Notiziario

29/05/2016. OMELIA DEL PAPA IN OCCASIONE DEL “GIUBILEO DEI DIACONI”

DIACONI«Servitore di Cristo» (Gal 1,10). Abbiamo ascoltato questa espressione, con la quale l’Apostolo Paolo si definisce, scrivendo ai Galati. All’inizio della lettera si era presentato come «apostolo», per volontà del Signore Gesù (cfr Gal 1,1). I due termini, apostolo e servitore, stanno insieme, non possono mai essere separati; sono come due facce di una stessa medaglia: chi annuncia Gesù è chiamato a servire e chi serve annuncia Gesù.

«Servitore di Cristo» (Gal 1,10). Abbiamo ascoltato questa espressione, con la quale l’Apostolo Paolo si definisce, scrivendo ai Galati. All’inizio della lettera si era presentato come «apostolo», per volontà del Signore Gesù (cfr Gal 1,1). I due termini, apostolo e servitore, stanno insieme, non possono mai essere separati; sono come due facce di una stessa medaglia: chi annuncia Gesù è chiamato a servire e chi serve annuncia Gesù.

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LUOGHI COMUNI

Se uno straniero lavora sta rubando il posto a un italiano e quindi deve tornare a casa sua, se invece non lavora vuol dire che lo stiamo mantenendo, dunque se ne deve andare lo stesso.

21Se è vestito di stracci fa schifo e dovrebbe tornarsene a casa sua,
se è vestito bene allora non ha bisogno, quindi se ne vada ugualmente.

Se ha portato i figli qua, occupano i posti all’asilo dei bambini italiani e quindi deve tornarsene da dove è venuto,
se invece li ha lasciati al proprio paese è un vigliacco e dovrebbe tornarci comunque.

Se non ha una compagna probabilmente è un violentatore che deve tornare al suo Paese, se invece ce l’ha sicuramente la umilia, la schiavizza e certe cose dovrebbe farle a casa sua.

Se abita sotto un ponte contribuisce al degrado della città e bisognerebbe rimpatriarlo,
se invece ha un’abitazione dovrebbe lasciarla a un italiano e tornarsene comunque a casa propria.
Quante volte abbiamo ascoltato simili frasi?
E se noi invece cominciassimo davvero a ragionare con la nostra testa?
E se noi invece cominciassimo a vedere le cose oltre la superficie?
E se noi invece cominciassimo a vedere nello straniero una persona?

22/05/2016. LA PAROLA DEL PAPA ALL’ANGELUS

Oggi, festa della Santissima Trinità, il Vangelo di san Giovanni ci presenta un brano del lungo discorso di addio, pronunciato da Gesù poco prima della sua passione.

Carissimi Fratelli e Sorelle,                                              papa

In questo discorso Egli spiega ai discepoli le verità più profonde che lo riguardano; e così viene delineato il rapporto tra Gesù, il Padre e lo Spirito. Gesù sa di essere vicino alla realizzazione del disegno del Padre, che si compirà con la sua morte e risurrezione; per questo vuole assicurare ai suoi che non li abbandonerà, perché la sua missione sarà prolungata dallo Spirito Santo. Ci sarà lo Spirito a prolungare la missione di Gesù, cioè a guidare la Chiesa avanti.

Gesù rivela in che cosa consiste questa missione. Anzitutto lo Spirito ci guida a capire le molte cose che Gesù stesso ha ancora da dire (cfr Gv 16,12). Non si tratta di dottrine nuove o speciali, ma di una piena comprensione di tutto ciò che il Figlio ha udito dal Padre e che ha fatto conoscere ai discepoli (cfr v. 15). Lo Spirito ci guida nelle nuove situazioni esistenziali con uno sguardo rivolto a Gesù e, al tempo stesso, aperto agli eventi e al futuro. Egli ci aiuta a camminare nella storia saldamente radicati nel Vangelo e anche con dinamica fedeltà alle nostre tradizioni e consuetudini.

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IL PAPA E L’IMAM DI AL-AZHAR: UNA TELA DI PACE

Luigi Sandri è un giornalista trentino che, dopo aver lavorato alla sezione estera dell’ANSA (Mosca e Tel Aviv), è vaticanista del quotidiano “L’Adige”, oltre che redattore della rivista di dialogo ecumenico “Confronti”. Riportiamo un suo articolo comparso anche sul blog “Sperare per tutti”

Un momento dell'incontro“L’incontro odierno in Vaticano del papa con Ahmed al-Tayyeb, grande imam dell’universi- tà del Cairo al-Azhar, il più autorevole centro-studi dell’Islam sunnita (al quale appartiene l’88% del miliardo e mezzo di musulmani sparsi nel pianeta) rappresenta una tappa impor- tante nella strategia di Francesco per rafforzare il dialogo tra le religioni e favorire, così, la pace nel mondo. Intrecciati da decenni, i rapporti tra al-Azhar e il Vaticano si erano incep- pati nel 2006, quando l’università egiziana aveva vivamente protestato contro Benedetto XVI che, in un discorso a Ratisbona, a molti musulmani era parso fare sua la tesi che l’is- lam è una religione intrinsecamente violenta”.

                                     L’articolo continua nell’ALLEGATO

SVOLTA L’ULTIMA ASSEMBLEA DEI GRUPPI MISSIONARI PARROCCHIALI

Parrocchiale di Offanengo
         Parrocchiale di Offanengo

Come preannunciato si è svolta domenica scorsa ad Offanengo l’ultima, almeno prima delle vacanze estive, Assemblea dei Gruppi Missionari Parrocchiali (GMP). Il tema conduttore è stato ancora una volta la Misericordia, vissuta nell’amore che una Comunità cristiana deve saper manifestare al suo interno. LA MISERICORDIA DI DIO SI VEDE DALL’AMORE CHE VIVONO I FRATELLI E LE SORELLE (Ef 5, 1-20) questo il titolo della riflessione, sviluppato da Padre Viorel FLESTEA, sacerdote rumeno che da 6 anni si occupa della numerosa comunità presente in Crema e nel cremasco. È venuto a salutarci anche don Vito GROPPELLI che, dopo 44 anni di missione in Brasile, è rientrato in diocesi, mettendo al suo servizio l’enorme esperienza acquisita.
In uno dei prossimi numeri riporteremo la ricca riflessione che, con l’aiuto di tutti, ne è uscita.
Ringraziamo ancora le Amiche, gli Amici, il parroco don Bruno e il curato don Emanuele per l’ospitalità fraterna che ci hanno riservato.

Il prossimo appuntamento sarà per domenica 30 settembre presso la parrocchia di S. CARLO – Crema.

ABBIAMO RISO PER UNA COSA SERIA

ABBIAMO RISOAnche quest’anno abbiamo aderito alla Campagna organizzata dalla F.O.C.S.I.V. (Federa- zione degli Organismi Cristiani Servizio Internazionale Volontario) a sostegno dell’agricoltura familiare in Italia e nel mondo. Per il secondo anno consecutivo infatti F.O.C.S.I.V. e Coldiretti si impegnano a distribuire pacchi di riso 100% italiano (qualità Roma) con l’obiettivo di sostenere un progetto che promuova la sovranità alimentare.
Il progetto di quest’anno promosso dal Movimento per la Lotta contro la Fame nel Mondo (MLFM – Lodi) riguarda la RIABILITAZIONE DEGLI ACQUEDOTTI DI BYMANA E NYAKABINGO – RUANDA.
Il progetto prevede la riabilitazione di due acquedotti situati nella zona nord-orientale del Ruanda con l’obiettivo specifico di contribuire al miglioramento delle condizioni di vita dei 15.811 abitanti della zona. Diverse Parrocchie si stanno mobilitando: S. CARLO sarà impegnata domenica 29 maggio 2016, altre si stanno attrezzando. In ogni caso daremo la massima risonanza all’iniziativa.

Domenica  5 giugno, toccherà a un’altra parrocchia di Crema: il Sacro Cuore.

Come Centro Missionario saremo in piazza Duomo a Crema domenica 12 giugno.

                                                                                              Vedi LOCANDINA

FESTA DEI POPOLI 2016

festa dei popoli 2014
festa dei popoli 2014

Ritorna anche quest’anno e sarà l’ottava edizione. La Festa dei Popoli si svolgerà domenica 19 giugno presso l’oratorio della Parrocchia di S. Lorenzo – S. Francesco dei Sabbioni – Crema.

Col titolo “CHI ACCOGLIE CONOSCE…?”, essa si pone l’obiettivo di far incontrare, in un giorno di festa, il maggior numero possibile di Popoli. Attraverso la musica, il cibo, le tradizioni si può provare a considerare gli altri non più degli stranieri, ma donne e uomini portatori di modi di essere, di pensare, di vestire, di mangiare diversi dai nostri, ma non per questo meno importanti ed arricchenti.

Quest’anno, oltre ai molti appuntamenti musicali e a quelli sportivi (gareggerà anche una squadra di calcetto femminile) ci sarà la novità dei laboratori. Luoghi cioè dove si possono apprendere le arti e le abilità più diverse: dalle treccine nei capelli alla capoeira, dall’henné sulle mani all’arte circense, dalle percussioni a …

Inizierà alle ore 15 e si concluderà con uno spettacolo teatrale intitolato: “SAMIA, storia musicale di un’atleta”, ispirato alla storia vera dell’atleta somala Samia, descritta nel libro di G. Catozzella Non dirmi che hai paura.

La Partecipazione è libera e altamente consigliata.


 

A TAVOLA IN 5 MILA CONTRO GLI SPRECHI ALIMENTARI

Organizzare un pranzo per 5 mila persone senza comprare nulla?
Sì, è possibile.
E’ successo il 10 maggio a New York, dove un collettivo di attivisti e volontari ha allestito una cucina a cielo aperto nella centrale Union Square con l’obiettivo di dimostrare che, soltanto usando eccedenze alimentari, si potrebbero sfamare tantissime persone.
feeding 5000jpgL’iniziativa si chiama “Feeding 5.000” ed è partita in Europa, dall’organizzazione Feedback.
Come previsto, il pranzo ha attirato l’attenzione di newyorkesi e dei media, facendo il giro del mondo, rendendo impossibile ignorare il messaggio: sprechiamo troppo.
Un’iniziativa simile è quella di David Gross, cuoco e attivista che, partito dall’Austria, sta girando l’Europa con un furgoncino (la “wastemobile”, che funziona a olio vegetale), su cui è montata una cucina mobile.

L’idea di Gross è simile a quella di Feeding 5000: creare un momento-evento in un luogo centrale di una città, coinvolgendo chef, attivisti e volontari del territorio, per attirare l’attenzione di più persone possibili, in modo divertente, ma sempre attento a veicolare un messaggio, cioè che sprecare è sbagliato e che troppo spesso gettiamo via il cibo senza riflettere.

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ENEIDE 2016: SULLE ETERNE ROTTE MIGRATORIE DEL MEDITERRANEO

Enea, per evitare di essere ucciso nell’eccidio finale, è costretto a scappare da Troia in fiamme, portandosi il vecchio babbo sulle spalle e tenendosi per mano il figlioletto Ascanio. È predestinato ad essere il capostipite di chi fonderà un grande impero. Ma, per ora, è solo uno dei tanti “profughi”, dall’Anatolia attraverso la Turchia, in dolorosa marcia su terre ostili e lungo incerte rotte nel Mediterraneo in tempesta. Approda nel Nord Africa, accolto e ospitato da Didone a cui racconta la sua storia: “Regina, tu mi costringi arinnovare un dolore inesprimibile”. 

QUADRIUn dolore che si rinnova da tremila anni (quello delle guerre, dei naufragi, dei flussi migratori, delle accoglienze e dei nuovi insediamenti) tra le sponde del Mediterraneo. Basta rileggere, alla luce dei telegiornali quotidiani, i testi classici come l’Odissea di Omero, le Supplici di Eschilo, e l’Eneide di Virgilio. È quanto hanno fatto  gli studenti del Laboratorio teatrale del liceo “Quadri” di Vicenza, prendendo lo spunto dal capolavoro epico latino e coinvolgendo cinque giovani africani richiedenti asilo ospiti del Centro S. Paolo, in carico alla cooperativa Cosep. Alle vicende di Enea si sono così intrecciate quelle contemporanee dei ragazzi africani coinvolgendo il pubblico nella riflessione sul delicato rapporto tra migrazione e accoglienza, in un contesto – come quello veneto – che in pochi anni è passato da rurale, monoculturale e monoreligioso ad assumere tratti che lo trasformano completamente, immettendolo nel complesso impero della globalizzazione.

Migrantes on line – 19.05.2016

15/05/2016. LA PAROLA DEL PAPA ALL’OMELIA DELLA MESSA DI PENTECOSTE.

«Non vi lascerò orfani» (Gv 14,18).
La missione di Gesù, culminata nel dono dello Spirito Santo, aveva questo scopo essenziale: riallacciare la nostra relazione con il Padre, rovinata dal peccato; toglierci dalla condizione di orfani e restituirci a quella di figli.

Carissimi Fretelli e Sorelle, pentecoste

L’apostolo Paolo, scrivendo ai cristiani di Roma, dice: «Tutti quelli che sono guidati dallo Spirito di Dio, questi sono figli di Dio. E voi non avete ricevuto uno spirito da schiavi per ricadere nella paura, ma avete ricevuto lo Spirito che rende figli adottivi, per mezzo del quale gridiamo: “Abbà! Padre!”» (Rm 8,14-15). Ecco la relazione riallacciata: la paternità di Dio si riattiva in noi grazie all’opera redentrice di Cristo e al dono dello Spirito Santo.

Lo Spirito è dato dal Padre e ci conduce al Padre. Tutta l’opera della salvezza è un’opera di ri-generazione, nella quale la paternità di Dio, mediante il dono del Figlio e dello Spirito, ci libera dall’orfanezza in cui siamo caduti.

Anche nel nostro tempo si riscontrano diversi segni di questa nostra condizione di orfani: quella solitudine interiore che sentiamo anche in mezzo alla folla e che a volte può diventare tristezza esistenziale; quella presunta autonomia da Dio, che si accompagna ad una certa nostalgia della sua vicinanza; quel diffuso analfabetismo spirituale per cui ci ritroviamo incapaci di pregare; quella difficoltà a sentire vera e reale la vita eterna, come pienezza di comunione che germoglia qui e sboccia oltre la morte; quella fatica a riconoscere l’altro come fratello, in quanto figlio dello stesso Padre; e altri segni simili.

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