Con Daniel Zaccaro, ex bullo diventato educatore, entriamo dentro le vicende di Caivano e Palermo. «Giudicate ma non condannate, se vogliamo tenere aperta la possibilità di scrivere un finale diverso. La punizione da sola non basta», dice. «Quando inizi a trattare gli altri come un oggetto è perché tu per primo ti senti un oggetto»
Non condannateli. Giudicateli sì, ma non togliete ai ragazzi degli stupri di Palermo e Caivano la possibilità di avere un futuro e di cambiare il finale. Continua nell’ ALLEGATO
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