Da quasi due mesi il blockbuster dell’India è “Kashmir Files”. Non solo un successo cinematografico che la stampa indiana ha definito «di epiche proporzioni», segnando finora al botteghino un record prossimo a 3,5 miliardi di rupie (43,5 milioni di euro) contro un costo inferiore a un decimo di quella cifra.
Di proporzioni altrettanto «epiche» sono le polemiche che hanno accompagnato lavorazione e uscita della pellicola che ha come sfondo un territorio, quello del Kashmir, non solo di estrema bellezza e storia antica, ma da 75 anni anche campo di battaglia di due potenze militari e nucleari, India e Pakistan, nonché area di azione di terrorismo islamista e estremismo indù. “Kashmir Files” racconta la vicenda di indù in fuga da quello che viene descritto come un genocidio all’inizio degli anni Novanta del secolo scorso. Continua nell’ ALLEGATO
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