PROGETTI QUARESIMA 2022
Proponiamo all’attenzione dei Gruppi di Animazione Missionaria e degli Amici delle Missioni due progetti, rispettivamente in America Latina e in Africa. Continua nell’ ALLEGATO
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Categoria per articoli generici, privi di altra classificazione
PROGETTI QUARESIMA 2022
Proponiamo all’attenzione dei Gruppi di Animazione Missionaria e degli Amici delle Missioni due progetti, rispettivamente in America Latina e in Africa. Continua nell’ ALLEGATO
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Il Viminale ha regalato 10 imbarcazioni usate per arrivare a Lampedusa alla Fondazione Casa dello Spirito e delle Arti. Il laboratorio dei detenuti di Opera ne ricaverà strumenti musicali e crocifissi.
Dal legno di dieci barconi spiaggiati nasceranno croci e strumenti di speranza per far suonare l’”orchestra del mare”. La sfida è offrire una testimonianza culturale di un dramma epocale attraverso i legni simbolo dell’immigrazione irregolare dando allo stesso tempo lavoro ai detenuti. A Lampedusa le imbarcazioni in legno utilizzate per raggiungere la porta d’Europa restano sotto sequestro per anni. Poi vanno inevitabilmente “smaltite”. Dieci di queste sono state donate per finalità sociali dal Viminale alla Fondazione Casa dello Spirito e delle Arti di Milano grazie all’impulso del ministro Luciana Lamorgese. Continua nell’ ALLEGATO
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MACCALLI E LA PREGHIERA PER SUOR GLORIA
Padre Gigi, missionario in Niger rilasciato un anno fa in Mali dopo una prigionia durata due anni, si sofferma sulla liberazione di suor Gloria Cecilia Narvaez che ieri, nella Basilica di San Pietro, ha salutato Papa Francesco. Due situazioni simili nella drammaticità del sequestro, diventato poi esperienza profonda di fede.
“Gioia, gioia, gioia”. Lo ripete per ben tre volte padre Gigi Maccalli quando gli si chiede di esprimere cosa ha provato alla notizia del rilascio di suor Gloria Cecilia Narvaez, 59enne missionaria colombiana della Congregazione delle Suore Francescane di Maria Immacolata, rapita in Mali il 7 febbraio del 2017. Un entusiasmo che colpisce visto il suo carattere mite, i toni sempre pacati e riflessivi. In quelle parole c’è anche tutto il suo vissuto, l’aver ripercorso i giorni nel deserto, il silenzio e il pianto, le catene che hanno liberato il suo spirito, come ha confessato in un’intervista al Corriere della Sera, presentando il suo libro: “Catene di libertà. Per due anni rapito nel Sahel”, edito da Emi: “Mi dicevo: i piedi sono incatenati, il cuore no, Si è aperto uno spazio che mi ha portato a vivere la missione in modo nuovo. Il mio cuore camminava” Continua nell’ ALLEGATO
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Venerdì scorso, a Santa Cruz del Quiché, in Guatemala, sono stati beatificati José María Gran Cirera e nove compagni martiri. Si tratta di tre sacerdoti e sette laici della Congregazione dei Missionari del Sacro Cuore di Gesù, uccisi tra il 1980 e il 1991, tempo di persecuzione contro la Chiesa Cattolica impegnata nella difesa dei poveri. Animati dalla fede in Cristo, sono stati eroici testimoni di giustizia e di amore.
Il loro esempio ci renda più generosi
e coraggiosi nel vivere il Vangelo.
E un applauso ai nuovi Beati!
Con queste parole papa Francesco ha ricordato, al termine dell’Angelus di ieri, la Beatificazione dei dieci martiri del Quiché. La celebrazione, benché prevista inizialmente nella cattedrale della Santa Croce, per motivi sanitari si è svolta il 23 aprile 2021 sempre
a Santa Cruz del Quiché, ma all’aperto, presieduta dal cardinal Álvaro Leonel RAMAZZINI IMERI, vescovo della diocesi di Huehuetenango, come delegato del Santo Padre.
Anche noi ricordiamo questo importante avvenimento con un breve servizio fotografico. Continua nell’ ALLEGATO
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Con questa lettera diamo inizio alle richieste che i nostri quattro missionari ci rivolgono come collaborazione fraterna durante la Quaresima. Il progetto che presentiamo cerca di venire incontro alle molte difficoltà che l’arrivo della pandemia da Covid ha generato, sia nel campo alimentare che sanitario, nella parrocchia di padre Mizzotti, situata nella periferia di Lima (Perù)
Carissimi amici della Diocesi di Crema,
in mezzo alla triste situazione di disagio, stanchezza, sofferenza ed angoscia per la crisi del coronavirus che continua a colpire duramente tante famiglie della mia Parrocchia della Visitazione in Lima – Perù, abbiamo potuto rivivere la bella esperienza della solidarietà della nostra gente che sa condividere a partire dalla sua povertà.
Come è stato già detto da molte parti, è questa la loro vera ricchezza che si rende trasparente soprattutto in questi momenti critici.
Ma la realtà supera di gran lunga la loro buona volontà e la loro generosità solidale. Continua nell’ ALLEGATO
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Carissime, Carissimi,
è passato un po’ in sordina l’evento Economy of Francesco (per comodità e partigianeria lo chiamerò Economia di Francesco), che dal 19 al 21 di novembre ha riunito almeno 2.000 giovani economisti, imprenditori, studiosi provenienti da tutto il mondo. Questa almeno era l’idea iniziale prevista per la fine di marzo. Poi il CoViD-19 ha rimescolato le carte e tutto si è svolto otto mesi dopo e in collegamento internet.
Sicuramente è stata la pandemia, che da quasi un anno occupa col suo carico di paura e di morte le prime pagine dei quotidiani, ad oscurare l’evento fortemente voluto da papa Francesco. E non è un caso che sia stata un’altra morte, questa volta contrassegnata dal sigillo del mito di Maradona, ad aver soppiantato, per un giorno, le abituali notizie.
Credo però che l’opinione pubblica in generale abbia sottovalutato Economia di Francesco perché l’ha catalogata come la solita vetrina di buone intenzioni come troppo spesso sono apparsi certi documenti della Chiesa. Continua nell’ ALLEGATO
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Carissime, Carissimi,
il 30 giugno scorso è stato ricordato il 60° anniversario dell’indipendenza della Repubblica Democratica del Congo. Un avvenimento abbastanza comune, perché nell’arco di due anni quasi tutti i Paesi africani celebreranno lo stesso anniversario di indipendenza. Tuttavia il caso del Congo, sia per motivi storici che geografici, assume un’importanza particolare e ci porta ad abbozzare qualche riflessione sul COLONIALISMO.
In primo luogo le dimensioni della Repubblica Democratica del Congo e la sua posizione geografica ne fanno uno dei Paesi più significativi del Continente africano. La sua storia coloniale poi ha dell’incredibile in quanto la Conferenza di Berlino del 1885 sancì il Congo come “proprietà personale” del re del Belgio Leopoldo II. E continuò ad essere tale fino al 1908, quando il re, anche a causa delle pressioni di un’opinione pubblica internazionale che non accettava né questa anomalia giuridica né le brutalità di cui si macchiò in oltre vent’anni di dominio assoluto, fu costretto a cedere il “suo” Congo allo stato belga. Continua nell’ ALLEGATO
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Papa FRANCESCO Regina Coeli 24 maggio 2020
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