LA TUA VITA NON ERA SENZA SCOPO (Gilberto Borghi)

20-3Nato a Faenza all’inizio degli anni ’60, è formato in Teologia, Filosofia, Psicopedagogia e Pedagogia clinica. Attualmente insegna Religione, fa il Formatore  e il pedagogista clinico. Non condivide le conclusioni dell’articolo della dott.sa Alessandra Rigoli sulla vicenda di Charlie Gard, pur avendo il pregio di offrire ragionamenti concreti e competenti, che raramente si trovano in giro su questioni così delicate.

Ho letto con grande attenzione l’articolo della dott.sa Alessandra Rigoli sulla triste vicenda di Charlie Gard. Dico subito che non condivido le conclusioni della dott.sa, che ritiene corretta la scelta operata, di lasciarlo morire in quel modo. Forse in un modo diverso, sarebbe stato più umano, e avrei anche potuto accettarlo, ma non in quel modo! L’articolo, però, ha il pregio di offrire, finalmente, ragionamenti concreti e competenti, che raramente ho trovato in giro su questioni così delicate.
“Il mio è solo il parere di un medico cattolico che si pone, senza idee prefissate o preconcetti, ma cercando uno sguardo di verità e carità, di fronte alle singole e specifiche situazioni che incontra” afferma la Rigoli che ritiene, nel caso di Charlie, si siano rispettate le indicazioni cattoliche. Per Charlie, infatti, giustamente non si può parlare di Eutanasia, ma di “interrompere alcuni atti medici, artificiali, che lo tengono in vita, ma senza alcun risultato in termini di autonomizzazione presente e futura”. E questo è ammesso dalla Chiesa. E fino a che punto è giusto mantenere questi atti medici artificiali? Anche qui la Rigoli risponde con chiarezza, secondo quanto la dottrina cattolica ha già deciso da tempo. “Se un atto causa più sofferenza rispetto ai vantaggi terapeutici che arreca è dannoso, inutile, ingiusto”.                                                            La riflessione continua nell’  ALLEGATO

L’EREDITÀ DI CHARLIE (Vino Nuovo)

25-1Proprio per raccogliere fino in fondo ciò che questa storia lascia dietro di sé ci sembra importante rilanciare per intero il comunicato che l’Ospedale Bambino Gesù – l’istituzione che per volontà della Santa Sede ha seguito in prima persona questa vicenda non a parole ma con la disponibilità concreta a farsene carico – ha diffuso da Roma nel pomeriggio del 28 luglio. Un testo che adesso ci invita a guardare avanti…

Abbiamo fatto tutto quello che potevamo per rispondere all’appello della famiglia e cercare di dare un’opportunità ulteriore di cura al piccolo Charlie.

Confermiamo, alla luce delle evidenze scientifiche richiamate nel documento firmato dai ricercatori internazionali, che la terapia sperimentale con deossinucleotidi poteva essere un’opportunità per Charlie e potrà esserlo in futuro per tutti i malati rari con la stessa patologia o patologie simili.

Purtroppo, alla luce della valutazione clinica congiunta effettuata sul posto dal nostro ricercatore e medico – prof. Enrico Silvio Bertini, primario di Malattie Muscolari e Neurodegenerative – insieme con il professore di Neurologia della Columbia University, Michio Hirano, è emersa l’impossibilità di avviare il piano terapeutico sperimentale, a causa delle condizioni gravemente compromesse del tessuto muscolare del piccolo Charlie.                                                   La dichiarazione continua  nell’ ALLEGATO

 

02/07/2017. UN RAPPORTO PRIORITARIO CON IL MAESTRO (Papa Francesco – Angelus )

2 luglioL’odierna liturgia ci presenta le ultime battute del discorso missionario del capitolo 10 del Vangelo di Matteo (cfr 10,37-42), con il quale Gesù istruisce i dodici apostoli nel momento in cui per la prima volta li invia in missione nei villaggi della Galilea e della Giudea.

 Carissimi Fratelli e Sorelle,

In questa parte finale Gesù sottolinea due aspetti essenziali per la vita del discepolo missionario: il primo, che il suo legame con Gesù è più forte di qualunque altro legame; il secondo, che l missionario non porta sé stesso, ma Gesù, e mediante Lui l’amore del Padre celeste. Questi due aspetti sono connessi, perché più Gesù è al centro del cuore e della vita del discepolo, più questo discepolo è “trasparente” alla sua presenza. Vanno insieme, tutti e due.           L’ Angelus continua nell’ ALLEGATO

UNA FESTA DI TUTTI PER TUTTI

Microsoft Word - Documento1L’ identità non è qualcosa di statico e immutabile, né va usata come una spada da brandire per difendere il territorio dagli invasori che mettono in pericolo la nostra “purezza”. È una realtà dinamica, in cui la consapevolezza delle proprie radici si deve coniugare con la disponibilità a incontrare l’altro, a considerare il “tu” come una presenza necessaria per il compimento dell'”io” e per la costruzione di un nuovo modo di dire “noi”, una nuova modalità di concepirsi come appartenenti allo stesso popolo.

IL SALUTO

Microsoft Word - Documento1Fin dall’inizio si è voluto dar la parola a loro,agli stranieri, perché fossero fino in fondo protagonisti della giornata. Così è stata letta la lettera che Hamdan Al Zeqri ha scritto in occasione del riconoscimento della cittadinanza italiana, il 4 marzo scorso, alla presenza del Sindaco di Vicchio del Mugello, dove risiede. Nato in Yemen e giunto a Firenze 13 anni fa, Hamdan vive del proprio l avoro ed è il primo studente musulmano della Facoltà Teologica dell’Italia Centrale, insegna inoltre lingua araba e opera come mediatore culturale. È responsabile della fondazione dei giovani della Comunitià Islamica fiorentina, volontario e socio del Centro Internazionale Studenti “Giorgio La Pira”.
Carissima Italia, per me oggi è un giorno speciale. Non solo perché entro a far parte di uno Stato, con ciò che questo implica da un punto di vista giuridico e amministrativo, ma anche perché rinnovo un patto di fiducia e di impegno sociale e umano. Sentiero per il quale ho cercato sempre di camminare nel rispetto delle regole del mio nuovo Paese, mantenendo i valori della mia straordinaria Fede e dell’educazione ricevuta dai miei genitori, e facendo miei altri valori importanti e nuovi stili di vita.                                                                            La lettera continua nell’ ALLEGATO

LA PREGHIERA

imagesÈ stato uno dei momenti più significativi e intensi della Festa. Un rappresentante di ogni comunità è andato al microfono ed ha letto una preghiera per la Pace prima nella sua lingua originale, poi in lingua italiana. Nell’ ALLEGATO riportiamo le preghiere elevate, rispettando l’ordine seguito.

I LABORATORI

Microsoft Word - Documento1È tempo di mostrare che siamo capaci di fare pace non solo attraverso il gioco, ma anche con l’arte.
I laboratori sono luoghi formativi, di apprendimento delle  tecniche artistiche, di apertura al mondo, di relazione e comunicazione. Inoltre la ricerca delle proprie attitudini e potenzialità ha condotto in primo luogo alla possibilità stessa di comunicare quindi ad un processo di appropriazione di codici espressivi e artistici personalizzati. Le persone coinvolte hanno rivelato in modo sempre più evidente una profonda capacità di comprensione della realtà, un proprio giudizio, pensiero e sguardo sul mondo.

LA MUSICA

Microsoft Word - Documento1La musica è davvero il primo linguaggio umano, l’unico in grado di unire i popoli e persone e raggiungere obiettivi che in nessun altro modo possono essere realizzati.
Grazie alla musica non esistono frontiere tra i popoli, soprattutto quando essa è simbolo di una cultura molto forte e radicata. Questo dev’essere anche un segnale per tutte quelle zone del mondo che purtroppo sono ancora in guerra e dove i massacri sono all’ordine del giorno. La musica ha un potere di coesione. Unisce i popoli nel nome dei sentimenti, che non appartengono politicamente a destra, centro o sinistra, ma sono sentimenti umani”.

L’ARRIVO DELLA MARCIA “LA PACE CAMMINA SUL SERIO”

Microsoft Word - Documento1L’iniziativa è nata per localizzare un sogno che c’è già: la Marcia Perugia-Assisi. Tornando dalla marcia dell’ottobre 2014 ci siamo detti: “anche noi potremmo organizzare qualcosa”. E quello che accomuna questa gente di province diverse è il Serio. Dalle nostre parti, per noi cremaschi, va a confluire nell’Adda, mentre a Valbondione nasce dal Barbellino. C’era questa voglia di camminare, affrontare il tema della pace, ma anche dell’ambiente, attraversando posti bellissimi”.

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Ecco l’arrivo, puntualmente alle ore 19, dei marciatori, che partendo da Boccaserio hanno iniziato la prima tappa che si è conclusa poco dopo a Montodine. Sosta d’obbligo per una foto ricordo con la sindaco di Valbondione e il primo cittadino di Montodine, a suggellare idealmente l’inizio e la fine del fiume e della valle e dei suoi abitanti.

LA CENA MULTIETNICA

Microsoft Word - Documento1Se “il corpo ha ragioni che la propria ragione non conosce” (Pascal) significa che il gusto, il sapore e quindi il cibo di cui il corpo si nutre sono portatori di conoscenza. Ma mentre per il filosofo è attraverso gli occhi che l’Essere appare, per la cuoca è nella bocca che l’Essere si rivela. Essa sa che l’amore e la fame sono la stessa cosa; per cui la cosa più importante per quella sacerdotessa del cibo che è la cuoca non è “uccidere la fame”, ma “aprire l’appetito”. Un incontro con il desiderio ben oltre il bisogno.