Aveva 76 il dottor Mohammed Abdel-Ghaffar El Mashaly, famoso in tutto l’Egitto, perché visitava gli abitanti dei sobborghi più poveri, chiedendo una cifra simbolica di pochi spiccioli (5-10 sterline egiziane, l’equivalente di 30-60 centesimi) solo a chi poteva affrontare la spesa, a qualunque credo religioso essi appartenessero.
Nato il 1944 a Beheira, Mohamed Mashaly, il medico dei poveri “Doctor of the Poor”, si era laureato all’Università del Cairo nel 1967 alla Facoltà di Medicina con 110 e lode. Mashaly ha lavorato in molti centri medici rurali finché nel 1975 ha aperto una sua clinica a Tanta. Era diventato famoso perché da più di 50 anni visitava gratuitamente i poveri nella sua città, indipendentemente dal fatto che fossero Musulmani, Cristiani o Copti. Anzi dava ai suoi pazienti più poveri persino i soldi per comprare medicine, mentre prendeva meno di un dollaro in cambio di prestazioni dai pazienti che stavano bene economicamente. Dozzine di pazienti si mettevano in fila ogni giorno davanti alla sua umile clinica e il dottor Mohammed lavorava 10 ore al giorno dalle 9 alle 19 per curare il maggior numero di persone.
In una delle rare interviste concesse lungo la sua vita Mashaly aveva spiegato in modo semplice ma straziante perché nel 1976 decise di dedicare la sua vita a curare i poveri egiziani. Una notte venne chiamato urgentemente al capezzale di un bambino gravemente ustionato. Nonostante tutte le cure prodigate, il bambino, che aveva 10 anni, morì tra le sue braccia. Tuttavia mentre stava morendo, gli confidò che lui stesso si era dato fuoco per non essere di peso alla sua famiglia. Era infatti diabetico e la sera prima la madre aveva risposto, alla sua richiesta di compare l’insulina, che se l’avesse comprata i suoi fratelli non avrebbero cenato. “Quello è stato il giorno in cui ho promesso di impegnare la mia vita nel trattamento dei poveri” – concluse Mashaly. Continua nell’ ALLEGATO
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