Frei BETTO, teologo, scrittore, saggista brasiliano è una delle menti più lucide del continente latinoamericano. Fece scalpore quando, nel 1980, quindi in piena dittatura, pubblicò il libro Fidel e la religione, frutto di vari incontri col Líder Máximo cubano e che ampia risonanza in tutto il mondo.
Pubblichiamo questo ricordo, che forse può sembrare minimalista, ma che aiuta a comprendere la variegata personalità di una delle figure più importanti della nostra storia.
Perdo un grande amico. Il nostro ultimo incontro fu il 3 di agosto, quando compì 90 anni.
Mi ricevette nella casa sua, a L’Avana, e, alla sera, andammo al Teatro Karl Marx, dove gli resero omaggio con uno spettacolo musicale. Nonostante avesse un organismo debilitato, camminò senza appoggio dall’entrata del teatro fino alla sua poltrona.
Con Fidel scompare l’ultimo grande leader politico del XX secolo, l’unico che è riuscito a sopravvivere più di 50 anni alla propria opera: la Rivoluzione Cubana. Grazie ad essa la piccola isola ha smesso di essere il postribolo dei Carabi, sfruttato dalla mafia, per diventare una nazione rispettata sovrana e solidale, che mantiene professionisti della salute e della educazione in più di cento Paesi, compreso il Brasile. L’articolo continua nell’ ALLEGATO