Dopo 18 mesi la guerra civile oscurata del Tigrai ha provocato solo disperazione e morte nel Corno d’Africa. Secondo le stime sono almeno 50mila i morti, mentre le vittime della carestia provocata dai mutamenti climatici – è in corso la peggiore siccità dal 1981 – e dal conflitto tra il centralista Abiy e i federalisti del Tplf che ha devastato la regione potrebbero essere quasi mezzo milione con due milioni di sfollati interni su sette milioni di abitanti. Il tigrino più noto, il direttore dell’Oms Tedros, ha definito «un inferno» questa catastrofe umanitaria avvolta nel silenzio dei media internazionali fin dall’inizio, il 3 novembre 2020 perché africana e per il blackout comunicativo voluto da Addis Abeba. Continua nell’ ALLEGATO
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