Fa male e ormai non fa nemmeno più rabbia l’abdicazione della medicina palliativa che dovrebbe far sentire questi bambini e i loro genitori curati perché protetti e accompagnati fino alla fine naturale della loro strada. E invece – per ragioni essenzialmente economiche – lascia un vuoto riempito solo dalle controversie legali
Gli inglesi devono prima scontrarsi con le loro contraddizioni per guardarle in faccia e fare un passo indietro. Per dire «abbiamo sbagliato». Forse è quanto sta succedendo in queste ore che, se il buon senso e la delicatezza vorrebbero fossero di silenzio, forse possono spingerci invece, ora che Alfie Evans è morto, a fare qualche riflessione.
Tre bambini: Ashya King nel 2014, Charlie Gard nel 2017 e Alfie Evans nel 2018. Troppi. Nel primo caso i genitori hanno dovuto letteralmente rapirlo per sottoporlo alla terapia coi protoni, un metodo di cura alternativo alla chemioterapia per quei tumori che si trovano in posizioni a rischio. Costosissimo. Per la Gran Bretagna fuori dai budget della sanità. Da quello che sappiamo il bambino che fu prima portato nella casa delle vacanze in Spagna e poi sottoposto alle cure a Praga è vivo. Allora la Gran Bretagna emise un mandato di cattura internazionale per i genitori. La natura del male e forse anche le condizioni economiche avevano permesso alla coppia di fare questo gesto estremo e disperato. Espatriare, quando la tua patria non ti da ascolto. Continua nell’ ALLEGATO
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