ECCO LA BUONA ACCOGLIENZA (Maurizio Ambrosini)

3a. Buona accoglienzaTre consigli oltre lo spontaneismo

La guerra in Ucraina sta provocando, oltre ai lutti e alle devastazioni sul posto, la maggiore emergenza umanitaria europea dal secondo dopoguerra novecentesco. Il numero stimato dei profughi all’estero ha già superato la cifra di tre milioni, e altri due milioni sono al momento attuale gli sfollati interni. Cifre che sono però destinate ad aumentare ancora a causa del continuo inasprimento del conflitto.
L’unica notizia positiva, in questo fosco dramma d’altri tempi, è la mobilitazione per l’accoglienza. In prima fila la Polonia, che dichiara di accogliere quasi due milioni di persone. Anche gli altri Paesi confinanti hanno aperto le frontiere: Romania, Moldavia (il più povero Paese d’Europa), le ‘sovraniste’ Ungheria e Slovacchia. Tutte dichiarano numeri ingenti di rifugiati, tra i 200.000 e i 400.000. Probabilmente sovrastimano, ma il fatto nuovo e rilevante è lo slancio di solidarietà che ha spazzato via quasi per incanto le disumane chiusure dei confini a cui abbiamo assistito per anni, con tanto di barriere e guardie armate. L’Unione coronata di filo spinato che purtroppo abbiamo imparato a conoscere e che non cessiamo di incalzare al cambiamento, recuperando le proprie radici.          Continua nell’ ALLEGATO

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