ll 20 maggio Israele e Hamas hanno annunciato di avere raggiunto un accordo per un cessate il fuoco dopo undici giorni di guerra, durante i quali sono stati uccisi 232 Palestinesi e 12 Israeliani. Sono 75mila le persone in fuga dai bombardamenti israeliani, avvertono le Nazioni Unite: circa 47.000 accolti in 58 scuole gestite dall’Unrwa, l’agenzia dell’Onu per i profughi palestinesi, mentre altri 28.700 sono stati accolti in case private.
All’interno di questo ultimo conflitto che ha visto opporsi per la quarta volta Israele, da un lato, e Hamas e la Jihad islamica, dall’altro, è impossibile intravedere un vincitore.
La nuova tregua non ha cambiato sostanzialmente alcun dato del conflitto: probabilmente continuerà il serrato blocco a cui è sottoposta da quindici anni la Striscia di Gaza, come anche il continuo espansionismo israeliano nella Città Vecchia e nei quartieri di Gerusalemme est – come la Spianata delle Moschee e Sheikh Jarrah, da cui è partita la rivolta palestinese contro le usurpazioni dei coloni israeliani. Continua nell’ ALLEGATO
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