Enrico e le Commissioni Missionaria e Migrantes

Carissime, Carissimi,

credo che dobbiamo farcene una ragione, ma ancora una volta il papà ci stupisce. Ha appena dato alle stampe un’Enciclica poderosa, ha voluto, e praticamente guidato, un Convegno internazionale per rifondare l’economia, ed ecco che sforna una Lettera Apostolica sulla figura di San Giuseppe. E non una lettera qualsiasi, tipo commemorazione obbligata di un vecchio anniversario… È sufficiente l’inizio per darci il senso di una riflessione che accarezza le corde più profonde e forse più intime della nostra umanità.
“Tale desiderio (di condividere con voi alcune riflessioni personali su questa straordinaria figura) è cresciuto durante questi mesi di pandemia, in cui possiamo sperimentare, in mezzo alla crisi che ci sta colpendo, che «le nostre vite sono tessute e sostenute da persone comuni – solitamente dimenticate – che non compaiono nei titoli dei giornali e delle riviste né nelle grandi passerelle dell’ultimo show ma, senza dubbio, stanno scrivendo oggi gli avvenimenti decisivi della nostra storia: medici, infermiere e infermieri, addetti dei supermercati, addetti alle pulizie, badanti, trasportatori, forze dell’ordine, volontari, sacerdoti, religiose e tanti ma tanti altri che hanno compreso che nessuno si salva da solo.          Continua nell’ ALLEGATO

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LA CONVERSIONE È APRIRSI ALLA TENEREZZA DI DIO (Angelus, 06-12-2020)

1a. AngelusIl Vangelo di questa domenica (Mc 1,1-8) presenta la figura e l’opera di Giovanni il Battista. Egli indicò ai suoi contemporanei un itinerario di fede simile a quello che l’Avvento propone a noi, che ci prepariamo a ricevere il Signore nel Natale. Questo itinerario di fede è un itinerario di conversione. Che cosa significa la parola “conversione”? Nella Bibbia vuol dire anzitutto cambiare direzione e orientamento; e quindi anche cambiare il modo di pensare. Nella vita morale e spirituale, convertirsi significa rivolgersi dal male al bene, dal peccato all’amore di Dio. E questo è quello che insegnava il Battista, che nel deserto della Giudea «proclamava un battesimo di conversione per il perdono dei peccati» (v. 4). Ricevere il battesimo era segno esterno e visibile della conversione di coloro che ascoltavano la sua predicazione e si decidevano a fare penitenza. Quel battesimo avveniva con l’immersione nel Giordano, nell’acqua, ma esso risultava inutile, era un segno soltanto e risultava inutile se non c’era la disponibilità a pentirsi e cambiare vita.
La conversione comporta il dolore per i peccati commessi, il desiderio di liberarsene, il proposito di escluderli per sempre dalla propria vita. Per escludere il peccato, bisogna rifiutare anche tutto ciò che è legato ad esso, le cose che sono legate al peccato e cioè bisogna rifiutare la mentalità mondana, la stima eccessiva delle comodità, la stima eccessiva del piacere, del benessere, delle ricchezze.          Continua nell’ ALLEGATO

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THE ECONOMY OF FRANCESCO: ALCUNE CONSIDERAZIONI ANDREA MOBIGLIA

2a. economy-francescoAd Assisi si sono recentemente ritrovati (in modalità online) numerosi giovani per ripensare il paradigma economico: proviamo a svolgere alcune considerazioni, a partire dal terreno della dottrina sociale della Chiesa.

3 dicembre 2020

Con The economy of Francesco, l’evento voluto dal Papa ad Assisi (avvenuto a distanza a causa della pandemia), Francesco ha chiesto a giovani economisti di tutto il mondo di incontrarsi, dialogare, leggere la realtà e provare a porre le basi per una nuova visione dell’economia, si è concluso di recente.
L’invito del Papa è quello di sfruttare l’occasione per «avviare processi, tracciare percorsi, allargare orizzonti» per creare «una nuova mentalità culturale e, quindi, economica, politica e sociale»; per avere un’economia più umana, più al servizio delle persone e che non continui a sostenere la “cultura dello scarto”, come la definisce Francesco, è urgente porsi una domanda che precede la costruzione di un nuovo modello economico, che appare sempre più necessario dato l’aggravarsi delle disparità sociali (da questo punto di vista la pandemia ha aperto gli occhi, questo modello di sviluppo non è più sostenibile): come i cristiani possono essere presenti nell’economia? Come avere «lo sguardo di Gesù»[1]?          Continua nell’ ALLEGATO

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AVERE ACQUA PULITA IN TEMPI DI PANDEMIA

3a. Avere acqua pulita Photo_Alessandro_RoccaCon le offerte raccolte in cambio di un chilo di riso, per di più di qualità, è stato finanziato, insieme al Movimento Lotta contro la Fame nel Mondo di Lodi, un acquedotto di 170 Km in Ruanda. Igiene sicura e migliori condizioni di vita per tutti, in particolare donne e bambini. Questo il senso della Campagna “Abbiamo riso per una cosa seria”.

 Il mio nome è Josephine, sono sposata con Pierre. Viviamo nel villaggio di Taba, nel settore di Muhura. In questi mesi estivi, dopo la pandemia di Covid19, sono venuti a farci visita nelle nostre case alcuni operatori sanitari che collaborano con MLFM (Movimento Lotta contro la Fame nel Mondo n.d.r.)
Ci hanno mostrato come adottare alcune pratiche igieniche per evitare di contrarre malattie dalle acque sporche e, soprattutto, per cercare di evitare i contagi da Covid19. Ora, più di prima, curiamo la nostra igiene personale, ma anche della casa, è importante non sottovalutarla.          Continua nell’ ALLEGATO

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GIGLIANE, INVIATA DI UNA CHIESA «SAMARITANA E MADDALENA» (Maria Soave Buscemi)

4a. GiglianeIl 6 settembre una giovane donna del Mato Grosso è stata nominata dal suo vescovo coordinatrice e animatrice delle attività pastorali della parrocchia di Santa Cruz do Xingú. Non è un caso isolato, ma il frutto condiviso di scelte precise e di un cammino comunitario.

La prelatura di São Félix do Araguaia si trova nel cuore dell’Amazzonia legale del Brasile. Territorio di grandi conflitti a causa del latifondo e del capitalismo estrattivista dell’agrobusinnes sempre più violento, territorio del dolore dei popoli indigeni Xavantes, Tapirapés e Karajás. Fin dalla sua origine, con il vescovo Pedro Casaldáliga, la Chiesa della prelatura ha fatto chiaramente l’opzione del Vangelo tra le persone impoverite, per difendere la vita dei popoli e della terra. Pedro, tornato nel cuore di Dio poche settimane fa, abitava in una semplice casa di mattoni di fango e si muoveva con bicicletta, barca e autobus per essere umilmente presenza, ascolto e lotta tra le comunità di base lungo le grandi strade sterrate e lungo il fiume Araguaia. Una Chiesa, quella di Pedro, in comunione con “Pietro” di Roma, molto impegnata nell’annuncio-testimonianza mistico-politica del Vangelo e che ha vissuto la fatica ecclesiale che tutta la Chiesa dei poveri in America Latina ha sperimentato nei decenni passati.          Continua nell’ ALLEGATO

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I CORRIDOI UMANITARI SERVONO MA LA POLITICA CHIACCHIERA (Gaetano De Monte)

5a. Corridoi11Una via legale è sicura per I migranti esiste. Ma i partiti a parte le dichiarazioni di intenti, hanno fatto poco. In compenso le associazioni hanno avviato progetti che funzionano. Il prossimo obiettivo è farli con la Libia.

Fadi Sayes è Siriano e ora studia urbanistica alla Sapienza di Roma. è arrivato in Italia nel luglio del 2019 già con una laurea in architettura in tasca, proveniente da un campo profughi del Libano. Fadi era fuggito da Aleppo nel 2017 ed è atterrato in sicurezza e dignità con un volo di linea la scorsa estate all’aeroporto di Fiumicino grazie al Programma dei corridoi umanitari organizzati fin dal 2016 dalla Comunità di Sant’Egidio, dalla Federazione delle chiese evangeliche e dall’otto per mille della Tavola valdese.
Fadi Sayes oggi vive a Roma nel quartiere di San Lorenzo in un appartamento messo a disposizione dall’Esercito della Salvezza, organizzazione benefica protestante che lo ha accompagnato nell’apprendimento della lingua italiana e gli ha fornito anche un sostegno economico. La sua è una storia simile a quella di tante altre migliaia di profughi che negli ultimi quattro anni sono arrivati in Italia grazie al Programma dei corridoi umanitari.          Continua nell’ ALLEGATO

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Il Centro Missionario informa…

LA PAROLA HA PRESO CASA
Proposte di riflessione per l’avvento

Microsoft Word - AAC_LOCANDINA Proposta Avvento e Natale.docx

…LUOGO DI NASCONDIMENTO… PER FARE EMERGERE

… quale prospettiva
Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 1,6-8.19-28)
Venne un uomo mandato da Dio: il suo nome era Giovanni. Egli venne come testimone per dare testimonianza alla luce, perché tutti credessero per mezzo di lui. Non era lui la luce, ma doveva dare testimonianza alla luce. Questa è la testimonianza di Giovanni, quando i Giudei gli inviarono da Gerusalemme sacerdoti e levìti
a interrogarlo: «Tu, chi sei?». Egli confessò e non negò. Confessò: «Io non sono il Cristo».
Allora gli chiesero: «Chi sei, dunque? Sei tu Elia?». «Non lo sono», disse. «Sei tu il profeta?». «No», rispose. Gli dissero allora: «Chi sei? Perché possiamo dare una risposta a coloro che ci hanno mandato.
Che cosa dici di te stesso?».      Continua negli allegati  ( Alleg. 1)  – ( Alleg. 2)

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