Adesso nel Sahel gli ostaggi sono loro. Usati con perizia e poi immessi sul mercato, i migranti hanno sostituito ostaggi ben più importanti e famosi di loro.
La fabbrica degli ostaggi non è nuova. Nel Sahel aveva funzionato bene per anni. Tecnici di multinazionali, turisti, antropologi, contrabbandieri e passeurs. Ad ognuno il suo ostaggio e per tutti il prezzo del riscatto. Si sono finanziati anche così gruppi armati e assimilate filiere terroriste utili al sistema. Ostaggi pregiati, commerciabili e di matrice occidentale, di gran lunga più redditizi di quella locale. Non è vero che c’è l’uguaglianza: c’è ostaggio e ostaggio.
Quelli occidentali, come per i lavoratori specializzati, i tecnici, gli esperti e i calciatori, sono molto più appetibili. Ora nel Sahel si fabbricano migranti irregolari che poi sono l’ultimo ritrovato della tecnica. Ostaggio si chiama chiunque venga detenuto come pegno o garanzia. Si dice di una persona sequestrata da criminali allo scopo di ricevere denaro o altro in cambio della sua liberazione. Nel Sahel gli ostaggi sono i migranti. Continua nell’ ALLEGATO
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