LIBERATE DAI RITI «VOODOO», NIGERIANE ANCORA VITTIME DEI CLIENTI (ITALIANI) (Eugenia Bonetti)

3. Re Ewuare II Oba di BeninLa massima autorità di uno Stato nigeriano ha vietato le pratiche che vincolano le ragazze ai trafficanti. L’Italia avrà coraggio per liberarle davvero, punendo chi le compra per strada?

Il grande ‘Oba’ (‘re’) Ewuare II dell’Edo State, in Nigeria, ha ufficialmente vietato i riti voodoo che vincolano le donne vittime della tratta a pagare il debito contratto con i trafficanti di esseri umani o con le madam che gestiscono il mercato delle ragazze sulle strade italiane. Le ha liberate da un incubo. Questa notizia può sembrare poca cosa, in realtà ha portato un forte vento di speranza, capace di ribaltare in gioia la paura e il terrore dello sfruttamento o la disperazione per le violenze subite da migliaia di giovani nigeriane fatte transitare nel nostro e in altri Paesi del mondo ai fini della prostituzione coatta. La costante richiesta di sesso a pagamento anche sulle strade italiane in questi anni ha fruttato ingenti guadagni a trafficanti e maman. Per questo la notizia ha fatto esultare le vittime portate in Italia con l’inganno e le organizzazioni impegnate nella lotta contro la tratta. Migliaia di giovani donne dopo aver vissuto l’umiliazione e lo sfruttamento del loro giovane corpo ora possono pensare di sentirsi libere di vivere la loro giovinezza e guardare al futuro senza timori di ritorsioni su di loro e sulle famiglie.    Continua nell’ ALLEGATO

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IL CENTRO MISSIONARIO INFORMA…

A – Incontri di Animazione Missionaria
Pubblichiamo un dettagliato resoconto della testimonianza di P. Pino LOCATI, il missionario dei Padri Bianchi che, durante l’ultimo incontro di Animazione Missionaria tenutosi a Madignano, ha parlato della tratta e dello sfruttamento sulle nostre strade delle donne africane. “La tratta delle Nigeriane: una vergogna nazionale” è il titolo dell’intervento di Padre Pino, che rimane sempre disponibile per incontri di sensibilizzazione nelle parrocchie. Basta chiederci il suo numero di telefono.
Cogliamo l’occasione per ricordare che il prossimo incontro si terrà domenica 6 maggio nella Casa del Vescovo, in piazza Duomo a Crema ed avrà come ospite-guida Laura GUSELLA, monaca della Comunità Marana-thà, in Tartiglia di Pratovecchio in provincia di Arezzo.    Continua nell’ ALLEGATO

B – Vanno e vengono…
I missionari sono come le rondini e quando arrivano ci portano la Primavera. In tutti i sensi! Attenzione che già cominciano ad avvicendarsi:
– sono ripartiti:

  • Padre Giuseppe MIZZOTTI, missionario monfortano, per il PERÙ

– sono tra noi:

  • Madre Pasqualina GENNARI, missionaria canossiana, impegnata in INDIA

– sono in arrivo:

  • Padre Francesco VALDAMERI, missionario monfortano, impegnato in ZAMBIA
  • Madre Angela SAMBUSIDA, missionaria canossiana, impegnata in AUSTRALIA

C –  Riparte la Campagna “Abbiamo riso per una cosa seria”
4.4.Abbiamo riso 2018Si tratta della XVI edizione e intende promuovere l’agricoltura familiare in Italia e nel mondo. L’agricoltura familiare è la risposta dei contadini italiani e del mondo alla fame e allo sfruttamento del lavoro, ai cambiamenti climatici e alle multinazionali dell’agroalimentare, ma è anche rispetto delle biodiversità, delle colture e delle culture dei diversi Paesi. Il riso, poi, è l’alimento più consumato in tutto il mondo e quello contenuto nel pacco, 100% italiano, è il simbolo dell’alleanza tra i contadini del Nord e del Sud del mondo.

Oggi vi parliamo di quello che stiamo facendo a Muyanza, in Ruanda.
Augustin era molto preoccupato delle sue condizioni di vita: spesso non poteva avere un pasto nutriente al giorno e non poteva curarsi in modo adeguato. Augustin si sentiva in pericolo! Attraverso l’intervento di MLFM (Movimento di Lotta contro la Fame nel Mondo, organismo non governativo di Lodi) e IMBARAGA (suo partner nelle attività agricole) si è riusciti a dare ad Augustin una speranza in più.
Adesso Augustin è membro di un farmer group di Gatare, zona a sud del Paese a circa 2500 metri di altitudine sulle montagne che confinano con la foresta equatoriale di Nyungwe.
Abbiamo ora la possibilità, la capacità ed il supporto per coltivare un piccolo orto, la coltivazione di patate dolci, che usiamo anche per le pappe dei bambini, e imparare a gestire piccoli allevamenti di capre. Non abbiamo ancora raccolto il nostro mais, ma già possiamo vedere con i nostri occhi che la resa delle nostre colture sarà molto buona.

 Aiutiamo Augustin a mantenere sistemi e tecniche agricole che rispettano l’ambiente e che permettano una produzione varia e abbondante!
Già 107 giovani donne e madri hanno perfezionato la coltivazione con fertilizzanti organici della patata dolce e 90 capre sono state distribuite alle famiglie con bambini affetti da grave malnutrizione.
Basta un pacco di riso e si potrà sostenere l’avvio di piccole attività generatrici di reddito in ambito agricolo o zootecnico a Muyanza in Ruanda e garantire il rispetto e la dignità di chi lavora la terra.
Come avete capito anche per quest’anno, come diocesi di Crema, abbiamo deciso di aderire alla campagna di raccolta fondi FOCSIV a sostegno dell’agricoltura familiare in Italia e nel mondo e difendere chi la lavora la terra.
La campagna è ancora a livello nazionale e la modalità di distribuzione è rimasta invariata rispetto agli anni passati: prevede sempre che le scatole da 1kg di riso, qualità Roma, (prodotto da FdAI – Filiera Agricola Italiana – Firmato dagli Agricoltori Italiani, appartenenti a Coldiretti) vengano distribuite tramite banchetti/stand con un’offerta minima di 5 euro.
Con i fondi che si ricaveranno quest’anno, MLFM di Lodi finanzierà un progetto il cui obiettivo è quello di dare un sostegno sia nutrizionale che sanitario a madri e bambini di Muyanza; in Ruanda, di cui beneficeranno 1500 nuclei familiari.  (http://www.mlfm.it/progetti/rwanda/Buyoga.htm)

La parrocchia di S. Carlo di Crema si è già attivata.
E voi che cosa aspettate?
Chiamateci al più presto!

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L’UFFICIO MIGRANTES INFORMA…

A – Giornata mondiale Rom e Sinto
5.1 .Rom e SintoOgni anno, l’8 aprile, la Giornata internazionale del popolo rom e sinto ci richiama ad una attenzione particolare su questi uomini, donne e bambini spesso ignorati e lontani dai nostri interessi. Si tratta di un popolo che in Europa conta 12 milioni di persone: in
Italia circa 170mila, che ancora oggi non sono riconosciuti nel nostro Paese.
Un mancato riconoscimento, come ha più volte sottolineato la Fondazione Migrantes – l’organismo pastorale della Cei che si occupa del mondo della mobilità umana – che oltre a non aiutare la tutela di alcuni diritti fondamentali, accresce l’apolidia e sempre più, nelle nostre città, produce emarginazione e ghettizzazione.
Da qui la richiesta – dice don Gianni De Robertis, direttore generale della Migrantes – di un maggiore impegno verso questo popolo ricercando strade culturali ed ecclesiali e nuove politiche che evitano l’isolamento e costruiscono una nuova cittadinanza. Strade nuove che aiutano, inoltre, ad abbattere pregiudizi e barriere ideologiche in favore della solidarietà e della misericordia, spiega ancora don De Robertis evidenziando che la giornata dell’8 aprile diventa l’occasione per tutti di un nuovo modo di pensare e di incontrare chi ci sta accanto.
Il direttore della Fondazione Migrantes l’8 aprile è stato in Belgio per l’incontro annuale del CCIT (Comité Catholique International pour les Tsiganes) che ogni anno riunisce circa 150 operatori pastorali, religiosi e laici, che si prendono cura dei Rom e dei Sinti nei loro Paesi.        Migrantes on line – 07.04.18

B – Viminale: calo degli sbarchi nel 2018
Immigrazione: Fregata Euro soccorre due barconi con 956 profughiRoma – Da gennaio a marzo sono arrivate via mare 6.161 persone (di cui 4.399 provenienti dalla Libia), mentre nello stesso periodo dell’anno scorso si contavano 24.278 nuovi arrivi. Un calo pari al 74,62%, fa sapere il Ministro degli Interni italiano. I più numerosi sono gli Eritrei (1.551) e i tunisini (1.187). Seguono nigeriani (363), pakistani (288) e libici (239). Proprio i libici rappresentano una novità tra le nazionalità di chi intraprende i viaggi della speranza. I minori soli arrivati sono 909. Continuano, infine, a migliorare i dati della relocation: i richiedenti asilo trasferiti in altri Paesi europei secondo lo strumento messo in campo dalla Commissione Europea sono saliti a quota 12.354. La Germania è la nazione che ne ha accolti di più (5.221).     Migrantes on line – 03.04.18

C – Ma chi arriva dai barconi?
I dibattiti sui flussi migratori e in particolare sugli sbarchi dei migranti popolano le discussioni pubbliche, ne abbiamo avuto esperienza durante l’ultima campagna elettorale. È facile incontrare slogan rigetto o di accoglienza per attrarre le simpatie di alcuni o di altri. È molto più difficile assistere ad analisi che aiutino a comprendere come si potrebbe agire per governare un processo intenso che non è più tragico come altri periodi, ma rimane continuo.      Continua nell’ ALLEGATO

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DALLE RIFUGIATE FOULARD PER LE MALATE DI CANCRO (Lucia Giallorenzo)

6. FoulardLe donne per le donne. Le richiedenti asilo africane per le malate oncologiche. Perché chi meglio di una donna in difficoltà può aiutare altre donne in difficoltà?

Le donne migranti provenienti dai Paesi dell’Africa sub-sahariana beneficiarie del Progetto Sprar (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati) di Atena Lucana e Padula, in provincia di Salerno, hanno realizzato con le loro mani sessanta foulard per donne che in seguito a una patologia oncologica si ritrovano a dover vivere il trauma della perdita dei capelli. I copricapo sono stati donati all’Associazione ‘Noi per te-Volontariato oncologia e Cure palliative’ di Salerno. Il laboratorio di sartoria è il cuore del progetto ‘For your smile’, inserito nell’ambito delle attività formative dello Sprar nella diocesi di Teggiano-Policastro guidata dal vescovo mons. Antonio De Luca, e attivo negli Sprar di Padula ed Atena Lucana, gestiti dalle Cooperative ‘Il Sentiero’, ‘L’Opera di un Altro’ e ‘Tertium Millennium’.
Un lavoro a più mani, quelle dei migranti e delle operatrici impegnate da mesi a tagliare e cucire scampoli di tessuto, scelti per ogni donna e per i diversi momenti della giornata. Ogni copricapo ha una sua originalità, sia per il colore sia per il tessuto utilizzato: ce ne sono in pizzo e in raso, in seta per le occasioni speciali, in cotone o in lino per le giornata calde, quelli etnici e colorati ma anche altri semplici e sobri. Ognuno diverso dall’altro, cuciti da mani di donne con l’unica finalità di regalare un sorriso alla donna che lo indossa. Un circuito di bene collega così le donne migranti, beneficiarie dell’accoglienza, alle donne che percorrono l’arduo sentiero della sofferenza.        Migrantes on line – 20.03.18

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LA TOMBA VUOTA VUOLE INCORAGGIARCI A CREDERE CHE DIO “AVVIENE” DOVUNQUE (Papa Francesco)

1. Veglia pasqualeDi seguito l’omelia che papa Francesco ha pronunciato, nella Notte Santa di Sabato 31 marzo, durante la Veglia pasquale.

Questa celebrazione l’abbiamo cominciata all’esterno, immersi nell’oscurità della notte e nel freddo che l’accompagna. Sentiamo il peso del silenzio davanti alla morte del Signore, un silenzio in cui ognuno di noi può riconoscersi e che cala profondo nelle fenditure del cuore del discepolo che dinanzi alla croce rimane senza parole.

Sono le ore del discepolo ammutolito di fronte al dolore generato dalla morte di Gesù: che dire davanti a questa realtà? Il discepolo che rimane senza parole prendendo coscienza delle proprie reazioni durante le ore cruciali della vita del Signore: di fronte all’ingiustizia che ha condannato il Maestro, i discepoli hanno fatto silenzio; di fronte alle calunnie e alla falsa testimonianza subite dal Maestro, i discepoli hanno taciuto. Durante le ore difficili e dolorose della Passione, i discepoli hanno sperimentato in modo drammatico la loro incapacità di rischiare e di parlare in favore del Maestro; di più, lo hanno rinnegato, si sono nascosti, sono fuggiti, sono stati zitti (cfr Gv 18,25-27).    Continua nell’ ALLEGATO

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LA RISURREZIONE DI CRISTO È LA VERA SPERANZA DEL MONDO (Papa Francesco)

2. papa urbi et orbi 18Riportiamo il messaggio Urbi et Orbi che papa Francesco ha pronunciato dalla Loggia centrale della Basilica Vaticana al termine della Messa di Pasqua domenica 1° aprile.

Gesù è risorto dai morti.
Risuona nella Chiesa in tutto il mondo questo annuncio, insieme con il canto dell’Alleluia: Gesù è il Signore, il Padre lo ha risuscitato ed Egli è vivo per sempre in mezzo a noi.
Gesù stesso aveva preannunciato la sua morte e risurrezione con l’immagine del chicco di grano. Diceva: «Se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto» (Gv 12,24). Ecco, proprio questo è accaduto: Gesù, il chicco di grano seminato da Dio nei solchi della terra, è morto ucciso dal peccato del mondo, è rimasto due giorni nel sepolcro; ma in quella sua morte era contenuta tutta la potenza dell’amore di Dio, che si è sprigionata e si è manifestata il terzo giorno, quello che oggi celebriamo: la Pasqua di Cristo Signore.     Continua nell’ ALLEGATO

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PER LA CROCE ALLA LUCE (+ Arturo Fajardo Bustamante)

3. slide_vigiliaCosì il Vescovo di San José de Mayo, Mons. Arturo Fajardo, ha intitolato il suo saluto pasquale di questo 2018 indirizzato ai fedeli della Diocesi di San José e Flores.

Al culmine di questi giorni santi che giunga a tutti coloro che vivono nella nostra Diocesi di San José e Flores un saluto colmo di affetto: Buona Pasqua!
Voglio inoltre ringraziare la comunità cristiana per la fede condivisa e per l’impegno di evangelizzazione che con tanto sforzo realizzano in tutta questa Diocesi.
La Pasqua è il tempo in cui tutto torna a cominciare, e dopo questa settimana tutti possiamo riproporci di ricominciare in qualche cosa della nostra vita. Chi ha partecipato al ritiro della Settimana Santa è stato invitato a ricominciare partendo da Cristo, in modo che, con entusiasmo e gioia, ci vediamo rinnovati nell’annuncio, nella celebrazione e nel servizio.
Siamo parte di una società frammentata, con dubbi, conflitti e incertezze, dove la vita è minacciata e molte volte ci sentiamo insicuri. In mezzo a questa realtà vogliamo essere sale e luce, testimoni della vita che vince la morte.
Nella Chiesa, nei Sacramenti, nella Sacra Scrittura e specialmente nella celebrazione dell’Eucaristia tocchiamo la Luce. Lasciamoci illuminare dal Signore Risuscitato. Da Lui abbiamo ricevuto la missione di essere oggi, in mezzo alle nostre realtà, testimoni che la luce esiste. Siamo portatori della luce e della gioia del Signore Risorto.

Per la Croce alla Luce
Col mio saluto e la mia benedizione

+ Arturo Fajardo Bustamante  – Vescovo di San José de Mayo, URUGUAY

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IL SAMARITANO SOTTO PROCESSO (Riccardo Bonacina)

4. Il Buon Samaritano sotto processoL’editoriale di Riccardo Bonacina che apre il nuovo numero del magazine in distribuzione nel fine settimana. Una cronaca degli ultimi avvenimenti, da Bardonecchia al caso Benoit Ducos fino ad Open Arms, che dimostra come «dare una mano a chi è a rischio di vita o è in palese difficoltà oggi è vietato, è reato». Di fronte a tutto questo il presidente di VITA non ha dubbi: «Disobbedisco, l’obbedienza, in questi casi, non è una virtù»

La XVIII legislatura ha i suoi primi progetti di legge annunziati. Dal 23 marzo, data di inizio della legislatura, al 29 marzo sono già 377 i progetti di legge annunciati alla Camera dai nuovi parlamentari eletti il 4 marzo. La nostra Sara De Carli è andata a spulciarli per capire l’ordine di priorità espresse da un Parlamento fortemente rinnovato.
La “povertà” ha zero ricorrenze in questi primi 377 progetti di legge, mentre gli “animali” compaiono 27 volte: fra tutte, Michela Vittoria Brambilla ha proposto il riconoscimento dei conigli quali animali di affezione nonché divieto della vendita e del consumo delle loro carni. La parola famiglia compare una sola volta, l’infanzia appare quattro volte.     Continua nell’ ALLEGATO 

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