L’UOMO CHE NON CONOBBE LA PAURA

45-3Con la scomparsa del cardinale Arns abbiamo perso innanzi tutto un grande uomo che intese la vita come una vera missione, che non ebbe mai paura e che soprattutto si pose sempre dalle parte dei poveri. Un pastore nel senso più pieno della parola. Tutta la Chiesa, non solo quella del Brasile, ha perso un uomo di Fede che riuscì a coniugare il messaggio di liberazione del Vangelo con la vita di ogni giorno, senza perdere la speranza che la vita avrebbe comunque vinto sulla morte.
Pubblichiamo questo articolo del domenicano Frei Betto, dimi- nutivo di Carlos Alberto Libânio Christo, perché ha vissuto in prima persona l’esperienza del carcere, poi raccontata nel libro “Battesimo di sangue. I domenicani e la morte di Carlos Marighella” (Emi, 1983 ora rieditato da Sperling & Kupfer).

Il cardinale Paulo Evaristo Arns era uno degli uomini più coraggiosi che io abbia conosciuto

20 gennaio 1970. Mons. Arns ottenne alla fine il permesso di visitare i frati domenicani incarcerati nel Presidio Tiradentes, in S. Pauolo. Francescano, il vescovo ausiliare del cardinale Agnelo Rossi era responsabile della Pastorale Carceraria. In presenza del direttore del Presidio raccontammo al prelato i nostri arresti, le torture, gli interrogatori e le minacce ricevute.   L’articolo continua nell’ALLEGATO