Enrico e le Commissioni Missionaria e Migrantes

Carissime, Carissimi,

lascio volentieri la penna al vescovo Daniele che, con il suo Comunicato ufficiale interpreta tutti i nostri sentimenti riguardo alla liberazione di Padre Gigi…
«Con gioia grandissima, al suono festoso delle campane della Cattedrale, della sua parrocchia di Madignano e di tante chiese delle diocesi di Crema, abbiamo accolto nella serata di giovedì 8 ottobre 2020 la notizia della liberazione, avvenuta in Mali, di padre Gigi Maccalli e di altri ostaggi che ne condividevano la prigionia: una prigionia durata, per lui, quasi venticinque mesi, da quel 17 settembre 2018 che ne ha visto il rapimento nella sua parrocchia di Bomoanga, in Niger.
La gioia di tutta la Diocesi di Crema si unisce a quella dei familiari di padre Gigi – e specialmente della sorella Clementina e dei fratelli Angelo e p. Walter –, dei confratelli missionari della Società delle Missioni Africane, della diocesi di Niamey, dai tanti amici che in questi lunghi mesi hanno condiviso l’apprensione, le speranze, la preghiera e l’attesa.
Grazie a quanti hanno pregato e operato per questa liberazione!        Continua nell’ ALLEGATO

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LA VERA AUTORITÀ È SERVIRE NON SFRUTTARE GLI ALTRI (Angelus, 04-10-2020)

1b. Angelus-04.10.20Nel Vangelo di oggi (cfr Mt 21,33-43) Gesù, prevedendo la sua passione e morte, racconta la parabola dei vignaioli omicidi, per ammonire i capi dei sacerdoti e gli anziani del popolo che stanno per prendere una strada sbagliata. Questi, infatti, nutrono intenzioni cattive nei suoi confronti e cercano il modo di eliminarlo.
Il racconto allegorico descrive un padrone che, dopo aver molto curato la sua vigna (cfr v. 33), dovendo partire la affida a dei contadini. Poi, al tempo del raccolto, manda dei servi a ritirare i frutti; ma quei vignaioli accolgono i servi a bastonate e alcuni addirittura li uccidono. Il padrone invia altri servi, più numerosi, che però ricevono lo stesso trattamento (cfr vv. 34-36). Il colmo si raggiunge quando il padrone decide di mandare il suo figlio: i vignaioli non ne hanno alcun rispetto, anzi, pensano che eliminandolo potranno impadronirsi della vigna, e così uccidono anche lui (cfr vv. 37-39).
L’immagine della vigna è chiara: rappresenta il popolo che il Signore si è scelto e ha formato con tanta cura; i servi mandati dal padrone sono i profeti, inviati da Dio, mentre il figlio è figura di Gesù. E come furono rifiutati i profeti, così anche il Cristo è stato respinto e ucciso.
Al termine del racconto, Gesù domanda ai capi del popolo: «Quando verrà dunque il padrone della vigna, che cosa farà a questi contadini?» (v. 40). Ed essi, presi dalla logica della narrazione, pronunciano da sé stessi la propria condanna: il padrone – dicono – punirà severamente quei malvagi e affiderà la vigna «ad altri contadini, che gli consegneranno i frutti a suo tempo» (v. 41).        Continua nell’ ALLEGATO

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NEL SAHEL C’È UN TEMPO PER TUTTO. ANCHE PER LA LIBERAZIONE DI PIERLUIGI (Mauro Armanino)

2a. Nel Sahel...La sabbia la sa lunga.  Ha i suoi tempi che non quadrano con le comuni attese dei mortali, legati come sono allo scorrere dei giorni e delle ore.
Lei sa quando è il momento di muovere la storia.
Un cambio di governo, i militari al comando, trattative in atto probabilmente in segreto, un ruolo probabile di regia francese ed ecco che accade lo scambio.
Prigionieri di sabbia per prigionieri di sabbia.
Una libertà che arriva di notte, come il suo rapimento e d’improvviso si apre un futuro rimasto imbavagliato per anni.
Persi, trovati, abbandonati, arrestati, deportati, coltivati e rimasti sospesi per anni, gli anni.
In cambio di altri prigionieri, innocenti o assassini di altri per la loro libertà.
C’è sempre un prezzo da pagare.

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CI ABBIAMO SEMPRE CREDUTO (Filippo Ivardi Ganapini)

3a. Ci abbiamo sempre credutoIl rilascio del religioso – assieme a un altro italiano, Nicola Chiacchio – è accolto con gioia immensa. Come testimoniano anche padre Antonio Porcellato, suo superiore generale, e Daniele Marchesi, marito della sorella.

Nigrizia esulta alla liberazione in Mali di padre Gigi Maccalli, rapito nella notte tra il 17 e il 18 settembre di due anni fa in Niger. L’annuncio del rilascio del religioso e dell’ingeniere campano Nicola Chiacchio, giovane italiano rapito in Mali nel 2019, mostrato al fianco di Maccalli in un video pubblicato da Avvenire il 24 marzo scorso, è stato dato la sera dell’8 ottobre dal portavoce del governo maliano. Una nuova compagine di militari e civili che, dopo il colpo di stato del 18 agosto scorso, sta cercando di transitare il paese nei prossimi 18 mesi verso nuove elezioni.
Non è un caso che la liberazione sia avvenuta proprio in questi giorni, perché il nuovo corso governativo ha deciso una svolta nei confronti dei gruppi jihadisti che imperversano nel paese. Tre nuovi ministri sono infatti ex ribelli e nel fine settimana scorso sono stati liberati dallo Stato oltre centro prigionieri, appartenenti a gruppi terroristi.
I jihadisti hanno a loro volta liberato Soumaïla Cissé, leader dell’opposizione rapito lo scorso 26 marzo durante la sua campagna elettorale, e l’operatrice umanitaria francese Sophie Pétronin, sequestrata il 24 dicembre 2016 a Gao. I due sono stati rilasciati nel nord del Mali martedì scorso, ma soltanto ieri si è saputo della loro liberazione.
Nigrizia ha sempre seguito la vicenda di padre Gigi, restando vicina a lui e alla sua famiglia religiosa, la Società missioni africane (Sma), con solidarietà, stima, amicizia e preghiera. Nel Niger infestato dalle scorribande jihadiste, il missionario italiano provava a tessere reti di solidarietà con la popolazione, a larga maggioranza musulmana, secondo l’esempio che papa Francesco ribadisce nella nuova enciclica “Fratelli tutti”, stimolato proprio dal grande imam Ahmad Al Tayyeb della moschea di al-Azhar, al Cairo: “Dio ha creato tutti gli esseri umani uguali nei diritti, nei doveri e nella dignità, e li ha chiamati a convivere come fratelli tra di loro”. (n°5)        Continua nell’ ALLEGATO

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PENSIERO DI PADRE ZANCHI SULLA LIBERAZIONE DI PADRE GIGI

Una bella riflessione che esprime il sentire di tanti missionari che ci hanno scritto e che hanno sperato e continuato a sperare in questi lunghi mesi.

Finalmente si è compiuta l’attesa. La bellissima e attesissima notizia della Liberazione di P. Gigi conferma la potenza della preghiera costante e fiduciosa per la sua liberazione.
Ogni sera al termine della Compieta ho sempre rivolto alla Madonna, la Mamma, una preghiera per p. Gigi e gli altri ostaggi, chiedendo di tenerli per mano, donando loro parole di consolazione e di speranza, e chiedendo anche di guidare i passi di coloro che li stavano cercando o forse erano impegnati nella trattativa difficile della loro liberazione.
Solo gioia e tanta riconoscenza al Signore e a tutti quelli che hanno lavorato a lungo, anche rischiando, per la loro liberazione.
A tutti i Missionari della SMA felicitazioni e i migliori auguri a P. Gigi, con un forte affettuoso abbraccio,    P. Gianni

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PADRE ZANCHI CI SCRIVE DALLA MISSIONE

UFFACarissimo Enrico, cordiali saluti dalla missione di Suihari, Dinajpur.

Scusa il ritardo nel rispondere a questo tuo messaggio. A te CMD, alla parrocchia di Bagnolo e al Gruppo missionario e Amici dei lebbrosi di Sergnano un grazie di cuore per la generosa solidarietà per i poveri in questo tempo di emergenza. Lascio al Signore dare la giusta ricompensa. L’ho detto al Signore nella mia preghiera.
Il Coronavirus non dà tregua. Il governo ieri ha rilasciato questi dati ufficiali: totale contagiati 292.625; guariti 175.567; morti 3.907. Da una settimana, ogni giorno, a Dinajpur città la popolazione viene invitata a seguire le norme date per affrontare l’epidemia virus (portare maschera – 200 taka di multa a chi gira senza – osservare la distanza, evitare assembramenti, lavarsi bene le mani, ai primi sintomi rivolgersi al dottore…) perché si sta diffondendo velocemente (2mila casi), ma non pare che la gente dia peso. Un esempio: ieri è stato sepolto un giovane della parrocchia che soffriva di epilessia, era andato a pescare da solo e non vedendolo tornare a casa i giovani sono andati a cercarlo e lo hanno trovato nell’acqua morto probabilmente per una crisi epilettica (qui non si fanno autopsie). Al funerale tanta gente ha partecipato e pochissimi con la mascherina.
Oltre il Coronavirus quest’anno la stagione delle piogge sta registrando una abbondante violenta pioggia quasi ogni giorno. Tanti distretti sono andati sott’acqua soprattutto al centro sud del Bangladesh.         Continua nell’ ALLEGATO

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ACCOGLIENZA, RIMPATRI, DASPO URBANO. ECCO COSA PREVEDE IL NUOVO DECRETO IMMIGRAZIONE (Eleonora Camilli)

5a. Nuovo decreto immigrazioneSi introduce una nuova protezione speciale e un nuovo Sistema di accoglienza e integrazione. Si abbassano i tempi di attesa per le domande di cittadinanza da 4 a 3 anni, ma il provvedimento non è retroattivo. Multe ridotte per le ong che operano in mare, pene più severe per le risse fuori dai locali.

ROMA – Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera al nuovo Decreto Immigrazione (Disposizioni urgenti in materia di immigrazione, protezione internazionale e complementare, modifiche agli articoli 131-bis e 588 del codice penale, nonché misure in materia di divieto di accesso agli esercizi pubblici ed ai locali di pubblico trattenimento e di contrasto all’utilizzo distorto del web), che modifica, a due anni dalla loro entrata in vigore, i decreti sicurezza voluti dall’ex ministro dell’Interno Matteo Salvini. Dodici gli articoli contenuti nel nuovo dispositivo che ripristina il sistema di accoglienza ex Sprar, introduce la protezione speciale (una sorta di nuova protezione umanitaria), prevede nuove disposizioni per le ong che operano in mare (scompaiono le multe milionarie, ma resta la sanzione che passa dal piano amministrativo a quello penale e che potrà avere un importo  dai 10mila ai 50mila euro). Infine nel testo sono contenute anche nuove norme che inaspriscono il cosiddetto “Daspo urbano” sulla scia dei recenti fatti di Colleferro. Sono, infatti, previste pene più severe per le risse fuori dai locali pubblici.        Continua nell’ ALLEGATO

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TAIWAN VIVE CON I POVERI LA FESTA NAZIONALE IN SEGNO DI FRATERNITÀ (Redazione Romana Avvenire)

6a. TaiwanFare festa, insieme ai clochard di Roma. Invitandoli ad una cena taiwanese e regalando loro beni di prima necessità per nutrirsi e ripararsi dal freddo.

Questo il modo nuovo scelto dall’ambasciata della Repubblica di Cina (Taiwan) presso la Santa Sede per festeggiare la 109a Festa nazionale insieme all’Elemosiniere del Papa, a Caritas Roma e alla Fondazione Buddista Tzu Chi, rispondendo attivamente alle encicliche di Papa Francesco “Fratelli tutti” e “Laudato sì”.
Grazie infatti all’aiuto dell’elemosiniere, cardinale Konrad Krajewski, l’ambasciata ha invitato quei membri della famiglia umana che sono «relegati nelle retrovie e diventano ombre» a condividere un tradizionale pasto taiwanese all’interno di Palazzo Migliori oggi 8 ottobre, abbracciando virtualmente l’intera umanità sofferente, nella speranza di restituire loro la dignità di esseri umani e consegnandogli i sacchi a pelo fabbricati a Taiwan per fornire calore e comfort a coloro che vivono per strada. Mentre un’iniziativa congiunta con Caritas Roma, il 7 ottobre presso la Casa Santa Giacinta di Caritas Roma, ha permesso la distribuzione di scatolette di tonno e di coperte ecologiche offerte ai bisognosi dalla Fondazione Buddista Tzu Chi (realizzate a Taiwan da bottiglie di plastica riciclate al 100%, riflettendo così lo spirito dell’enciclica Laudato sì di Papa Francesco) per soddisfare le necessità più elementari e fornire un qualche sostegno.        Continua nell’ ALLEGATO

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La Diocesi informa

24 ORE DI ADORAZIONE DI RINGRAZIAMENTO
15 e 16 ottobre

È quanto proposto dalle Suore Adoratrici del SS.mo Sacramento, che curano l’adorazione quotidiana nella chiesa di S. Giovanni Battista in via Matteotti, a Crema.

L’adorazione seguirà il seguente programma:

Giovedì, 15 ottobre 2020
ore 18:        Santa Messa (nella chiesa parrocchiale di S. Giacomo), e a seguire inizio dell’adorazione in S. Giovanni
L’adorazione prosegue per tutta la sera e la notte.

Venerdì, 16 ottobre 2020
ore 7:30:     Lodi mattutine
ore 8:          Santa Messa
ore 17:        Vespri e benedizione eucaristica, a conclusione della 24 ore di Adorazione

Tutti coloro che lo desiderano, possono iscriversi, presso le Suore Adoratrici (Tel: 0373.85037; email: suorgiuliana@suoreadoratrici.it), per un turno di adorazione, così da assicurare la presenza di almeno una persona davanti al SS.mo Sacramento dell’Eucaristia per tutte le 24 ore.

Come ha scritto il Vescovo Daniele nel messaggio di giovedì 8 ottobre, «mi auguro che la liberazione di p. Gigi sia un segno promettente di speranza per quanti altri sono prigionieri per la loro fede e la loro lotta per la verità, la giustizia e la riconciliazione; e sia seme di pace e fiducia per il Niger da lui tanto amato, per il Sahel e per tutta l’Africa. Interceda per tutti il ‘nostro’ missionario martire, il beato Alfredo Cremonesi».

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