2° PREMIO DI STUDIO “MALALA YOUSAFZAI”

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Promosso dalla SIEMBRA, bottega del Commercio equo e solidale,  è indetta la 2a edizione del PREMIO DI STUDIO  MALALA YOUSAFZAI premio Nobel per la Pace

Il premio è rivolto agli studenti delle scuole secondarie di primo grado e dei primi tre anni delle superiori.
Saranno premiati in denaro e prodotti del Commercio equo i primi tre elaborati.
Termine di presentazione dei lavori: 30 marzo 2018
Per maggiori informazioni chiedere il regolamento del Bando alle Segreterie delle scuole interessate o contattare direttamente la Siembra all’indirizzo: coopsiembra@gmail.com

GIORNATA MONDIALE DEI POVERI (dal messaggio di Papa Francesco)

39-13“Non amiamo a parole, ma con i fatti”. È questo l’eredità più significativa che ci è stata lasciata dall’Anno della Misericordia che si concludeva il 13 novembre dello scorso anno. Affinché l’Anno Santo straordinario non terminasse con l’oblio degli impegni più volte ricordati e delle promesse più volte ripetute, ecco che papa Francesco spiazzò  tutti istituendo la Giornata Mondiale dei Poveri. É una grande occasione affichè, come dice lo slogan, non ci limitiamo a parlare dei poveri, ma soprattutto impariamo a prendercene cura.
Di seguito alcuni brani significativi tratti dal lungo Messaggio che    il Papa ha reso pubblico per l’occasione.

«Figlioli, non amiamo a parole né con la lingua, ma con i fatti e nella verità» (1 Gv 3,18). Queste parole dell’apostolo Giovanni esprimono un imperativo da cui nessun cristiano può prescindere. La serietà con cui il “discepolo amato” trasmette fino ai nostri giorni il comando di Gesù è resa ancora più accentuata per l’opposizione che rileva tra le parole vuote che spesso sono sulla nostra bocca e i fatti concreti con i quali siamo invece chiamati a misurarci. L’amore non ammette alibi: chi intende amare come Gesù ha amato, deve fare proprio il suo esempio; soprattutto quando si è chiamati ad amare i poveri. Il modo di amare del Figlio di Dio, d’altronde, è ben conosciuto, e Giovanni lo ricorda a chiare lettere.                                                                               Continua nell’ ALLEGATO

DIO NON ESCLUDE NESSUNO (Papa Francesco – Angelus 08.10.17)

20170487-1_6La liturgia di questa domenica ci propone la parabola dei vignaioli, ai quali il padrone affida la vigna che aveva piantato e poi se ne va (cfr Mt 21,33-43). Così viene messa alla prova la lealtà di questi vignaioli: la vigna è affidata loro, che devono custodirla, farla fruttificare e consegnare al padrone il raccolto.

Carissimi Fratelli e Sorelle,
Giunto il tempo della vendemmia, il padrone manda i suoi servi a raccogliere i frutti. Ma i vignaioli assumono un atteggiamento possessivo: non si considerano semplici gestori, bensì proprietari, e si rifiutano di consegnare il raccolto. Maltrattano i servi, al punto di ucciderli. Il padrone si mostra paziente con loro: manda altri servi, più numerosi dei primi, ma il risultato è lo stesso. Alla fine, con sua pazienza, decide di mandare il proprio figlio; ma quei vignaioli, prigionieri del loro comportamento possessivo, uccidono anche il figlio pensando che così avrebbero avuto l’eredità.                                                                                                                                                                                                   L’Angelus continua nell’ ALLEGATO

LA VITA SECONDO DIO È IN CAMMINO E CHIEDE L’UMILTÀ DI APRIRSI, PENTIRSI E RICOMINCIARE

(Papa Francesco – Omelia a Bologna 01.10.17)

Celebro con voi la prima Domenica della Parola: la Parola di Dio fa ardere il cuore (cfr Lc 24,32), perché ci fa sentire amati e consolati dal Signore. Anche la Madonna di San Luca, evangelista, può aiutarci a comprendere la tenerezza materna della Parola «viva», che tuttavia è al tempo stesso «tagliente», come nel Vangelo di oggi: infatti penetra nell’anima (cfr Eb 4,12) e porta alla luce i segreti e le contraddizioni del cuore.

Carissimi Fratelli e Sorelle,
Oggi ci provoca mediante la parabola dei due figli, che alla richiesta del padre di andare nella sua vigna rispondono: il primo no, ma poi va; il secondo sì, ma poi non va. C’è però una grande differenza tra il primo figlio, che è pigro, e il secondo, che è ipocrita. Proviamo a immaginare cosa sia successo dentro di loro. Nel cuore del primo, dopo il no, risuonava ancora l’invito del padre; nel secondo, invece, nonostante il sì, la voce del padre era sepolta.                                                                                                                                                                                                  L’Omelia continua nell’ ALLEGATO

LA CHIESA RIPARATA (Redazione Chiesa di Dio Chiesa dei poveri)

38-1Quando c’erano i bombardamenti sul Vietnam, una bomba scoppiò anche nel cortile dell’arcivescovado di Bologna. Oggi quella bomba è stata ripresa al laccio e scagliata lontano, fuori della Chiesa, a Bologna. Francesco continua a riparare la Chiesa di Gesù Cristo. Con quale storia alle spalle?  

Era il 1967 e da molte parti del mondo cristiano saliva a Paolo VI la richiesta che la Santa Sede condannasse i bombardamenti americani sul Vietnam del Nord. Il giornale cattolico di Bologna sosteneva indefessamente, contro le bombe, il negoziato. Ma Paolo VI pensava che la Chiesa dovesse restare neutrale tra Stati Uniti e Vietcong, e non condannò i bombardamenti e la guerra americana. Allora nella giornata della pace del 1 gennaio 1968 l’arcivescovo di Bologna Giacomo Lercaro proclamò solennemente in cattedrale, riprendendo un tema di Dossetti, che “la via della Chiesa non è la neutralità, ma la profezia”. Non glielo perdonarono, del resto avevano un conto aperto con lui, perché era stato lui il promotore e la guida della riforma liturgica del Concilio, e se ormai nella Chiesa la Parola si poteva annunciare in lingue vive, e non nascosta nel sudario del latino, si doveva a lui. Sicché il cardinale Lercaro fu rimosso…                                                                  L’articolo continua nell’  ALLEGATO

IL CENTRO MISSIONARIO INFORMA…(Redazione)

  ❶  Veglia Missionaria in Cattedrale
35-2Sabato 21 ottobre si è svolta in Cattedrale la consueta Veglia di   preghiera guidata dal nostro vescovo mons. Daniele. Ottima la partecipazione così come il coinvolgimento dei Gruppi Missionari, che hanno saputo condividere il loro impegno concreto. Sul prossimo numero della Comunicazione saranno pubblicate tutte le testimonianze che sono state presentate.

  ❷ Svolto il primo incontro sul tema delle Migrazioni

38-3MIGRAZIONI UNO SGUARDO SUL MONDO
Ha preso il via, il 24 ottobre, il ciclo di conferenze GUARDO ALTO, dedicato quest’anno al tema delle migrazioni. Il primo incontro, di carattere introduttivo, ha visto come protagonista il professor Luciano CARPO, vice direttore della Migrantes di Vicenza e con una vasta esperienza di cooperatore in America Latina.

“Ventotto anni di lavoro in progetti di carattere sociale in quasi tutti i Paesi dell’America Latina mi hanno portato spessissimo a contatto con il dramma delle migrazioni, permettendomi di comprenderne cause e dinamiche”. Così ha esordito Luciano Carpo da sette anni impegnato nella Migrantes di Vicenza, la Fondazione voluta dalla Chiesa italiana per aiutare le migliaia di immigrati che da anni si sono trasferiti nelle nostre città e campagne.
E se in America Latina il miraggio sono da sempre gli Stati Uniti, mentre per dell’Africa e parte dell’Asia è l’Europa, tuttavia i motivi che portano 740 milioni di uomini, donne e bambini nel mondo a spostarsi sono sempre gli stessi.                                                                                                                                                                                             L’articolo continua nell’ ALLEGATO

L’UFFICIO MIGRANTES INFORMA…(Redazione)

  ❶ Santa Francesca Cabrini compagna, sorella, madre dei migranti
38-4Si è svolto a Lodi, domenica 22 ottobre, l’annuale pellegrinaggio regionale migranti, cogliendo l’occasione del centenario della morte di santa Francesca Cabrini, la patrona   di tutti gli emigrati del mondo.
L’appuntamento era fissato alle 12.30 nell’ampio Parco Isola Carolina (vicino a piazza della Vittoria e piazza Castello), dove ha avuto luogo il raduno di tutti i partecipanti e dove è stato possibile consumare il pranzo. Un’ora dopo ci si è diretti in modo ordinato verso quattro chiese cittadine, dove, divisi per Continenti si è svolto un primo momento di riflessione e di preghiera. Quindi la partenza in corteo verso la Cattedrale, dove alle 15.30 è stata celebrata l’Eucaristia, presieduta dal vescovo   di Lodi, mons. Maurizio Malvestiti.
38-5Le diocesi di Lombardia, nell’ambito della Pastorale diocesana ordinaria, dedicano una cura specifica ai fedeli migranti, allo scopo di aiutarli a crescere in quella stessa fede che fino al momento della migrazione hanno professato e celebrato e nello stesso tempo per favorire il loro 38-6inserimento nelle Chiese locali e nella società italiana, quali soggetti attivi per la costruzione di una autentica cattolicità e società pluriculturale.
Per richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica sul fenomeno globale della migrazione, ogni anno, alla prima domenica del mese di ottobre, si organizza il Pellegrinaggio  Regionale dei Migranti, con un’alternanza di luogo tra il Santuario di Caravaggio e, a turno, in una diocesi della Lombardia.
Nelle tre fotografie alcuni migranti Cremaschi che hanno partecipato: le signore ucraine e latinoamericane, il Coro Multietnico di Crema, che ha cantato durante la Messa e infine ancora il Coro intorno al Vescovo di Lodi. Tra due anni ci incontreremo tutti a Crema!

  ❷ Messa in lingua spagnola
Continuano le celebrazioni della Messa in lingua spagnola. Dopo la festa  in onore di   don Fernando BRAVI, per i 50 anni di sacerdozio, vissuta dopo la Messa del 29 ottobre, la prossima Messa sarà domenica 12 novembre, come sempre alle ore 15, presso la Parrocchia di S. Giacomo.

NOBEL PER LA PACE ALL’ICAN PER IL NO ALLE ARMI NUCLEARI (Terra Nuova)

38-7Storica assegnazione del premio Nobel per la pace 2017: è andato all’organizzazione per il bando alle armi nucleari (Ican – International Campaign to Abolish Nuclear Weapons), che lo scorso luglio, dopo dieci anni di sforzi, è riuscita a far approvare all’Onu il Trattato per la messa al bando di queste armi devastanti.

Davvero una storica l’assegnazione di questo   premio Nobel per la pace 2017. Da ricordare però che l’Italia non ha voluto partecipare al voto e non ha voluto essere presente, come ha spiegato Francesco Vignarca della Rete per il Disarmo.
Il premio è stato assegnato all’Ican, si legge nelle motivazioni, per “il suo ruolo nel fare luce sulle catastrofiche conseguenze di un qualunque utilizzo di armi nucleari e per i suoi sforzi innovativi per arrivare a un trattato di proibizioni di queste armi“. L’Ican, organizzazione non-profit fondata nel 2007, raccoglie 406 organizzazioni partner in 101 Paesi.                                                                                                                                           L’articolo continua nell’   ALLEGATO

DONNE CHE FANNO LA PACE

38-8“Donne che fanno la pace” è un movimento apartitico, di migliaia di donne (e uomini) che operano per influenzare le sfere pubbliche e politiche al fine di trovare una soluzione che possa offrire un futuro di speranza e di vita nel Medio Oriente.
Nelle sue fila marciano, danzano, scrivono e pubblicano madri ebree e arabe, israeliane e palestinesi. Donne che hanno vissuto la guerra, che abitano sui confini, che hanno negli occhi le immagini dei propri figli in divisa, che conoscono l’odore del rifugio antiaereo, di rovine fumanti. Donne che hanno sepolto i propri figli al ritorno dal Libano, da Gaza, donne per le quali il Kippur è il ricordo della tragedia che ha distrutto la propria famiglia.
Il 24 settembre decine di migliaia di donne, uomini e bambini hanno intrapreso un viaggio di speranza e pace dai quattro angoli del Paese che si e’ concluso il 10 ottobre con un grande raduno a Gerusalemme, dove hanno partecipato 30 mila persone e si è parlato dell’esigenza senza compromessi di un accordo politico e una soluzione al conflitto israelo-palestinese. Non vogliamo un’altra guerra, non vogliamo altre vittime, altre famiglie distrutte.
Con i miei ragazzi di Beresheet abbiamo organizzato un flash mob, una danza collettiva nel mercato di Hazor Glilit. Donne vestite di bianco, religiose e no, madri, figlie, nonne, hanno pregato insieme danzando. L’aria si è riempita di gioia ed energia pura. Non ci daremo per vinte!!! Io alle parole del profeta Isaia ci credo… lo ha scritto chiaro e tondo: “E trasformeranno le loro spade in vanghe e le loro lance in vomeri d’aratro”!
Dobbiamo fare qualcosa per far avverare la profezia…Aiutati che Dio ti aiuta.                                                                                                                                                                                                                    Angelica Edna CALO LIVNE – Idee –  ‍11.10.2017 – 21

IL RUOLO DELLE DONNE NEL DIALOGO INTERCULTURALE E INTERRELIGIOSO

38-9Anche quest’anno in diverse città italiane è stata celebrata il 27 ottobre la Giornata Ecumenica del Dialogo cristiano-islamico, giunta quest’anno alla 16a edizione. Riportiamo di seguito il testo dedicato al ruolo delle donne in questo dialogo interculturale e interreligioso

Le stragi compiute in questi ultimi anni in diverse città europee, hanno incrementato la paura e la diffidenza nei confronti dei musulmani, in gran parte di origine straniera. Sommando l’islam all’immigrazione, i partiti e i movimenti ultranazionalisti e xenofobi sono riusciti ad incrementare il    proprio consenso popolare, focalizzando la loro propaganda politica sulla presunta minaccia che incomberebbe sull’identità culturale e religiosa dell’Europa, rappresentata come “bianca” e “giudaico-cristiana”.
La realtà è che il vecchio continente oggi ha un tessuto sociale irreversibilmente multietnico, multiculturale e multireligioso, come dimostra chiaramente la presenza di cittadini europei di origine straniera all’interno delle istituzioni statali di molti stati europei e a tutti i livelli dei vari organismi istituzionali, dal livello comunale ai parlamenti nazionali e allo stesso parlamento europeo. Questa presenza costruttiva nella vita politica e istituzionale in molti Paesi europei, compresa l’Italia, è destinata a crescere e a fungere sempre di più da ponte di dialogo sociale.
Ciononostante, il problema del terrorismo, che è parte integrante della guerra in corso dall’11 settembre 2001, della sicurezza e la crisi socio-economica, che toccano oggi molti Paesi europei, stanno rendendo molto difficile il dialogo. Di fronte al razzismo e alla discriminazione cresce il sentimento di paura e di insicurezza in seno alle minoranze culturali e religiose. Questa dicotomia favorisce la tendenza alla ghettizzazione, che a sua volta diviene terreno fertile per forme di devianze sociali, tra le quali la radicalizzazione religiosa. In tal senso la minoranza musulmana – la prima minoranza in termini numerici in Italia e in molti Paesi europei – rischia l’auto-isolamento con tutto quello che ciò comporta. Per contrastare questo pericolo occorre tenere vivo e soprattutto proattivo il canale di dialogo con i musulmani.
Nel quadro del clima sociale che si respira oggi in Italia, la Giornata Ecumenica del Dialogo Cristiano-Islamico, nata nel 2001, è più che mai indispensabile. A 16 anni dalla sua costituzione, la Giornata oggi è di fronte a una grande sfida culturale e sociale: quella di potenziare il dialogo rendendolo proattivo. E, affinché ciò possa avvenire, occorre un maggiore sforzo di tutti coloro che in tutti questi anni hanno creduto e sostenuto questa esperienza di grande interesse, dalle istituzioni religiose, alle realtà laiche, a quelle dei giovani e delle donne.
Il contributo delle donne è fondamentale, ma non è abbastanza interpellato e incoraggiato. In tal senso la Giornata di quest’anno – venerdì 27 ottobre 2017 sarà dedicata al ruolo delle donne nel dialogo interculturale e interreligioso.
Chiediamo a tutte le comunità cristiane e musulmane uno sforzo comune per la pace e la salvezza dell’umanità.                                                                                                    Comitato promotore nazionale della giornata ecumenica del dialogo cristiano