ECCO COSA CI STA SPIEGANDO IL VIRUS (Francesca Morelli)

2a. Ecco cosa ci sta spiegando il virusLa riflessione della psicologa: “Fermi, a casa, giorni e giorni. A fare i conti con un tempo di cui abbiamo perso il valore, se non è misurabile in compenso, in denaro. Sappiamo ancora cosa farcene? Smettiamo di fare la caccia alle streghe, di domandarci di chi è la colpa o perché è accaduto tutto questo, ma ci domandiamo cosa possiamo imparare da questo. Per esempio…

Credo che il cosmo abbia il suo modo di riequilibrare le cose e le sue leggi, quando queste vengono stravolte.
Il momento che stiamo vivendo, pieno di anomalie e paradossi, fa pensare…
In una fase in cui il cambiamento climatico causato dai disastri ambientali è arrivato a livelli preoccupanti, la Cina in primis e tanti paesi a seguire, sono costretti al blocco; l’economia collassa, ma l’inquinamento scende in maniera considerevole. L’aria migliora; si usa la mascherina, ma si respira…     Continua nell’ ALLEGATO

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IL GRIDO DIVENTI DOMANDA E LA DOMANDA PREGHIERA (Anna De Matthaeis)

3a. il grido diventi preghieraÈ l’accorata richiesta di un medico dell’ospedale di Crema. Una dei tanti che non solo nel nostro ospedale, ma in tutta Italia stanno spendendo tutte le loro energie per strappare alla morte quanti più pazienti possibile. Può sembrare strano, ma la parola che più ricorre nel suo scritto è “preghiera”, come fonte di forza, di fede, di speranza. Questa la sua toccante quanto sincera lettera scritta al nostro Vescovo.

Eccellenza,
mi chiamo Anna De Matthaeis, ci siamo visti stamattina (8 marzo n.d.r.) e mi ha chiesto di scriverLe. Sono un medico dell’ospedale di Crema, in queste settimane ahimè chiamato in prima linea nell’affronto dell’epidemia da Coronavirus. Ti scrivo rapidamente, perché il tempo è davvero poco, ma ci tengo a farlo.
La situazione è drammatica, nessuno di noi immaginava tanto, è anche difficile se non impossibile rendere l’idea. Stiamo lavorando 7 giorni su 7 12 ore al giorno o oltre e purtroppo non riuscendo a limitare le complicanze e la morte nemmeno nei giovani ed anche fare compagnia al malato è difficile, perché il tempo è davvero poco. È dura, molto dura. Si finisce la giornata spesso piangendo, con un senso di inadeguatezza e a tratti di inutilità. La mattina la recita delle Lodi mi aiuta molto, per esempio ieri mattina c’era l’antifona che diceva:”Udii la voce del Signore chi manderò? Ed io risposi: eccomi manda me” e poi anche “attendendo la salvezza con timore e tremore, secondo i Suoi disegni benevoli”. Ogni giorno c’è un pezzo delle Lodi che parla a noi.       Continua nell’ ALLEGATO

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VIVERE ISOLATI O MORIRE ASSIEME: IL CORONA VISTO DA NIAMEY (Mauro Armanino)

L’amico K4a. Vivere isolati o morire assiemeaka Daouda di Alternativa Cittadina si trova ancora in stato di arresto presso la polizia giudiziaria della capitale. Aveva fatto circolare un messaggio sui media che si sarebbe trovato un italiano ospite nell’Ospedale di Referenza di Niamey. A causa della temuta infezione, l’Ospedale in questione avrebbe sospeso i servizi. La notizia, subito smentita dall’istituzione, era poi stata fatta circolare dallo stesso Kaka. Troppo tardi, perché nel frattempo la voce era corsa. I primi allarmi avevano lasciato credere il peggio persino nel Niger dove il sole, la sabbia e la giovane età della popolazione tengono a bada il virus. D’altra parte, da questa parte del mondo, la cosa di cui si parla non è l’epidemia del coronavirus quanto l’epidemia da corruzione che non risparmia nessuno e nulla. E’ di questi giorni a Niamey, lo scandalo di false fatturazioni e acquisti di materiale inadatto o scadente per le forze armate che, proprio in questi ultimi mesi, hanno perso decine di militari per attacchi rivendicati dallo Stati Islamico nel Sahel. La contaminazione della società avviene per trasmissione del virus da corruzione che non è altro che il tradimento della democrazia e del bene comune che dovrebbe attraversarla. Qui la morte non ci spaventa perché non abbiamo paura di vivere.      Continua nell’ ALLEGATO

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Lettera (Enrico e le Commissioni Missionaria e Migrantes)

Carissime, Carissimi,

incomincio questa lettera cedendo la parola ai Vescovi lombardi che oggi, 6 marzo, si sono incontrati ed stilato il seguente messaggio intitolato “Il mio aiuto viene dal Signore, che ha fatto cielo e terra”.

I Vescovi della Lombardia, in comunione con i Vescovi del Veneto e dell’Emilia-Romagna, a seguito del decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri, confermano che nelle loro Diocesi per la domenica 8 marzo e per i giorni feriali successivi e fino a nuova comunicazione è sospesa l’Eucarestia con la presenza dei fedeli, mentre i Vescovi e i sacerdoti celebreranno senza il popolo.
La decisione, assunta in accordo con la Conferenza Episcopale Italiana, si è resa necessaria dopo l’entrata in vigore del nuovo decreto del Consiglio dei Ministri con il quale si vuol definire il quadro degli interventi per arginare il rischio del contagio del “coronavirus” ed evitare il sovraccarico del sistema sanitario.
La situazione di disagio e di sofferenza del Paese è anche la sofferenza di tutta la Chiesa. Per questo motivo, noi Vescovi, invitiamo i sacerdoti, i religiosi, le religiose e i laici a continuare a tessere con passione i rapporti con la Comunità Civile e ad assicurare la vicinanza nella preghiera a tutti coloro che sono colpiti.      Continua nell’  ALLEGATO

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CON IL DIAVOLO NON SI DIALOGA MAI (Angelus 01-03-2020)

Papa Francesco durante l'Angelus a San PietroIn questa prima domenica di Quaresima, il Vangelo (cfr Mt 4,1-11) racconta che Gesù, dopo il battesimo nel fiume del Giordano, «fu condotto dallo Spirito nel deserto, per essere tentato dal diavolo» (v. 1). Egli si prepara a cominciare la sua missione di annunciatore del Regno dei cieli e, come già Mosè ed Elia (cfr Es 24,18; 1 Re 19,8), nell’Antico Testamento, lo fa con un digiuno di quaranta giorni. Entra in “quaresima”.

Al termine di questo periodo di digiuno, irrompe il tentatore, il diavolo, che cerca per tre volte di mettere in difficoltà Gesù. La prima tentazione prende spunto dal fatto che Gesù ha fame; il diavolo gli suggerisce: «Se tu sei Figlio di Dio, di’ che queste pietre diventino pane» (v. 3). Una sfida. Ma la risposta di Gesù è netta: «Sta scritto: “Non di solo pane vivrà l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio”» (4,4). Egli si richiama a Mosè, quando ricorda al popolo il lungo cammino compiuto nel deserto, in cui ha imparato che la sua vita dipende dalla Parola di Dio (cfr Dt 8,3).     Continua nell’ ALLEGATO

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ECCO ORA IL MOMENTO FAVOREVOLE! (Mario Delpini)

2a. delpini2A Milano la Quaresima inizia senza l’Eucarestia e il rito delle Ceneri. Ma l’arcivescovo Mario Delpini, nell’omelia pronunciata durante la Messa su Rai3, invita a vedere in questi giorni di disorientamento “il momento favorevole” per cercare Dio e ricostruire legami buoni.

1. La parola inopportuna.
Ci viene rivolta oggi una parola che suona inopportuna. Risuona una di quelle parole che possono mettere di malumore, come un intervento maldestro, come di un richiamo che sconcerta. Una parola inopportuna mette a disagio, sembra venire da chi non comprende la situazione. E la parola inopportuna è quella di Paolo: ecco ora il momento favorevole, ecco ora il giorno della salvezza!
È inopportuna questa parola, ma non possiamo tacerla. Suona come maldestra e sconcertante, ma non possiamo rifiutarla.
Questo inizio di Quaresima, così strano, senza messa, senza ceneri, senza prediche, questo è il momento favorevole.
Questo momento di allarme e di malumore, di strade quasi deserte e di attività rallentate proprio nella città frenetica, questo è il momento favorevole.
È una parola inopportuna, ma è stata proclamata. Non possiamo lasciarla cadere come un seme che vada perduto. Risuoni dunque ancora, illumini questo nostro momento, chiami a conversione, se è una parola che viene da Dio.     Continua nell’ ALLEGATO

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IL GIORNO CHE L’EUROPA CONTAMINÒ L’AFRICA (Mauro Armanino)

3a. Africa“Benvenuto in Niger. Chiamare l’Italia costa 1 euro/min, ricevere chiamate costa 0,1 euro/min. Navigare costa 0,1 euro/mega. Per ulteriori informazioni chiama gratuitamente il +39…” La compagnia telefonica ho. invia questo tipo di messaggi nel Niger, dopo il cambiamento di cellulare e di alleanza telefonica.

Messaggi che non contaminano più di tanto, se non l’etere attraversato da milioni di inutilità di questo genere, non pericolosi come il virus che invece esportiamo, nostro malgrado, in quell’Africa ritenuta la patria delle grandi malattie infettive contemporanee. Finora relativamente risparmiata dall’ormai temuto e giudicato inesorabile, ‘coronavirus’, l’Africa è stata toccata, alla data del presente scritto, da tre persone infette. La prima, di cui il nome del portatore non è stato rivelato, si trova in Egitto, la seconda, di origine e nazionalità italiana, in Algeria e la più recente, ancora italiana, in Nigeria. Contaminazioni ‘occidentali’ che toccano il nostro continente che i più considerano alla deriva, da parte di persone tornate in Africa per motivi di lavoro. Una prova in più che la storia del mondo non è solo nella lotta di classe, come recitava il ‘Manifesto’ di Marx e Engels, è soprattutto una storia di contaminazioni.      Continua nell’ ALLEGATO

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Il Centro Missioanario informa….

GREENA –  Scuola di educazione all’Economia – Corso Green Economy

MISURE DI CONTRASTO DRAMMATICAMENTE INSUFFICIENTI

Dobbiamo evitare, a proposito di riscaldamento climatico, di cadere nella trappola del negazionismo, sia di chi, in nome della genesi antropica, nega le cause “naturali” che viceversa.

 I contrapposti negazionismi
In effetti, a monte vi sono sia fattori che hanno a che vedere con la “natura” sia fattori “umani”. Se prendiamo in considerazione gli ultimi 800.000 anni, notiamo che la concentrazione di gas serra nell’atmosfera registra veri e propri cicli che si ripetono più o meno ogni 50.000 anni. Se poi vogliamo andare più indietro nel tempo, osserviamo che dai 14 ai 10 milioni di anni fa, la Terra aveva una concentrazione di gas serra molto simile alla nostra attuale, la temperatura era di 3-6 gradi superiore e il livello del mare era di 25-40 metri più alto.     Continua nell’ ALLEGATO


 

B – QUARESIMA : iniziative di caritàquaresima

 

    C – Una torta per Casa do Sol torte_casa_do-SOl

Pina RABBIOSI – Casa do Sol – Salvador (BRASILE)

casadosolPIANTANDO AMORE PER UN NATALE DI SEMENTI DI LUCE

Eccomi nuovamente per condividere con voi un tratto del percorso fatto quest’anno dalla Casa do Sol, … Durante la riflessione all’interno dell’equipe degli educatori su un titolo che potesse sintetizzare i principi e i valori che orientano le attività di ogni progetto di Casa do Sol, i termini piantare e seminare sono stati discussi e confrontati lungamente: sia uno che l’altro toccavano anche il vissuto di ogni persona, alla fine è stato scelto piantare.

Casa do Sol ha sempre più chiarezza della preziosità delle sementi che gli sono affidate, e per questo non può spargerle indistintamente o non può lanciarle sperando nella buona sorte; ne ha la massima cura perché nessuna si perda, deve cercare lo spazio propizio dove ognuna possa germogliare,   poiché dopo 22 anni di vita ha acquisito le conoscenze e le competenze per contribuire a farle crescere, fiorire, fruttificare e  diventare a loro volta sementi e seminatrici …    Continua nell’ ALLEGATO

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Lettera (Enrico e le Commissioni Missionaria e Migrantes)

Coronavirus: street art fuori il mercato di piazza Vittorio a RomaCarissime, Carissimi,

avrei preferito parlare d’altro, ma lo svolgersi, anzi il travolgerci degli avvenimenti mi porta inevitabilmente a scrivere di quello che stiamo vivendo: l’epiodemia del cosiddetto Coronavirus con le sue conseguenze.

Per la rapidità e la tragicità con cui l’epidemia si è presentata prima sulla scena mondiale poi su quella nazionale ed europea, si sono evocati i ricordi delle più spaventose epidemie che hanno decimato la popolazione: dalle pesti ricorrenti, al colera, fino alla più recente, ma non meno funesta, “spagnola”. La cosa che più impressiona è che i meccanismi sociali e le reazioni emotive innescate sono sempre gli stessi: morbo invisibile, contagio che si diffonde inarrestabile, paure e comportamenti irrazionali, caccia all’untore.

Modello di questa tragica progressione rimane la descrizione della peste di Atene fatta dallo storico Tucidide. Benché avvenuta 2450 anni fa, essa mantiene una attualità impressionante grazie al concreto realismo con cui viene raccontata.    Continua nell’ ALLEGATO 

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