«Soldato lascia cadere la tua arma e sarai un eroe». La paziente e dolce tenacia di una minuta vecchina di 80 anni, Yelena Ospinova, che scende in piazza con due enormi cartelli per manifestare a San Pietroburgo per la fine della guerra in Ucraina e viene arrestata è la nuova icona globale di questa guerra.
E si mescola alle tante immagini di eroismo e di speranza che abbiamo visto in questi giorni come l’altra di quell’uomo alto e magro con la barba che abbraccia piangendo un passante e alza un cartello dove prova vergogna per il suo Paese: «Sono russo, scusatemi per questo». O ancora la colonna enorme di civili ucraini che occupa la strada di Energodar e ferma l’avanzata dei carri armati russi verso la centrale nucleare lì ubicata. Le emozioni belle che suscitano esempi come questi si mescolano al dolore e alla rabbia per le scene di violenza e distruzione che vediamo e che rischiano di trascinarci in una trance bellicista. Continua nell’ ALLEGATO
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