Lo scritto non è proprio di Giulio, ma della moglie Gianna, che gentilmente ha voluto comunicarci le informazioni che faticosamente ha raccolto conversando, quand’era possibile, col marito che vive ed opera in una zona molto difficile del Congo: il Kivu.
Carissimi Amici,
non ho dimenticato di chiedere a Giulio di scriverci, ma per ora non ha tempo per dedicarsi a noi… L’inizio di ogni avventura chiede davvero una profonda apertura del cuore e della mente per comprendere la realtà tutta…
Per questo viaggia da mane a sera, incontra responsabili e autorità varie (più o meno autorevoli…), visita i villaggi, le strutture sanitarie (più o meno fatiscenti), sprofonda nei campi dei “deplacés” ossia, come ben sapete, gli stessi congolesi che si spostano all’interno del loro Paese, minacciato dai ribelli, in quell’angolo della Repubblica Democratica del Congo dove lo Stato è sempre più fragile!
Insomma mi racconta, via Skype, quando la linea regge, di un impegno gravoso che lo sta assorbendo moltissimo…
Che non sia una passeggiata bucolica, lo sanno tutte quelle persone che per scelta volontaria o per lavoro, sperimentano le condizioni di vita nei Paesi del Sud del mondo, ma esserci là in questo tempo pasquale, può significare anche rinnovare la Speranza che il Risorto, risorge ogni giorno nell’esistenza di chi si sente perduto, smarrito, confuso e impaurito dalla brutalità di una guerra che risulta essere una fra le tante dimenticate…
Giulio, lo conosciamo, ama dedicarsi agli altri e sceglie, in questo tempo, di farlo verso chi ci è “prossimo”, perché lontano lo è soltanto geograficamente…
Consapevoli che, qui come là, a tutti è donato di…donarci…
Auguro a tutti, anche a nome di Giulio, una serena e santa continuazione pasquale! Gianna PAIARDI CARDISPERI