Sono passati ormai due mesi, tuttavia non possiamo tacere la scomparsa di due figure che hanno dato molto alla Chiesa italiana.
Due lutti gravi hanno colpito nello stesso giorno la Chiesa e la società italiana.
Alla sera di martedì 27 giugno è morto a Roma Ettore Masina, un protagonista della storia dei cattolici e della Chiesa italiana durante e dopo il Concilio Vaticano II. Giornalista della carta stampata (“Il Popolo di Milano”, “Il Giorno”) e della RAI come informatore ed esperto di questioni religiose, ha sofferto dalla Chiesa (e dallo stesso Paolo VI di cui era amico) come molti cattolici della sua generazione a causa di scelte coraggiose compiute nell’esercizio di un cristianesimo adulto, dal referendum sul divorzio all’ingresso in Parlamento nel gruppo della Sinistra Indipendente come eletto nelle liste del PCI. Strenuo assertore nel suo impegno parlamentare delle ragioni della pace e di un internazionalismo maturo, ha lottato per i diritti della Palestina, che non ha mai dimenticato anche fuori e dopo la sua attività parlamentare. Alla Camera ha fatto parte del Gruppo Interparlamentare per la Pace (GIP), un gruppo interpartitico dai comunisti ai democristiani ai Verdi, ed ha avuto un ruolo determinante nel portare all’approvazione la legge sul commercio delle armi, ancora vigente nella forma elaborata da lui, ma oggi largamente disattesa dal governo italiano che vende armi dappertutto, a cominciare dall’Arabia Saudita, con gravi ricadute nel terrorismo e nella conflittualità in Medio Oriente. È stato anche presidente della Commissione parlamentare per i diritti umani. Animatore di una vasta area di cattolicesimo “conciliare” e democratico, ha fondato e condotto per anni la Rete Radiè Resh (dal nome di una bambina palestinese morta di stenti) che ha stabilito un circuito di solidarietà permanente per interventi nei più svariati punti di tensione e di dolore nel mondo.
Sempre sostenuto con intelligenza dalla moglie Clotilde e dai figli, Ettore Masina era una figura amata da molti.
Martedì è anche morto a Bologna Luigi Pedrazzi, un cattolico in costante dialogo col mondo laico, fondatore del “Mulino”, vicesindaco di Bologna, promotore di molteplici iniziative comunitarie e appassionato fautore di un rinnovamento della Chiesa a cui, con le sue lettere periodiche, ha dato il contributo di una costante e puntuale rievocazione degli anni di preparazione e svolgimento del Concilio. Chiesa di Tutti Chiesa dei Poveri – 29.06.17