MIGRANTI: MEGLIO MORTI CHE INVASORI (Raffaele Masto)

16-1Si fa un gran parlare in questi giorni di una sorta di collusione tra le navi di alcune ONG che operano nel Mediterraneo per salvare migranti dai naufragi, e i trafficanti di uomini che stanno in Libia.

Ad avere sollevato il problema è stato il procuratore di Catania, Carmelo Zuccaro. Non è stato il solo, ma lui si è distinto. Il magistrato di Catania accusa, ma non formula nessun capo di imputazione. Non è la prima volta che parla e, seppure non ci siano capi di imputazione, viene ripreso abbondantemente dai media. Per quale motivo?                                       L’articolo continua nell’ ALLEGATO

LA GRANDE LIBERTÀ DELLA FESTA (Luigino Bruni)

16-2“Vivete! Vivete la meravigliosa vita che è in voi! Nulla deve andar perduto per voi. Cercate continuamente nuove sensazioni.          
Non abbiate paura di nulla… Un nuovo edonismo! Di questo ha bisogno il nostro secolo. Potreste esserne il simbolo visibile.         
Nulla è vietato alla vostra persona. Il mondo è vostro, per una stagione…”  Oscar Wilde, Il ritratto di Dorian Gray

La religione capitalistica vuole abolire la festa. Le ha dichiarato una vera e propria guerra, che si accompagna a una esplosione di offerta di divertimenti e di svago, che non hanno nulla, o troppo poco, dell’esperienza della festa. È questa un’altra espressione della ormai nota “distruzione creatrice” del capitalismo del XXI secolo, che prima ha eliminato la festa e poi ci vende merci per cercare di sostituirla. Ma non ci riesce, perché la gratuità non si vende né si compra. E così i suoi divertimenti ci lasciano solo un grande vuoto e una grande nostalgia di festa vera, di cui i primi indigenti sono soprattutto i bambini e i ragazzi. Solo una civiltà che conosce i tempi diversi e gli spazi liberi della gratuità può essere una cultura della festa.                                                                                                                                                                                                                           L’articolo continua nell’ ALLEGATO

IL CENTRO MISSIONARIO INFORMA…(Redazione)

❶ Vanno e vengono…
+ È sempre tra noi padre Renato RIBONI missionario della Consolata  impegnato in Colombia.
+ È arrivato a Crema di Fratel Ivan CREMONESI, comboniano, originario della parrocchia di Crema Nuova, attualmente in servizio nella Repubblica Democratica del Congo. È a disposizione per incontri, testimonianze, riflessioni comunitarie al seguente numero di cellulare: 348.0968238. Quando ripartirà per l’Africa la sua destinazione sarà Butembo, nella regione orientale del Kivu, colpita dalla guerra per il controllo delle miniere di coltan.
       + Anche madre Amelia MARCHESINI, missionaria canossiana, attualmente impegnata in Brasile, ad Imperatriz (Maranhão), è rientrata da poco. È disponibile per incontri, testimonianze, riflessioni comunitarie anche con gruppi di giovani. Il suo numero di telefono è: 334.8570140.
     + Sempre ospitato dalle Suore Adoratrici del Santissimo Sacramento, prosegue a pieno ritmo il percorso di riabilitazione cardiaca don Francesco RUINI presso l’ospedale di Rivolta d’Adda. Un ricordo e una preghiera speciali da parte di tutti noi.
     + È rientrato infine Padre Francesco VALDAMERI, missionario monfortano, da oltre quarantanni impegnato nello Zambia.
     + Sono poi in arrivo per il mese di maggio altri missionari: P. Salvatore FORNER dal Mozambico; Sr. Elisabetta RIBONI dal Pakistan; e P. Alberto SAMBUSITI  dall’Algeria.
      + P. Giuseppe MIZZOTTI dal Perù arriverà, contrariamente a quanto annunciato, a luglio.
Avvisiamo tutte le Parrocchie interessate a rimanere in contatto per avere notizie sempre aggiornate

❷ La Scomparsa di Padre Carmelo CARMINATI
16-3È spirato il 25 aprile nella casa di riposo “Don Orione” di Genova-Quarto. Il funerale è stato celebrato il giorno successivo nella parrocchia di Monte Cremasco. Con padre Carmelo scompare una figura che segnato la vita e la vocazione di tanti missionari, molti dei quali cremaschi.
Nato a Pandino, nel 1930, ma subito trasferitosi a Momte Cremasco, padre Carmelofìu ordinato sacerdote da mons. Cambiaghi. L’incontro con un missionario irlandese, incaricato di avviare la presenza in Italia della Società delle Missioni Africane (SMA), gli cambiò la vita, orientandolo  definitivamente verso la missione.
A partire dal 1956 la vita di p. Carminati si alternò in tre grandi segmenti, spesso intrecciati tra loro: la vita missionaria attiva, alla quale dedicò 12 anni del suo ministero, trascorsa sempre in Costa d’Avorio, l’animazione missionaria che lo ha visto protagonista per 10 anni e la guida prima del Distretto e successivamente trasformato nella Provincia italiana della SMA, con sede a Genova. Un incarico importante e delicato che lo ha impegnato per altri 20 anni. Una vita piena anche se, a partire dal 1994, è stata segnata e condizionata da difficoltà legate alla salute, al punto da vivere “a riposo” nella Casa di Genova. Difficoltà che tuttavia non ha   fiaccato né la vitalità né l’apertura missionaria.
Ne è chiara testimonianza la riflessione che segue, affidata solo quattro anni fa alla rivista dell’Istituto: Gettiamo semi di Vangelo, ieri oggi e domani in missione.                                                                     La riflessione è riportata nell’ ALLEGATO

  Quaresima di fraternità
 Come sapete abbiamo deciso di sostenere il progetto di padre Walter MACCALLI  (madignanese, missionario della  Società Missioni Africane, che opera in Angola), perché la morte di neonati e di mamme durante il parto è un fatto terribile e purtroppo quasi quotidiano. Inoltre la maternità più vicina si trova a 100 kilometri di distanza. Così dopo aver consultato l’equipe Pastorale di Nambuangongo, il Vescovo e la popolazione, sono giunti a una decisione comune: la costruzione di una Maternità per una dignitosa assistenza medica alle attuali e future mamme.
Tra non molto intendiamo inviare a PADRE WALTER il frutto del nostro IMPEGNO QUARESIMALE. Ricordiamo pertanto agli incaricati di portare in Curia quanto raccolto. GRAZIE da parte di padre WALTER.

L’UFFICIO MIGRANTES INFORMA…(Redazione)

Messa Internazionale
È in fase di preparazione la prossima Messa internazionale. La prima, come ricorderete, si svolse nella chiesa parrocchiale del Sacro Cuore di Crema Nuova e fu animata dalla Comunità Africana. La prossima si celebrerà domenica 14 maggio alle ore 10:30 nella chiesa del Cuore Immacolato di Maria, parrocchia di Castelnuovo e sarà animata dalla Comunità Latinoamericana.  Preparatevi a partecipare

❷ Messe in lingua portoghese
Per la Comunità Brasiliana, recentemente formatasi, la Messa viene celebrata una  volta al mese, la seconda domenica. Nel mese di APRILE è stata celebrata il 9, Domingo de Ramos, come sempre alle ore 17 nella chiesa di S. Michele (appena dopo l’ospedale) con l’intervento di don Vito Groppelli, per molti anni missionario in Brasile. Il prossimo appuntamento sarebbe per domenica 14 maggio, ma data la concomitanza con la Messa internazionale, la Comunità brasiliana è invitata a  partecipare alla stessa Messa.

GIORNATA MONDIALE DEL CIRCO (Migrantes on line)

16-4Il 15 aprile, da anni, in tutto il mondo si porta l’attenzione sulla realtà del Circo, un tesoro di cultura e di arte, ma anche di festa e di incontro che caratterizza alcuni momenti e tempi di vita delle nostre città.

 “Il Circo è il luogo in cui le differenze trovano una sintonia, dove la famiglia è al centro, dove l’artista dimostra le straordinarie capacità dell’uomo, dove si ritrova una sintonia esemplare e non strumentale tra l’uomo e i diversi animali”, spiega il Direttore generale della Fondazione Migrantes, Mons. Gian Carlo Perego.                                                                                                                                             L’articolo continua nell’ ALLEGATO

16/04/2017. LA CANDELA ILLUMINA CONSUMANDO SE STESSA, ESATTAMENTE COME HA FATTO CRISTO

PASQUAPasqua è la festa della nuova creazione. Gesù è risorto e non muore più. Ha sfondato la porta verso una nuova vita che non conosce più né malattia né morte. Ha assunto l’uomo in Dio stesso. “Carne e sangue non possono ereditare il regno di Dio”, aveva detto Paolo nella Prima Lettera ai Corinzi (15,50). Lo scrittore ecclesiastico Tertulliano, nel secolo III, in riferimento alla risurrezione di Cristo e alla nostra risurrezione aveva l’audacia di scrivere: “Abbiate fiducia, carne e sangue, grazie a Cristo avete acquistato un posto nel Cielo e nel regno di Dio” (CCL II 994). Si è aperta una nuova dimensione per l’uomo.

Carissimi Fratelli e Sorelle,
La creazione è diventata più grande e più vasta. La Pasqua è il giorno di una nuova creazione, ma proprio per questo la Chiesa comincia in tale giorno la liturgia con l’antica creazione, affinché impariamo a capire bene quella nuova. Perciò all’inizio della Liturgia della Parola nella Veglia pasquale c’è il racconto della creazione del mondo. In relazione a questo, due cose sono particolarmente importanti nel contesto della liturgia di questo giorno.                                                                                                                                                                                                     L’Omelia continua nell’ ALLEGATO

IL PASTORE RISORTO VA A CERCARE CHI È SMARRITO NEI LABIRINTI DELLA SOLITUDINE E DELL’EMARGINAZIONE (papa Francesco – Messaggio Urbi et Orbi)

15-1Cari fratelli e sorelle,  buona Pasqua!
Oggi, in tutto il mondo, la Chiesa rinnova l’annuncio pieno di meraviglia dei primi discepoli: “Gesù è risorto!” – “E’ veramente risorto, come aveva predetto!”.
L’antica festa di Pasqua, memoriale della liberazione del popolo ebraico dalla schiavitù, raggiunge qui il suo compimento: con la sua risurrezione Gesù Cristo ci ha liberati dalla schiavitù del peccato e della morte e ci ha aperto il passaggio alla vita eterna.
Tutti noi, quando ci lasciamo dominare dal peccato, perdiamo la strada buona e andiamo errando come pecore smarrite. Ma Dio stesso, il nostro Pastore, è venuto a cercarci, e per salvare noi si è abbassato fino all’umiliazione della croce. E oggi possiamo proclamare: «E’ risorto il buon Pastore che per il suo gregge è andato incontro alla morte, alleluia!» (Messale Romano, IV Dom. di Pasqua, Ant. alla Comunione).                                                                                           Il Messaggio continua nell’ ALLEGATO

“QUESTO È IL GIORNO CHE HA FATTO IL SIGNORE” (Mons. Arturo Fajardo – Uruguay)

15-2Riportiamo la traduzione del messaggio che mons. Arturo, vescovo di S. Jose de Mayo in Uruguay, ha inviato alla sua Diocesi. Un saluto e un augurio che, come Chiesa sorella, facciamo anche nostro.

Il giorno che da senso a tutti i nostri giorni. Giornate di routine, di sofferenza, di gioia e di soddisfazioni.
Il giorno della nuova creazione.
Il giorno in cui, secondo una felice espressione dei santi padri  “tutto incomincia di nuovo”.
Il giorno della luce e della vita che combattono le tenebre e l’oscurità. Le “tenebre” se vincono con la luce, sono segno di morte, dolore, sofferenza, ingiustizia, violenza, presenti nella società dove i bambini, le donne e gli anziani sono i più colpiti.
“Tenebre” presenti in tante situazioni di terrorismo e di guerra, specialmente in quei luoghi dove i cristiani sono perseguitati solo per il fatto di vivere la loro fede.
Gesù è la luce del mondo.
Rallegriamoci in questo giorno “ il giorno che ha fatto il Signore”, a Lui diciamo: “Sii mia luce, sii nostra luce”.
Diamo grazie al signore per le celebrazioni vissute in questo mese, in modo speciale per l’Incontro-ritiro diocesano di questo anno.
Chiediamo al Signore Gesù: “Convertici in testimoni della luce nella famiglia, nel quartiere, nella società”.
Egli mai smette di amarci, rimane con noi ogni giorno fino alla fine del mondo. Questa è la nostra speranza: “Cristo resuscitò!”
Buona Pasqua
Con il mio saluto e la mia benedizione      + Arturo FAJARDO BUSTAMENTE – Vescovo di San José de Mayo – URUGUAY

 

 

IL CONTO ALLA ROVESCIA E LA CLASSIFICA DEL NIGER (P. Mauro Armanino – Missionario S.M.A)

15-3 È spuntata lei, la Repubblica Centrafricana e ci ha soffiato il  posto. Eravamo gli ultimi nella lista della classifica dello sviluppo umano. Il Niger è adesso al penultimo gradino della scalinata dei Paesi del mondo.
 Occupiamo con una certa dignità il numero 187, e la RCA, ancora in preda alle guerra civile, si trova in fondo, al numero 188. Non ci si potrebbe attendere altro da questo Paese. Una cinquantina di morti tra i civili in questi ultimi giorni, vittime degli ex ribelli della Seleka, e le armi che si continuano a vendere ai vari gruppi antagonisti perché la guerra non finisca mai.
Cominciassimo dal fondo, come sarebbe più logico fare, saremmo i primi della classe, una posizione poco invidiabile. Ci sono i Paesi a sviluppo altissimo, alto, moderato e debole. Immaginiamoci un momento di essere la noiosa Norvegia, seguita a ruota dall’Australia che deporta e abbandona i migranti nelle isole. La Svizzera che si finge neutrale e la Germania che detta le leggi dell’economia.                                                                                                                                                                                                                        L’articolo continua nell’ ALLEGATO