Essere incatenati dal virus e non poter condividere le ansie e le paure della “mia gente” che in Perù sta affrontando le conseguenze di una pandemia che non lascia scampo. E tuttavia si ripete il miracolo dei poveri che aiutano i poveri. Questo il senso dell’intrervento di padre Mizzotti alla Veglia missionaria.
Giona: ascolta la chiamata, la rifiuta e fugge.
Paolo: ascolta la chiamata, l’accoglie, e si rende disponibile per la missione.
Ma c’è anche una terza situazione, la mia: ho ascoltato la chiamata, mi son reso disponibile, ma vivo l’impossibilità della missione…
Domenica scorsa ho avuto la fortuna e la gioia di celebrare nella Messa delle 10 con la comunità di Madignano la liberazione di P. Gigi Maccalli.
Nel collegamento telefonico con lui che salutava la sua comunità riunita, son riuscito a dirgli, cercando di scherzare, ma con il magone in gola: “P. Gigi, abbiamo pregato tanto per la tua liberazione. Adesso ti chiedo di pregare anche tu per la mia liberazione da questa prigionia qui in Italia dove un virus mi tiene incatenato…”.
Un virus esterno, il coronavirus… con tutte le difficoltà e limitazioni,viaggi compresi, che ci impone…
Ma c’è anche un altro virus che mi rode dal di dentro: il desiderio, o meglio il bisogno urgente di ritrovarmi con la mia gente del Perù, il bisogno urgente di rivedermi in mezzo alla mia gente, il bisogno urgente del caldo abbraccio della mia gente (sempre e quando il coronavirus lo permetta)… Continua nell’ ALLEGATO
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