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“DATE LORO VOI STESSI DA MANGIARE!” (LC 9,13) (P. Giuseppe Mizzotti)

5a. P. MizzottiIMPEGNO QUARESIMALE

Con questa lettera diamo inizio alle richieste che i nostri quattro missionari ci rivolgono come collaborazione fraterna durante la Quaresima. Il progetto che presentiamo cerca di venire incontro alle molte difficoltà che l’arrivo della pandemia da Covid ha generato, sia nel campo alimentare che sanitario, nella parrocchia di padre Mizzotti, situata nella periferia di Lima (Perù)

Carissimi amici della Diocesi di Crema,
in mezzo alla triste situazione di disagio, stanchezza, sofferenza ed angoscia per la crisi del coronavirus che continua a colpire duramente tante famiglie della mia Parrocchia della Visitazione in Lima – Perù, abbiamo potuto rivivere la bella esperienza della solidarietà della nostra gente che sa condividere a partire dalla sua povertà.
Come è stato già detto da molte parti, è questa la loro vera ricchezza che si rende trasparente soprattutto in questi momenti critici.
Ma la realtà supera di gran lunga la loro buona volontà e la loro generosità solidale.          Continua nell’ ALLEGATO

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Enrico e le Commissioni Missionaria e Migrantes

Carissime, Carissimi,

è passato un po’ in sordina l’evento Economy of Francesco (per comodità e partigianeria lo chiamerò Economia di Francesco), che dal 19 al 21 di novembre ha riunito almeno 2.000 giovani  economisti, imprenditori, studiosi provenienti da tutto il mondo. Questa almeno era l’idea iniziale prevista per la fine di marzo. Poi il CoViD-19 ha rimescolato le carte e tutto si è svolto otto mesi dopo e in collegamento internet.

Sicuramente è stata la pandemia, che da quasi un anno occupa col suo carico di paura e di morte le prime pagine dei quotidiani, ad oscurare l’evento fortemente voluto da papa Francesco. E non è un caso che sia stata un’altra morte, questa volta contrassegnata dal sigillo del mito di Maradona, ad aver soppiantato, per un giorno, le abituali notizie.

Credo però che l’opinione pubblica in generale abbia sottovalutato Economia di Francesco perché l’ha catalogata come la solita vetrina di buone intenzioni come troppo spesso sono apparsi certi documenti della Chiesa.         Continua nell’ ALLEGATO

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La cura? Non verrà da lì, da una iniezione. L’umanità è troppo malata per potersi salvare con un vaccino.
Ci curerà la scienza se saprà dare strumenti per un sogno condiviso, l’economia se gli imprenditori metteranno a disposizione risorse
per un sogno condiviso, la politica, la religione, la solidarietà, la carità, la speranza.
Abbiamo bisogno di un sogno condiviso. Ci salverà la trasformazione della globalizzazione in una fraternità universale.
Non sono ottimista come quelli che sperano che tutto vada bene.
Sono fiducioso perché credo nel Signore. E lui non ci abbandona.
Perché ho l’impressione che c’è gente sulla quale possiamo contare.
Monsignor Delpini – arcivescovo di Milano – Che tempo che fa – 15.11.20

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Il mio pensiero va anche alla cara Bielorussia.

Seguo con attenzione la situazione post-elettorale in questo Paese

e faccio appello al dialogo,

al rifiuto della violenza

e al rispetto della giustizia e del diritto.

Affido tutti i bielorussi alla protezione della Madonna, regina della pace.

Papa FRANCESCO – Angelus 16 agosto 2020

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Enrico e le Commissioni Missionaria e Migrantes

Carissime, Carissimi,

                                     il 30 giugno scorso è stato ricordato il 60° anniversario dell’indipendenza della Repubblica Democratica del Congo. Un avvenimento abbastanza comune, perché nell’arco di due anni quasi tutti i Paesi africani celebreranno lo stesso anniversario di indipendenza. Tuttavia il caso del Congo, sia per motivi storici che geografici, assume un’importanza particolare e ci porta ad abbozzare qualche riflessione sul COLONIALISMO.
In primo luogo le dimensioni della Repubblica Democratica del Congo e la sua posizione geografica ne fanno uno dei Paesi più significativi del Continente africano. La sua storia coloniale poi ha dell’incredibile in quanto la Conferenza di Berlino del 1885 sancì il Congo come “proprietà personale” del re del Belgio Leopoldo II. E continuò ad essere tale fino al 1908, quando il re, anche a causa delle pressioni di un’opinione pubblica internazionale che non accettava né questa anomalia giuridica né le brutalità di cui si macchiò in oltre vent’anni di dominio assoluto, fu costretto a cedere il “suo” Congo allo stato belga.        Continua nell’ ALLEGATO

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0001a. Laudato sì'
E oggi anche è il quinto anniversario dell’Enciclica Laudato si’, con la quale si è cercato di richiamare l’attenzione al grido della Terra e dei poveri.
Grazie all’iniziativa del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale,
la “Settimana Laudato si’”,
che abbiamo appena celebrato, sboccerà in un
Anno speciale di anniversario della Laudato si’,
un Anno speciale per riflettere sull’Enciclica,
dal 24 maggio di quest’anno fino al 24 maggio del prossimo anno.
Invito tutte le persone di buona volontà ad aderire, per prendere cura della nostra casa comune e dei nostri fratelli e sorelle più fragili.
Sul sito verrà pubblicata la preghiera dedicata a questo Anno.
Sarà bello pregarla.

Papa FRANCESCO Regina Coeli 24 maggio 2020

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Che le cose siano così, non vuol dire che debbano andare così.

Solo che, quando si tratta di rimboccarsi le maniche

e incominciare a cambiare, vi è un prezzo da pagare

ed è allora che la stragrande maggioranza

preferisce lamentarsi piuttosto che fare.

 

L’importante non è stabilire se uno ha paura o meno,

l’importante è saper convivere con la propria paura

e non farsi condizionare dalla stessa.

Ecco il coraggio è questo,

altrimenti non è più coraggio, è incoscienza.

 

Chi tace e chi piega la testa

muore ogni volta che lo fa,

chi parla e chi cammina a testa alta

muore una volta sola.

 GIOVANNI FALCONE

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Enrico e le Commissioni Missionaria e Migrantes

Carissime, Carissimi,

nel lungo e denso documento che il nostro Vescovo ha dedicato al ritorno dei fedeli alla celebrazione della Messa, dal significativo titolo Tornare a Messa: un bell’impegno, mons. Gianotti fa un’affermazione che un po’ sintetizza il senso di un’azione troppo spesso considerata una semplice abitudine: “«Trasformarci in Cristo»: a questo punta, né più né meno, il nostro «andare a Messa». E trasformarci in modo che traspaia in noi anche il suo agire, il suo operare, testimoniato in tutti i Vangeli”.
E poco più avanti declina in modo esplicito il significato profondo del riconoscere il Corpo di Cristo. “A Messa potremo ancora una volta, con sguardo di fede, «riconoscere il Corpo di Cristo» nell’Eucaristia, adorarlo, nutrircene… Ma saremo capaci di fare al tempo stesso, quell’altro indispensabile «riconoscimento», quello che ci fa vedere e «toccare» il Cristo nella «carne» del fratello, del malato, dell’indigente, del carcerato, dello straniero? Noi che condividiamo il pane del cielo, sapremo anche condividere il pane di questa terra e i beni di cui disponiamo, pensando anche alla crisi drammatica che la nostra società sta attraversando?”
Attenzione, non si tratta di una premessa, quanto di un’affermazione fondamentale, di un richiamo radicale al secondo Comandamento di Gesù che non si limita ad una generica solidarietà, quanto ad AMARE IL PROSSIMO COME TE STESSO.       Continua nell’ ALLEGATO

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EID MUBARAK, FRATELLI MUSULMANI! (+ Daniele Gianotti, Vescovo di Crema)

2a. Fine RamadanIn occasione della celebrazione della fine del Ramadan, che si è svolta domenica scorsa 24 maggio, il nostro Vescovo, mons. Daniele, ha voluto inviare un messaggio di vicinanza e di condoglianze, oltre che di augurio alla Comunità musulmana che vive nella nostra diocesi.

Cari fratelli e sorelle di fede islamica abitanti a Crema e nel cremasco,

mentre si avvicina la conclusione del mese sacro del Ramadan 1441 H. / 2020 A.D. desidero farvi arrivare anche quest’anno una parola di vicinanza e di augurio.

Il Ramadan di questo anno resterà nella vostra memoria per le forti limitazioni che l’emergenza sanitaria CoViD-19 ha imposto alla sua celebrazione: limitazioni simili a quelle che hanno impedito ai credenti cristiani di celebrare in modo pieno, secondo l’abitudine, i tempi principali della loro fede: la Quaresima, la grande festa di Pasqua e il tempo che segue alla Pasqua, fino alla Pentecoste del prossimo 31 maggio.

Mi auguro che anche per voi, come spero sia stato anche per i cattolici, le limitazioni imposte alle celebrazioni esteriori siano state occasione per una crescita nella nostra adesione interiore a Dio nella preghiera, nella nostra fedele dedizione a Lui e nel mettere nelle Sue mani ogni nostra miseria e tribolazione.       Continua nell’ ALLEGATO

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L’UMANITÀ È UN’UNICA COMUNITÀ (Redazione)

1a. Parole del papaA pochi giorni di distanza papa Francesco ha rilasciato due interviste ad altrettanti quotidiani: La Repubblica e La Stampa. Se nella prima sottolinea l’importanza dei piccoli gesti e di una comunicazione vera, nella seconda richiama l’importanza di una fede in un Dio che soccorre sempre e la necessità di ricostruire l’umanità su quattro concetti chiave: radici, memoria, fratellanza, speranza. Di seguito una ricostruzione ragionata delle affermazioni del Papa.

Prepararsi alla Pasqua
Il tempo di preparazione alla Pasqua, con la preghiera e il digiuno, ci allena a guardare con solidarietà gli altri, soprattutto coloro che soffrono. In attesa del bagliore di quella luce che illuminerà di nuovo tutto e tutti. E va vissuto con penitenza, compassione e speranza. E umiltà, perché tante volte ci dimentichiamo che nella vita ci sono le “zone oscure”, i momenti bui. Pensiamo che possano capitare solo a qualcun altro. Invece questo tempo è oscuro per tutti, nessuno escluso. È segnato da dolore e ombre, che ci sono entrate in casa. È una situazione diversa da quelle che abbiamo vissuto. Anche perché nessuno può permettersi di stare tranquillo, ognuno condivide questi giorni difficili.      Continua nell’ ALLEGATO

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