C’è una frase famosa dello scrittore americano Edgar Allan Poe che oggi è incredibilmente attuale e vera: “Il posto migliore per nascondere qualsiasi cosa è in piena vista”.
Stiamo scoprendo che Matteo Messina Denaro viveva in mezzo alla gente, andava al bar, scattava selfie, faceva regali, si metteva in coda per fare il tampone. Per riuscire in questo lavoro di mimetizzazione aveva scelto di vivere in una casa anonima, di andare all’ospedale da solo e di non ostentare nessuno dei simboli del potere.
La sua latitanza trentennale ha goduto di complicità, collusioni e favori (un mese fa è stato condannato definitivamente un senatore di Forza Italia che era il suo referente politico e che fece anche il sottosegretario al ministero dell’Interno… il suo nome è Antonio D’Alì), ma questa storia contiene una lezione fondamentale, al di là di qualunque dietrologia. Continua nell’ ALLEGATO
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