A parlarcene è padre Gianni Criveller, missionario del Pime, sinologo, ricercatore e docente di Storia della missione, per oltre venti anni residente ad Hong Kong.
Il varo, da parte di Pechino, della contestatissima legge sulla “sicurezza nazionale” ad Hong Kong, non solo mette a rischio la libertà di pensiero e parola di un intero popolo, ma depotenzia fortemente la missione della Chiesa cattolica.
«Quanto, di tutto ciò che la Chiesa ha fatto in questi decenni potrà continuare ad essere svolto da ora in poi ad Hong Kong, come parte della missione universale? – si chiede lo studioso con grande preoccupazione – Alcuni missionari negli anni ’70, ’80 e ’90 furono impegnati a favore dei diritti umani; hanno vissuto con i poveri, hanno lottato per il diritto di residenza, hanno fatto scioperi della fame e manifestazioni. Potranno ancora agire così? Quanto di tutto ciò rimarrà?».
La nuova legge è una botta durissima per ogni libero cittadino, e anche per il mondo missionario. Poiché non solo svuota di senso la presenza ‘sociale’ dei missionari tra la gente, ma pone seri dubbi sulla loro permanenza nel “Porto profumato”.
«Tra i reati che verranno puniti pesantemente c’è anche quello di collusione con le forze straniere», spiega Criveller. Cosa «si intenda esattamente per collusione ancora è tutto da capire». Ma non lascia presagire nulla di buono. Continua nell’ ALLEGATO
————————————————————