Il 15 giugno 1985 padre Pierluigi Maccalli veniva ordinato sacerdote dall’allora vescovo mons. Libero Tresoldi. Cinque erano i suoi compagni di questa avventura, che sicuramente riconoscerete nella fotografia riportata accanto. Padre Armanino ha provato ad immaginare quella cerimonia…
Erano accasciati sul pavimento della chiesa. Lui e Lui. Pierluigi e il Dio di Gesù il Nazareno. Un giorno come oggi. Era un 15 di giugno del secolo scorso, il secolo breve secondo Eric Hobsbawn, storico inglese nato ad Alessandria d’Egitto. Steso sulle piastrelle lucidate del pavimento della chiesa mentre passavano a turno i santi per fargli coraggio e indicargli il cammino. Maria, Michele, gli Angeli, Giovanni Battista, Giuseppe, Pietro e Paolo, Andrea, Giovanni e Maria Maddalena. Pierluigi, il giorno della sua ordinazione presbiterale era supino, steso, accasciato, offerto, inerme, vulnerabile, offerto, ostaggio, libero. Il ventre, le gambe aderenti al pavimento e le braccia incrociate a sostenere il volto per poter respirare. L’ordinazione toglie il respiro e poi passano i santi uno dopo l’altro, chi per ammonire chi per consolare, o chi come la Maddalena, per carezzare. Un prete è sempre attaccato al suolo, alla terra, accasciato, da solo, sul pavimento della chiesa. Forse i santi avevano intuito qualcosa e non osavano dirglielo apertamente, specie durante la cerimonia che il vescovo presiedeva, assieme agli altri presbiteri amici. Continua nell’ ALLEGATO
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