La settimana scorsa la scrittrice Igiaba Scego ci dava alcuni suggerimenti sul come comportarci con quei monumenti che, in qualche modo, celebrano la memoria di comportamenti che consideriamo razzisti, evitando di cadere in una furia distruttiva che finisce per negare la storia stessa. L’articolo che pubblichiamo si pone a metà strada tra completare un’informazione e costruire monumenti riparativi, portando alla luce una pagina di storia che ci fa bene e va conosciuta.
.Si discute molto nel mondo sul significato della storia e dei simboli che sono sparsi in tutte le nostre città in seguito alle proteste scoppiate negli Stati Uniti per l’uccisione di George Floyd. Negli USA sono soprattutto i simboli della conquista europea del Nuovo Mondo a essere prese maggiormente di mira, ma le proteste sono arrivate anche in Europa. E sono finiti nel tritacarne simboli della colonizzazione in Africa: a Bruxelles si discute sulla rimozione della statua di re Leopoldo II, a Bristol la statua del mercante di schiavi Edward Colston è stata gettata nel fiume, a Milano è stata imbrattata la statua di Indro Montanelli. Alcuni avvenimenti terribili della nostra storia più o meno recente non si cancellano abbattendo questa o quella statua: piuttosto sarebbe bene interrogarsi sui motivi per cui si è deciso nei secoli di tributare onori a personaggi o avvenimenti oscuri della storia. Continua nell’ ALLEGATO
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