NON UNA FEDE CHE DIVIDE ED ESCLUDE, MA APERTA A TUTTI (Santa Messa celebrata ad Erbil – Iraq)

1a. Logo viaggio PapaSan Paolo ci ha ricordato che «Cristo è potenza di Dio e sapienza di Dio» (1 Cor 1,24). Gesù ha rivelato questa potenza e questa sapienza soprattutto con la misericordia e il perdono. Non ha voluto farlo con dimostrazioni di forza o imponendo dall’alto la sua voce, né con lunghi discorsi o esibizioni di scienza incomparabile. Lo ha fatto dando la sua vita sulla croce. Ha rivelato la sua sapienza e potenza divina mostrandoci, fino alla fine, la fedeltà dell’amore del Padre; la fedeltà del Dio dell’Alleanza, che ha fatto uscire il suo popolo dalla schiavitù e lo ha guidato nel cammino della libertà.

Com’è facile cadere nella trappola di pensare che dobbiamo dimostrare agli altri che siamo forti, che siamo sapienti… Nella trappola di farci immagini false di Dio che ci diano sicurezza…. In realtà, è il contrario, tutti noi abbiamo bisogno della potenza e della sapienza di Dio rivelata da Gesù sulla croce. Sul Calvario, Lui ha offerto al Padre le ferite dalle quali noi siamo stati guariti. Qui in Iraq, quanti dei vostri fratelli e sorelle, amici e concittadini portano le ferite della guerra e della violenza, ferite visibili e invisibili! La tentazione è di rispondere a questi e ad altri fatti dolorosi con una forza umana, con una sapienza umana. Invece Gesù ci mostra la via di Dio, quella che Lui ha percorso e sulla quale ci chiama a seguirlo.         Continua nell’ ALLEGATO

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MESSA DI SOLIDARIETÀ PER IL CONGO (La Redazione)

Come già preannunciato, il vescovo Daniele ha presieduto domenica scorsa 7 marzo alle ore 18.30 in Cattedrale una Messa per ricordare i milioni di morti che da anni insanguinano le regioni orientali  della Repubblica Democratica del Congo.

Sono le stesse zone dove, due settimane fa, hanno incontrato la morte il nostro ambasciatore Attanasio e la sua scorta, uccisi da una delle tante bande che scorrazzano in quelle terre, seminando morte e distruzione.
Come ha ricordato mons. Gianotti all’inizio della celebrazione, benché affaticati e appesantiti da una situazione che non sembra finire mai, “non vogliamo chiudere gli occhi su problemi che accadono a migliaia di chilometri di distanza da noi e che però ci toccano da vicino. In questa Domenica ho voluto ricordare nella preghiera la morte violenta dell’ambasciatore italiano della Repubblica Democratica del Congo Luca Attanasio, del carabiniere Vittorio Jacovacci e del loro autista congolese Mustaphà Milambo, uccisi nell’est del Paese lo scorso 22 febbraio.
Nel nostro territorio cremasco vivono molti fratelli e sorelle provenienti dalla Repubblica Democratica del Congo, da questo Paese grande e bello, ma dove i Comandamenti di Dio, che riascolteremo nella prima Lettura, sono sistematicamente calpestati.
Ho pensato che insieme alla Comunità congolese potevamo pregare per chi ha perso la vita, non solo per i tre che ho ricordato, ma anche per i milioni di vittime anonime che il Congo ha conosciuto in questi ultimi 20 – 25 anni; pregare per questo Paese, per tutta l’Africa perché, in virtù dell’amore del Signore che celebriamo nell’Eucarestia, possa conoscere pace nella giustizia e della riconciliazione.       Continua nell’ ALLEGATO

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IMPARA L’ARTE E … AL LAVORO

PROGETTI DI QUARESIMA

Michele-orfano-dei-genitori-deve-aiutare-gli-zii-spaccando-tutto-il-giorno-pietre-per-i-muratori
Michele, orfano, deve aiutare gli zii spaccando pietre per i muratori

Suor Maria Marrone è una suora comboniana da molti anni impegnata nella diocesi di Lira (Uganda del nord). Ostetrica, da molti anni è impegnata nel dare sostegno a bambini e giovani in particolare difficoltà: orfani, malati di AIDS, sordomuti, disabili…, offrendo a ciascuno un’opportunità di riscatto sociale.

Lira, 15 Febbraio 2021

Carissimi voi tutti del Centro Missionario della Diocesi di Crema, buon giorno. In Italia fa freddo e qui siamo nel pieno del caldo africano con una secca che brucia le gole.
Ho ricevuto qualche giorno fa i vostri saluti, mi chiedevate com’era andato il campo dei bambini e se avevamo in mente qualche progetto per I nostri giovani.
Riguardo al campo dei piccoli, siamo riusciti a fare 3 settimane a gennaio dell’anno scorso, poi il lockdown non ci ha permesso di farlo poco prima di Natale, ma sicuramente quest’anno lo faremo se non si vedranno più segni della pandemia come per il momento. Infatti tutte le scuole piano piano si stanno riaprendo.
Questa pandemia, che ha colpito anche l’Uganda, ha avuto I suoi aspetti negativi come nei nostri Paesi, ma pure ha avuto momenti di “Grazia”. Non essendoci il campo dei bambini per Natale, siamo andati noi da loro a portare alimenti, qualche giocattolino e qualche carezza fino ai loro villaggi.          Continua nell’ ALLEGATO

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VIA CRUCIS DEGLI SMARRITI (Luca Rolandi)

4a. Via CrucisLa Passione di Gesù in dialogo con le persone in ricerca

Siamo stanchi e smarriti. Un anno lungo di sofferenze e attese, lutti, addii, malattia e guarigioni. La pandemia compie un anno e noi siamo dentro a questo fatto. Una situazione inedita per il primo mondo, da generazioni, endemica per molti sorelle e fratelli che vivono in altre aree del pianeta. Siamo smarriti, senza bussola e meta, afasici e increduli. Per questo cercare di pregare e camminare è un modo per ritornare pianamente uomini.

Ritornano le parole di Paolo VI in una meditazione della Via Crucis. “Chi non cammina più è stanco o disperato. Il cammino della croce è il “cammino della speranza”, perché è un cammino sulle orme di Cristo, in compagnia di Maria, “pellegrina della fede” e Madre della speranza. Il nostro è un “cammino difficile”, è l’Esodo, è il cammino della Croce.          Continua nell’  ALLEGATO

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SI STANNO RESTITUENDO CASE E TERRENI SOTTRATTI AI CRISTIANI (Redazione Rete Sicomoro)

5a. iraq-restituendo-case-terreni-sottratti-cristianiIRAQ:  L’iniziativa del comitato costituito dal leader sciita Muqtada al Sadr mira a verificare i casi illegali di esproprio.

In Iraq, a inizio gennaio un comitato pubblico è stato incaricato dal leader sciita Muqtada al Sadr di raccogliere e verificare le notizie e i reclami relativi ai casi illegali di esproprio di beni immobiliari subiti dai proprietari cristiani negli ultimi anni. Grazie agli indirizzi di posta elettronica e account Whatsapp messi a disposizione, entro la fine del prossimo Ramadan essi possono inviare i documenti di proprietà di case e terreni posseduti, così da poter dimostrare di essere stati vittime di sottrazioni abusive. Ad oggi, come riporta lAgenzia S.I.R., sono trentotto i beni immobiliari già restituiti ai legittimi proprietari.
Secondo l’Agenzia Fides, il capo della formazione politica sadrista, che gode di una forte rappresentanza nel Parlamento di Baghdad, avrebbe come intento quello di ristabilire la giustizia nei confronti dei cristiani, anche se le violazioni sono state commesse da membri del suo movimento e le famiglie colpite da procedimenti illegali hanno ormai lasciato il Paese. Questo fenomeno si è diffuso a causa di connivenze e coperture da parte di funzionari corrotti e disonesti. Da quando i cristiani sono stati costretti a esodi di massa durante le guerre degli ultimi due decenni, milizie e bande locali o clan familiari influenti si sono appropriati di case e terreni rimasti incustoditi.
La decisione di Muqtada al Sadr era stata accolta con gratitudine dal Patriarca caldeo Louis Raphael Sako, che a gennaio ha ricevuto una delegazione guidata dallo sheikh Salah al-Obaidi recante un messaggio di felicitazioni per le feste del tempo di Natale. Il cardinale a capo della Chiesa caldea ha giudicato l’iniziativa importante per far prevalere la tutela del bene comune della nazione, ponendolo al di sopra di qualsiasi interesse privato o settario. Anche organizzazioni della società civile come l’associazione Hammurabi per i diritti umani e il Coordinamento delle donne irachene si sono mobilitate per il diritto dei cristiani a riavere le proprie case e i propri terreni sottratti loro abusivamente.
RETE SICOMORO – 22 Febbraio 2021

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“Signore, ti affidiamo il viaggio in Iraq di Papa Francesco dal 5 marzo.
Che il tuo Santo Spirito sia nei suoi gesti e parole, e nei cuori di chi lo incontra e lo ascolta,
perché circolino i doni dell’incoraggiamento, della consolazione,
dell’incontro tra etnie, culture e religioni diverse e l’impegno di compiere passi coraggiosi di riconciliazione
e collaborazione per il bene comune.
Alla Chiesa in Iraq sia donato conforto, luce e forza per non stancarsi di tessere nuovi legami di fratellanza e pace.
Signore, libera l’Iraq e i Paesi del Medio Oriente, dall’odio e dalla violenza”.
PREGHIERA composta in occasione del viaggio  di papa Francesco in Iraq

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Enrico e le Commissioni Missionaria e Migrantes

Carissime, Carissimi,

oggi, 5 marzo, ha avuto inizio un nuovo viaggio di papa Francesco, un viaggio di cui si parla pochissimo, ma che in realtà potrebbe assumere un’importanza unica nella storia di questo pontificato. A partire dalla meta: l’ IRAQ.

È infatti il primo viaggio di un Papa in Iraq e nel Medio Oriente arabo, se si eccettua la Terra Santa, e proprio per questo acquista un grande rilievo per il Paese e la pace. Inoltre la visita si svolgerà in condizioni particolari per le misure anti Covid, anzi sarà il primo viaggio che il Papa affronterà dopo lo scoppio della pandemia.

Tuttavia il vero problema rimane che ci siano le condizioni minime di sicurezza per Francesco. Sono ancora freschi purtroppo il ricordo e la paura suscitati dall’attentato del 21 gennaio scorso, quando due terroristi suicidi si sono fatti saltare nella centrale piazza Tayaran di Baghdad, provocando più di 30 morti, feriti e panico. Era dal 2019 che non accadevano episodi simili. Molto peggio era successo nel 2010, quando il terrorismo aveva colpito la cattedrale siro-cattolica di Nostra Signora della Salvezza a Baghdad, dove erano morte 42 persone. Non a caso Francesco, appena arrivato nella capitale irakena, visiterà questa chiesa per rendere omaggio a quei caduti e quindi a una Chiesa di martiri.          Continua nell’ ALLEGATO

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