Betoniere sui ponti per “posti di blocco lampo” a Erevan: da domenica in Armenia l’opposizione è scesa in piazza per chiedere le dimissioni del premier Nikol Pashinyan.
Come in ogni gioco del domino che si rispetti, la crisi in Ucraina sta spostando le intricatissime tessere in Nagorno-Karabakh, il più dimenticato dei conflitti nell’Est Europa.
«La comunità internazionale chiede all’Armenia di ridurre le richieste» sul Nagorno Karabakh ha affermato la scorsa settimana davanti al parlamento il premier armeno. Un esplicito invito – dopo due giorni di negoziati dal 24 al 26 marzo – ad accettare la proposta russa di deescalation. Continua nell’ ALLEGATO
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