Enrico con le Commissioni Missionaria e Migrantes

Carissime, Carissimi,

dopo tante parole, soprattutto di critica, ma anche di analisi seria della situazione precipitata in pochi giorni in Afghanistan, è arrivata la prima resa dei conti: dalle parole ai fatti, dalle dichiarazioni di principio alla concretizzazione delle promesse e degli impegni assunti. Come si diceva la volta scorsa, con il popolo afghano, o per lo meno con una parte di esso, come spiega bene l’ultimo articolo di Gino Strada pubblicato più avanti, abbiamo commesso un’azione davvero ignobile: aver creato delle illusioni! È inutile girarci attorno. Illudere qualcuno, mostrando situazioni e soluzioni nuove e allettanti, è quanto di più disonesto si possa fare se non abbiamo poi la forza di mantenere fede a quanto promesso.
La lettera-invito della Caritas che pubblichiamo di seguito è il minimo che possiamo fare. Sta a noi dimostrare di essere capaci di saper rimediare, offrendo agli afghani in fuga, per aver creduto in noi, una seconda possibilità.
Se non lo faremo, sarà come tradirli due volte.          Continua nellALLEGATO

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