla formazione terrorista transnazionale dell’Isis. Della società civile e delle diverse anime delle opposizioni, in particolare di quella pacifica, indipendente e laica, si è parlato solo in modo marginale. Difficilmente i civili hanno trovano spazio nella cronaca di guerra, ma è da lì che bisognerebbe partire e domandarsi perché sia stato possibile abbandonare milioni di persone inermi a sé stesse

Andare incontro ai carro armati con fiori e bottigliette d’acqua, guardando ai soldati alla guida come fratelli. “Sono siriani come noi”. Così il ventiseienne Ghiath Matar, ribattezzato Little Gandhi per le sue convinzioni non violente, esortava i suoi compagni di cammino a Daraya, alle porte di Damasco, nel marzo del 2011. Un’intera popolazione si apprestava ad accogliere i soldati governativi, con la speranza che questi ultimi non obbedissero all’ordine di sparare e che ci fosse un grande abbraccio di riconciliazione in piazza.     Continua nell’ ALLEGATO

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