Al potere del 1986, Yoweri Museveni, nei primi anni del suo mandato, fu accolto positivamente, sia a livello nazionale che internazionale, perché riuscì a dare stabilità politica all’Uganda. Fu capace, infatti, di riportare la pace dopo una brutale guerra civile durata oltre 20 anni, nelle regioni del centro-nord, e contrastò con successo la diffusione dell’HIV, portando una relativa prosperità economica.
Con il passare degli anni, tuttavia, molti lamentano che il suo governo sia diventato
sempre più autoritario. Nel paese, in cui l’80% della popolazione ha meno di 30 anni e il tasso di disoccupazione giovanile è elevatissimo, il malcontento per il crescente autoritarismo, la corruzione e le disparità sociali sono ormai in costante aumento.
Nonostante l’Uganda rimanga uno dei paesi più poveri al mondo, Museveni, 76 anni, ha riconfermato il suo sesto mandato, dopo aver più volte modificato la Costituzione per restare al potere e aver tentato di eliminare – in maniera non sempre lecita – tutti gli oppositori politici dalla competizione elettorale, compreso Bobi Wine. Continua nell’ ALLEGATO
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