Carissimi amici ed amiche,
si avvicina il Natale, la festa più sentita da tutti, la festa ricca di tante bellissime tradizioni della nostra religiosità popolare.
Il rischio però è sempre quello di dimenticarci dell’essenziale: Dio si è fatto carne, e carne “di povero”.
… Noi non scegliamo dove nascere, Dio sì lo ha fatto e la sua scelta è molto chiara.
In una società divisa tra centro (Gerusalemme) e periferia (Galilea), Gesù appartiene alla periferia. È Galileo e sarà per questo disprezzato, come oggi sono disprezzati i poveri e le povere della periferia
… .Gesù non è il figlio del Governatore, ma il figlio del falegname e della contadina. È figlio di una famiglia d’emigranti: per una decisione del governo di turno, i suoi genitori devono lasciar tutto e mettersi in cammino verso un paese dove non possiedono niente,
……Può anche essere molto romantica la nascita con l’asinello ed il bue che con il loro respiro scaldano il piccolo Gesù. Nella realtà, però, ieri ed oggi, continua ad essere un dramma violento il nascere dei figli dei poveri in mezzo agli animali perché gli uomini li hanno respinti e hanno chiuso loro tutte le porte.
….Dio sta nella periferia, in mezzo ai poveri.
…Qundo gli angeli inviano i pastori alla ricerca del Messia appena nato, indicano quali sono i segnali per incontrarlo: dove trovano a un bambino senza vestiti e senza casa (in fasce e nella mangiatoia), sappiate che lì c’è Dio presente per voi.
Un Buon Natale per tutti e per tutte! P. José MIZZOTTI – PERÙ
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