Enrico e le Commissioni Missionaria e Migrantes

Carissime, carissimi,
                              so che a molti non è piaciuto che la Veglia missionaria, così come da anni siamo abituati a viverla, sia stata “annacquata” in un’altra Veglia, quella che ha dato il via a un Sinodo che ha e avrà risonanza mondiale. Spesso abbiamo l’impressione che tutto quanto viene da Roma sia per forza un’imposizione, una fatica in più che mette scompiglio nei nostri programmi, fin troppo precisi ed articolati.

No, non credo che sia così! Non credo che il Papa sia così crudele da caricare di un altro fardello le nostre spalle già affaticate… Credo che Francesco abbia scelto questo momento storico, contrassegnato da una profonda crisi umana, politica e religiosa per spingerci a fare tesoro delle tante riflessioni che sono fiorite all’interno delle nostre comunità e che non devono andare perdute, sotto la spinta di una malintesa ripresa che vuole riportare tutto a com’era prima della pandemia. Non si tratta di fare un lavoro in più, quanto di rileggere quanto già stiamo facendo alla luce di un cammino comune, cioè sinodale, che deve contraddistinguere la vita delle nostre Chiese in tutte le suddivisioni: Diocesi, Unità Pastorali, Parrocchie, piccole Comunità.         Continua nell’ ALLEGATO

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