Notiziario

16 aprile – LESBO, CROCEVIA DELL’UMANITÀ FERITA

Papa Francesco e il Patriarca di Costantinopoli gettano delle corone di fiori in mare
(Papa Francesco e il Patriarca di Costantinopoli gettano delle corone di fiori in mare)

Ogni gesto compiuto da papa Francesco suscita una grande emozione perché non si limita a toccare esclusivamente la sfera della fede. Questo viaggio a Lesbo è stata una forte risposta politica alle chiusure che da più parti d’Europa stanno prendendo forma e sostanza e un chiaro messaggio ecumenico con il coinvolgimento del patriarca di Costantinopoli Bartolomeo e l’arcivescovo ortodosso di Atene Ieronymos. Come a dire che la più grande emergenza umanitaria dopo la II Guerra Mondiale può essere affrontata con successo solo se uniamo le forze al di là di qualunque credo politico o religioso.

Per questo, oltre al discorso del Papa (vedi ALLEGATO 1), ci è sembrato significativo presentare il testo delle Preghiere dei tre esponenti religiosi (vedi ALLEGATO 2 ) e la Dichiarazione congiunta sottoscritta dai tre (vedi ALLEGATO 3 )

DOMENICA 24 APRILE GIORNATA DI PREGHIERA E DI SOLIDARIETÀ PER L’UCRAINA

UCRAINALa popolazione dell’Ucraina soffre da tempo per le conseguenze di un conflitto armato, dimenticato da tanti. Come sapete, ho invitato la Chiesa in Europa a sostenere l’iniziativa da me indetta per venire incontro a tale emergenza umanitaria. Ringrazio in anticipo quanti contribuiranno generosamente all’iniziativa, che avrà luogo domenica prossima, 24 aprile”. Questo l’appello lanciato mercoledì scorso da Papa Francesco ricordando il dramma che sta vivendo in questi ultimi mesi la popolazione Ucraina.
Domenica prossima si terrà, infatti, una raccolta in tutte le chiese cattoliche europee.
“Una Giornata – sottolinea Mons. Gian Carlo Perego, Direttore generale della Fondazione Migrantes – per non dimenticare il dramma di una guerra silenziosa che ha fatto 1 milione di profughi, centinaia di morti; e per non dimenticare anche un popolo di oltre 200.000 persone che vivono nel nostro Paese, tra cui 40.000 fedeli cattolici con 55 cappellani che seguono le attività pastorali di 130 comunità greco-cattoliche ucraine di rito bizantino”.

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IL SENATO APPROVI SUBITO IL DDL DI RIFORMA DELLA CITTADINANZA

italia sono anch'ioSi è svolta in commissione Affari Costituzionali del Senato l’audizione di alcune associazioni che si occupano di diritti di migranti e della Campagna L’Italia sono anch’io alla quale aderiscono, tra gli altri, la Migrantes e la Caritas Italiana. Oggetto dell’audizione è stato il ddl sulla cittadinanza licenziato dalla Camera e ora al vaglio del Senato.
A nome della Campagna ha parlato Neva Besker, della Rete G2, che ha ribadito il giudizio complessivamente critico sul testo approvato in prima lettura. La Besker, nel suo intervento, ha ricordato che L’Italia sono anch’io ha raccolto più di 200mila firme per due proposte di legge di iniziativa popolare: una per la riforma dell’attuale legislazione sulla cittadinanza, l’altra per il diritto di voto alle amministrative degli stranieri residenti. La proposta di legge di iniziative popolare di riforma della cittadinanza prevede l’introduzione dello “ius soli”, sia pure in forma temperata (il diritto viene attribuito nel caso uno dei genitori abbia da almeno un anno il permesso di soggiorno) e un iter particolare per i minorenni di origine straniera arrivati da piccoli in Italia.
Il ddl licenziato dalla Camera presenta invece molte “criticità e carenze”, per esempio sul tema delle naturalizzazioni (che non viene nemmeno affrontato), sulle misure atte ad evitare la discrezionalità delle pubbliche amministrazioni nella valutazione delle singole richieste di cittadinanza, sull’introduzione della clausola del possesso, da parte di uno dei genitori, della Carta di lungo soggiornante, il cui rilascio è legato al reddito e alle dimensioni dell’abitazione, sulla normativa che riguarda i minori arrivati da piccoli in Italia.

Nelle sue conclusioni, tuttavia, la presidente della Commissione, senatrice Finocchiaro, non ha fornito rassicurazioni sui tempi di discussione.
La Campagna ritiene “grave che l’esame del ddl non sia stato nemmeno calendarizzato, dimostrando così indifferenza alla volontà di integrazione delle nuove generazioni di italiani con cittadinanza diversa” e chiede che tutti “facciano quanto di loro competenza per inserire in tempi rapidi e certi l’esame del ddl da parte del Senato”.

Migrantes on line – 02.04.2016

 

LA PAROLA DEL PAPA – 10 APRILE 2016

Il Vangelo di oggi narra la terza apparizione di Gesù risorto ai discepoli, sulla riva del lago di Galilea, con la descrizione della pesca miracolosa (cfr Gv 21,1-19).  

 Cari Fratelli e Sorelle, buona Pasqua!

papaIl racconto è collocato nella cornice della vita quotidiana dei discepoli, tornati alla loro terra e al loro lavoro di pescatori, dopo i giorni sconvolgenti della passione, morte e risurrezione del Signore. Era difficile per loro comprendere ciò che era avvenuto. Ma, mentre tutto sembrava finito, è ancora Gesù a “cercare” nuovamente i suoi discepoli. E’ Lui che va a cercarli. Questa volta li incontra presso il lago, dove loro hanno passato la notte sulle barche senza pescare nulla. Le reti vuote appaiono, in un certo senso, come il bilancio della loro esperienza con Gesù: lo avevano conosciuto, avevano lasciato tutto per seguirlo, pieni di speranza… e adesso? Sì, lo avevano visto risorto, ma poi pensavano: “Se n’è andato e ci ha lasciati… E’ stato come un sogno…”.

Ma ecco che all’alba Gesù si presenta sulla riva del lago; essi però non lo riconoscono (cfr v. 4). A quei pescatori, stanchi e delusi, il Signore dice: «Gettate la rete dalla parte destra della barca e troverete» (v. 6). I discepoli si fidarono di Gesù e il risultato fu una pesca incredibilmente abbondante. A questo punto Giovanni si rivolge a Pietro e dice: «È il Signore!» (v. 7). E subito Pietro si tuffa in acqua e nuota verso la riva, verso Gesù. In quella esclamazione: “E’ il Signore!”, c’è tutto l’entusiasmo della fede pasquale, piena di gioia e di stupore, che contrasta fortemente con lo smarrimento, lo sconforto, il senso di impotenza che si erano accumulati nell’animo dei discepoli. La presenza di Gesù risorto trasforma ogni cosa: il buio è vinto dalla luce, il lavoro inutile diventa nuovamente fruttuoso e promettente, il senso di stanchezza e di abbandono lascia il posto a un nuovo slancio e alla certezza che Lui è con noi.

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IL PAPA A LESBO

Sabato prossimo mi recherò nell’isola di Lesbo, dove nei mesi scorsi sono transitati moltissimi profughi. Andrò, insieme con i miei fratelli il Patriarca di Costantinopoli Bartolomeo e l’Arcivescovo di Atene e di tutta la Grecia Hieronymos, per esprimere vicinanza e solidarietà sia ai profughi sia ai cittadini di Lesbo e a tutto il popolo greco tanto generoso nell’accoglienza. Chiedo per favore di accompagnarmi con la preghiera, invocando la luce e la forza dello Spirito Santo e la materna intercessione della Vergine Maria.
(Francesco – Udienza generale 13 aprile 2016)

Carissime Amiche, Carissimi Amici,

il Papa che  andrà a Lesbo sembra dire all’Europa qualcosa di molto semplice: la direzione presa con il vertice UE – Turchia, di respingere i profughi e i migranti dalla Grecia alla Turchia nell’operazione “uno a uno”, non va nella direzione giusta per un Continente che si vuole terra del diritto e dell’accoglienza. Ed essendo Francesco un uomo che preferisce i fatti alle parole, ha deciso di andare, subito e di persona a Lesbo, in uno di quei campi profughi che sono diventati di fatto delle prigioni. Forse nessun viaggio papale è mai stato organizzato con tanta rapidità. Francesco, evidentemente, aveva fretta. La sacrosanta fretta di dire all’Europa che sta sbagliando.turchia

Le navi che cominciano a partire da Lesbo per la Turchia sono cariche di uomini che hanno affrontato il deserto, la guerra, i trafficanti, il mare e la fame. Li si risospinge in un Paese che non offre complete garanzie in fatto di diritti umani. Davvero tutto questo non è violazione della Convenzione di Ginevra, si domandano in molti?

Ma l’Unione Europea pare soddisfatta. Secondo l’accordo raggiunto, la Turchia assume – a pagamento – il ruolo di “tappo” al flusso dei profughi, e il problema si sposta dunque oltre i nostri confini. A Lesbo, però c’ è gente che giura che non si farà rispedire indietro. Ci sono anche centinaia di ragazzini soli. Che ne sarà di loro, ricacciati fuori dall’Europa?

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ANCHE I RIFUGIATI POSSONO FARE SQUADRA

calcioDa alcuni decenni nell’unità pastorale delle tre parrocchie di Villacidro (diocesi di Ales-Terralba – Medio Campidano in Sardegna) opera una  frequentata quotidianamente da una quarantina tra bambini e ragazzini impegnati in diverse discipline sportive. Sotto la guida di Mario Sardu, pensionato 67enne, chi non può permettersi di pagare la quota delle società sportive presenti in paese trova spazio e tempo per giocare a costo zero a pallamano, basket e calcetto.

Da qualche mese si è aggiunto anche un gruppo di rifugiati destinati alla zona del Medio Campidano, con i quali è stata formata una squadra inserita nel campionato Open del Csi. Prima di poterli iscrivere sono state fatte tutte le visite del caso, grazie alla disponibilità dei medici e, come sempre accade, la generosità delle persone e il sostegno della parrocchia hanno permesso di portare avanti l’attività, anche se per accompagnare i ragazzi dall’oratorio ai campi di gioco sarebbe urgente riuscire ad avere un minibus. La pratica sportiva ha così permesso di aiutare i rifugiati a trascorrere il tempo in maniera diversa, anche se la loro fuga verso l’Italia in condizioni tutt’altro che favorevoli ha indebolito alcune parti del corpo come le ginocchia, zona spesso interessata da infortuni. L’attività di questi anni ha consentito a molti di praticare una disciplina sportiva e ad alcuni anche di accedere a società locali blasonate. Il fine resta però quello aggregativo per tutti, anche per chi è in attesa di lasciare l’Italia verso altre mete in cerca di un futuro meno precario.        Migrantes on line – 14.04.2016

LA PAROLA DEL PAPA – 03 APRILE

                                                                    Cari Fratelli e Sorelle, buona Pasqua!

Papa-e-Misericordia-740x493In questo giorno, che è come il cuore dell’Anno Santo della Misericordia, il mio pensiero va a tutte le popolazioni che più hanno sete di riconciliazione e di pace. Penso, in particolare, qui in Europa, al dramma di chi patisce le conseguenze della violenza in Ucraina: di quanti rimangono nelle terre sconvolte dalle ostilità che hanno causato già varie migliaia di morti, e di quanti – più di un milione – sono stati spinti a lasciarle dalla grave situazione che perdura. Ad essere coinvolti sono soprattutto anziani e bambini. Oltre ad accompagnarli con il mio costante pensiero e con la mia preghiera, ho sentito di decidere di promuovere un sostegno umanitario in loro favore. A tale scopo, avrà luogo una speciale colletta in tutte le chiese cattoliche d’Europa domenica 24 aprile prossimo. Invito i fedeli ad unirsi a questa iniziativa con un generoso contributo. Questo gesto di carità, oltre ad alleviare le sofferenze materiali, vuole esprimere la vicinanza e la solidarietà mia personale e dell’intera Chiesa. Auspico vivamente che esso possa aiutare a promuovere senza ulteriori indugi la pace e il rispetto del diritto in quella terra tanto provata.
E mentre preghiamo per la pace, ricordiamo che domani ricorre la Giornata Mondiale contro le mine antiuomo. Troppe persone continuano ad essere uccise o mutilate da queste terribili armi, e uomini e donne coraggiosi rischiano la vita per bonificare i terreni minati. Rinnoviamo, per favore, l’impegno per un mondo senza mine!
Infine, rivolgo il mio saluto a tutti voi che avete partecipato a questa celebrazione, in particolare ai gruppi che coltivano la spiritualità della Divina Misericordia.

Tutti insieme ci rivolgiamo in preghiera alla nostra Madre.

GIORNATA MONDIALE CONTRO LE MINE ANTIUOMO

Come ricordava il Papa, lunedì 4 aprile, si è celebrata la VII Giornata Mondiale contro le mine. Si tratta di una campagna internazionale promossa dalle Nazioni Unite per dare voce a tutte le vittime. In questi ultimi anni si parla di meno di questo argomento.
Perché? È cambiato qualcosa? MINE
 Follie della guerra. Armi terribilmente semplici, fabbricate con pochi materiali: un involucro, una carica esplosiva e un congegno di accensione. È sufficiente una minima dimestichezza nell’uso degli esplosivi. Il web fornisce perfino manuali per realizzare ordigni antiuomo, tanto rudimentali quanto mortali. Tutti dal costo infimo.
Il prezzo è garanzia di proliferazio- ne: 3 dollari per le mine meno sofisticate e 10-15 per le più dirompenti. Molte componenti si trovano sul mercato civile. Altrimenti c’è il mercato nero delle armi, dove imperano le mine cinesi ed ex-sovietiche.    

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ASSEMBLEA DEI GRUPPI MISSIONARI PARROCCHIALI

gusellaSi è svolta domenica scorsa presso l’Oratorio della Parrocchia del Sacro Cuore di Crema Nuova l’annunciata Assemblea animata da Laura GUSELLA, monaca della Fraternità Monastica  Marana-thà di Piombino. Dopo la lettura del testo di Giovanni 8, 1-11, che narra della donna adultera, dopo un primo commento da parte dei presenti, Laura ha voluto non tanto dare la sua interpretazione del brano, quanto indirizzare la nostra attenzione tre punti nodali di quel Vangelo: il rapporto tra Misericordia e Giustizia in Dio, la Fragilità di ogni uomo e la Raccomandazione finale di Gesù: “Va’ e non peccare più”. Laura ha promesso che ci invierà quanto prima i suoi appunti, per questo mi limito ad allegare la bella riflessione di Ermes Ronchi con cui si è concluso un incontro molto partecipato ed attento.

Un caloroso GRAZIE al parroco don Angelo FRASSI e al Gruppo Missionario per la generosa ospitalità che, al termine, con la consueta varietà ed abbondanza, non ha fatto mancare un ghiotto contributo al gusto e alla dolcezza.

Prima di lasciarci abbiamo ricordato i principali impegni che ci aspettano:

  • Progetto DECAPOLI,
  • Progetto GIOVANI: DIRITTO ALLA VITA E ALLA FELICITÀ,
  • La prossima ASSEMBLEA che avrà luogo ad Offanengo il 22 maggio,
  • La Campagna ABBIAMO RISO PER UNA COSA SERIA, che anche quest’anno offrirà riso Arborio in sostegno ai nostri coltivatori.   

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VEGLIA DEI MISSIONARI MARTIRI

MartiriCome previsto e ampiamente pubblicizzata, è stata celebrata a Chieve, nella Chiesa parrocchiale, sotto la guida del vescovo, mons. Oscar.
Il ricordo di quest’anno si è concentrato sulla persona del giovanissimo seminarista Rolando RIVI, ucciso ancora 14enne in quel clima d’odio che solo una guerra può scatenare. Il momento più toccante è stato quando Mario SPOTTI, della Comunità di Memores Domini  che custodiscono a Castellarano (RE) le spoglie del martire, ha ricordato la figura del giovane, da pochi anni beatificato. Una testimonianza di fede profonda, quella di Rolando, ma resa ancora più significativa e nobile dalla sua giovanissima età e nello stesso tempo dalla sua fedeltà, ferma, decisa e incrollabile, a quella scelta di vita tanto impegnativa quanto definitiva.
Terminata la parte in chiesa, come è tradizione, la Veglia si è conclusa nella Cappella di S. Martino, dove sono conservate le reliquie e la memoria dei missionari di Chieve e di tanti martiri. Da oggi c’è una reliquia in più: quella di Rolando Rivi.
Un ringraziamento sincero al parroco don Alessandro VAGNI ed alla Comunità Parroc- chiale per l’impegno organizzativo. Di seguito riportiamo l’elenco dei martiri che hanno illuminato con la loro testimonianza il 2015 e che è stato letto durante lo svolgimento della cerimonia.                                                               Segue il martirologio allALLEGATO