La situazione sembra precipitare nel Paese africano, in preda ad una crisi tra le quattro peggiori del mondo. Le recenti violenze rendono difficile l’isolamento del virus
La tragedia in cui è precipitata la Repubblica Democratica del Congo non sembra avere fine. Il Paese, teatro di sanguinosi conflitti e scontri susseguitisi, con brevi pause, praticamente dal 1960, anno dell’indipendenza dal Belgio, è ormai sprofondato in una fase drammatica che lo
fa annoverare tra le quattro peggiori crisi in atto nel mondo accanto a Siria, Yemen e Sud Sudan. Il momento che si appresta a vivere, prima di una tornata elettorale tra le più travagliate della sua storia (23 dicembre), presenta alcuni aspetti inquietanti. All’instabilità politica ormai perdurante da anni dovuta al rifiuto del presidente Kabila a farsi da parte, si aggiungono l’ennesima esplosione del virus Ebola (un centinaio di morti accertate e 150 casi confermati nelle due enormi province del Kivu settentrionale e dell’Ituri) e la situazione di violenza diffusa che sfocia spesso in veri e propri massacri in varie zone del Paese. Continua nell’ ALLEGATO
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