Il Cile ha un nuovo presidente. Gabriel Boric, 35 anni, il 19 dicembre ha vinto il secondo turno delle elezioni ottenendo il 55,8 delle preferenze e affermandosi sul candidato di estrema destra José Antonio Kast. Sostenuto dalla coalizione di Apruebo dignidad, un gruppo molto ampio che comprende il Partito comunista fino a formazioni di centrosinistra, l’11 marzo Boric succederà a Sebastián Piñera (centrodestra) diventando il più giovane presidente del paese, rappresentante di una classe politica che è cresciuta e si è formata in democrazia.
Nato nel 1986 a Punta Arenas, nell’estremo australe del Cile, Boric conosce la dittatura di Augusto Pinochet più per quello che ha letto e gli hanno raccontato che per sua esperienza personale. Appartiene a una generazione nata a cavallo della transizione democratica ed entrata in politica nel 2011, con le proteste studentesche scoppiate proprio per criticare i “successi” della transizione, la continuità del modello neoliberale affermatosi durante il regime militare e le profonde disuguaglianze della società cilena. Continua nell’ ALLEGATO
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