Nella sua prima Messa pubblica celebrata a Madignano domenica scorsa, Padre Gigi Maccalli ha ricordato, in un’omelia densa di significati, gli aspetti salienti della sua prigionia: la preghiera, il deserto, il prossimo, la croce e soprattutto l’amore di Dio.
Con voi stamane porto su questo altare il mio grazie a Dio. Le parole mi mancano, le prendo allora in prestito dal salmo responsoriale che abbiamo appena pregato dopo la prima lettura:
Ti amo, Signore, mia forza, … mio liberatore. Invoco il Signore e sarò salvato dai miei nemici. … tu sei il Dio della mia salvezza. … Ti sei mostrato fedele al tuo consacrato. … Grazie, Signore, mio scudo, mia roccia, mia difesa.
E il mio grazie scende poi a voi, Comunità di Madignano, per aver pregato, creduto, implorato nella fedeltà ogni giorno per la mia liberazione. Don Giovanni mi ha testimoniato della vostra preghiera e io ho pensato che voi avete attualizzato quello che è scritto negli Atti degli Apostoli (12, 5) “Mentre Pietro era tenuto in prigione una preghiera saliva incessantemente a Dio dalla Chiesa per lui”. Per questo figlio di S. Pietro in Vincoli tenuto prigioniero, avete incessantemente implorato, pregato. E oggi sono qui a dirvi: grazie. Quante volte mi veniva in mente quell’affresco che c’è in fondo alla chiesa con Pietro in catene e l’angelo che gli fa visita. La sola differenza è che lui portava le catene alle mani, a me le hanno messe ai piedi. Grazie Madignano per la vostra incessante preghiera. Continua nell’ ALLEGATO
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