Ahmed Tunij corre da sempre. Corre da quando era ragazzo, perché correre è stato il mezzo che gli ha permesso di salvarsi la vita. E continua a farlo. Questa volta, però, per ricostruirsi una vita. Un destino che qui in Italia, in Puglia, sta lentamente prendendo forma. Così domenica 12 giugno, per la prima volta da quando è in Italia, ha affrontato una gara ufficiale, il Trail delle 5 Querce, un percorso di 28 chilometri nel Canyon di Gravina in Puglia. La FIDAL (Federazione Italiana di Atletica Leggera) ha infatti preso a cuore la sua storia iscrivendolo alla competizione.
Per Ahmed è stato un esordio speciale perché il traguardo più importante l’ha già tagliato. Prima infatti di prendere confidenza con questa particolare disciplina sportiva, Ahmed ha dovuto percorrere un lungo viaggio. Iniziato 22 anni fa ad Ajah, il piccolo centro nel Sud Ovest della Nigeria, a pochi km dal Benin, dove è nato e vissuto con la sua famiglia. Poi le cose sono cambiate. La guerra e l’instabilità politica hanno spinto Ahmed a lasciare il suo Paese per trovare rifugio in Libia. Ma da lì sono fuggito presto per non finire arruolato in bande armate o essere vittima delle continue violenze inflitte dei miliziani dell’Isis». Ahmed, a questo punto, inizia a correre. E come tanti migranti, lo fa via mare, a bordo di un barcone: un viaggio durato 23 giorni. Giunto in Sicilia, viene poi trasferito in Puglia, presso il Centro di Accoglienza Straordinaria di Poggiorsini, un comune della Murgia barese
E’ qui in Puglia che comincia la seconda parte della vita di Ahmed. Ogni mattina prima di andare a lezione e studiare rispolvera una sua vecchia passione: la corsa. Lui per idolo ha l’atleta etiope Haile Gebrselassie, campione olimpico dei 10 mila metri piani ad Atlanta nel 1996 e Sydney 2000. Gli educatori del CAS lo vedono correre, qualcuno nota pure che il giovane sfodera un discreto stile nella corsa e le qualità di un vero atleta. Merito degli educatori, della FIDAL. Merito della comunità di Poggiorsini che ha assicurato al ragazzo il necessario per disputare la gara. Merito di Ahmed che al suo sogno ci ha sempre creduto.
@corrieresociale – 14.06.2016