NIGERIA – COME SI DIVENTA BOKO HARAM

bambino_soldatoAnalfabetismo, povertà e corruzione sarebbero tra le principali cause dell’adesione, da parte di giovani maschi e femmine, al movimento jihadista armato. I giovani vengono reclutati per lo più da amici e famigliari, e in percentuale minore dagli imam. Lo rivela uno studio sul campo realizzato da un gruppo di organizzazioni religiose per il dialogo e la pace.

La liberazione, annunciata un mese fa, di ventuno delle oltre duecento ragazze rapite nell’aprile 2014 da militanti di Boko Haram a Chibok, ha riacceso i riflettori dei media occidentali sul gruppo estremista nigeriano. Il rilascio delle studentesse se da un lato evidenzia la crisi che il movimento integralista sta vivendo, dall’altro rivela che i vertici della setta islamista e il governo federale stanno negoziando.  Come avviene il reclutamento dei suoi militanti e quali sono i fattori chiave che li spingono tanti giovani a unirsi al gruppo?
L’articolo continua nell ALLEGATO

ITALIA – AIUTIAMO I COSTRUTTORI DI MURI E BARRICATE

Mi commuove quella notiziola secondaria relegata in un trafiletto scarno di un solo organo d’informazione che racconta della colletta dei cristiani di Erbil in Iraq per i terremotati italiani. Sono riusciti a raccogliere ventimila dollari e li hanno consegnati al Nunzio Apostolico perché li invii alla Caritas Italiana. Perché alla fine resta vero che il dovere della solidarietà viene compreso soprattutto da chi ha sperimentato la precarietà sulla propria pelle. Chi invece erge muri e barricate, di fatto si costruisce una prigione, si chiude dentro un presunto paradiso artificiale separandosi dal mondo. Si condanna a una solitudine collettiva o a un egoismo sterile. È urgente fare qualcosa per loro, tendergli la mano per salvarli da una morte certa, da asfissia dell’anima. Giudicarli è operazione superficiale quanto sterile. Più faticoso (ma forse più responsabile e fecondo) sarebbe accoglierli, ascoltare attentamente le loro ragioni, conoscere le loro storie e le loro fatiche. Esattamente come chiederei di fare a tutti i costruttori di muri verso gli stranieri che respingono. Resto ancora convinto che se solo i barricatori di Goro e di Gorino avessero permesso almeno a una delle donne che hanno respinto di raccontare le condizioni da cui sono state costrette a scappare, cosa hanno dovuto affrontare per giungere da noi, quali progetti, affetti, tradizioni si sono lasciati alle spalle, non esiterebbero a rimuovere i pancali e a far loro spazio nella propria casa.           Tonio DALL’OLIO – Mosaico di pace – ottobre 2016

13/11/2016. LA PAROLA DEL PAPA: “IL GIUBILEO DEGLI ESCLUSI”

13 novembre-2 «Per voi […] sorgerà con raggi benefici il sole di giustizia» (Ml 3,20). Le parole del profeta Malachia, che abbiamo ascoltato nella prima lettura, illuminano la celebrazione di questa giornata giubilare. Si trovano all’ultima pagina dell’ultimo profeta dell’Antico Testamento e sono rivolte a coloro che hanno fiducia nel Signore, che ripongono la loro speranza in lui, scegliendolo come sommo bene della vita e rifiutando di vivere solo per sé e per i propri interessi. Per costoro, poveri di sé ma ricchi di Dio, sorgerà il sole della sua giustizia: essi sono i poveri in spirito, cui Gesù promette il regno dei cieli (cfr Mt 5,3) e che Dio, per bocca del profeta Malachia, chiama «mia proprietà particolare» (Ml 3,17).

Carissimi Fratelli e Sorelle,
 Il profeta li oppone ai superbi, a coloro che hanno posto nella loro autosufficienza e nei beni del mondo la sicurezza della vita. Di fronte a questa pagina finale dell’Antico Testamento, nascono domande che interpellano il senso ultimo della vita: dove cerco io la mia sicurezza? Nel Signore o in altre sicurezze che non piacciono a Dio? Dov’è diretta la mia vita, dove punta il mio cuore? Verso il Signore della vita o verso cose che passano e non saziano?   
             La riflessione continua nell’ ALLEGATO.

SONO STATO UN VESCOVO “EDUCATO” DAL SUO POPOLO

vescovo e papa-2 Il vescovo Oscar CANTONI, ha colto l’occasione della chiusura dell’Anno santo della Misericordia per comunicarci il suo saluto a conclusione del suo ministero pastorale nella diocesi di Crema. Lo ringraziamo per le belle parole che ci ha dedicato.

  Siete accorsi numerosi, da ogni parte della diocesi, per vivere un momento forte e intimo di famiglia.Grazie per la vostra presenza, legata dapprima all’Anno Santo della Misericordia che sta per chiudersi nelle Chiese locali di tutto il mondo, ma anche alla conclusione del mio ministero pastorale tra voi, dopo undici anni di presenza.Venerdì sera è stata la volta dei giovani: un incontro di festa e di gioia per dire, a loro modo, grazie a Dio per il suo amore fedele.Con questa celebrazione anche noi intendiamo elevare al Padre, per mezzo di Cristo, nello Spirito, come è proprio di ogni Eucaristia, un grande e comune rendimento di grazie.Dio ci sorprende sempre con i suoi doni: così questo Anno Santo della Misericordia si è rivelato una vera sorpresa della grazia, al di là di ogni nostra previsione. Nello stesso tempo, però, nessuno può pretendere di verificare i frutti che ne sono derivati: sia a beneficio della Chiesa intera che a livello delle singole persone.L’Anno Santo della Misericordia ci ha innanzitutto fatto avanzare nella conoscenza di Dio. Abbiamo avuto l’opportunità di riflettere più a fondo sul Vangelo per scorgervi il volto di Dio Padre, sia attraverso i gesti che Gesù ha compiuto nei confronti dei poveri, degli ammalati e dei peccatori, sia attraverso le sue stesse parole, specialmente nelle parabole della misericordia. Gesù, infatti, riflette il vero volto di Dio, lui che ha detto: “Chi vede me, vede il Padre!”.
L’omelia continua nell’  ALLEGATO

IL CENTRO MISSIONARIO INFORMA…

         ❶ Vanno e vengono…
La Giornata Missionaria è terminata, ma loro rimangono!
Stiamo parlando dei Missionari e delle Missionarie che ci onorano della loro presenza. Quest’anno infatti contrariamente a quanto avviene di solito, quest’anno abbiamo la fortuna di averne tra noi alcuni:

  • don Federico BRAGONZI fidei donum in Uruguay
  • suor Clara ZANIBONI paolina in Kenya e Sudan
  • padre Renato RIBONI consolata in Colombia
  • A questi si aggiungono diversi laici e laiche che, durante l’estate hanno fatto esperienze missionarie.

         CONTATTATECI!

          ❷ Ritiro di Avvento
         L’Autunno è ormai inoltrato e ci avviciniamo a grandi passi all’Avvento, il periodo, lungo quattro settimane che precede il Natale.  Com’è consuetudine consolidata il Centro Missionario offre un’opportunità di  riflessione che permetta una preparazione più approfondita e consapevole alla Festa del Natale. È quello che chiamiamo Ritiro di Avvento.
Da qualche anno a questa   parte ci sforziamo di condividere questo ritiro con altre Associazioni diocesane con le quali abbiamo obiettivi comuni. Quest’anno lo vivremo insieme all’Azione Cattolica,  alla Caritas e alla Migrantes ed avrà luogo sabato 3 dicembre alle ore 15, presso il Centro S. Luigi. Sarà guidato da un sacerdote cremonese, don Marco D’AGOSTINO da molti anni impegnato con gli adolescenti e i giovani.

Relazioni registrate
Le relazioni degli incontri presentati nella rassegna “GUARDO ALTO” (vedi punto successivo) sono tutte registrate e, appena possibile, saranno poste sul sito del Centro Missionario. Saranno anche copiate su chiavette usb (pendrive) e messe a disposizione di chiunque lo desideri.

“GUARDO ALTO”: LE DINAMICHE CHE ATTRAVERSANO IL MONDO ATTUALE

padre Albanese-2Si è svolto il 15 novembre a Crema il terzo incontro nell’ambito del progetto “Guardo alto”. Ospite e relatore Padre Giulio ALBANESE, missionario e giornalista, direttore delle testate missionarie della Fondazione MISSIO. Il tema trattato è stato molto ampio e anche la sintesi che riportiamo (ricordiamo che anche l’intervento di padre Albanese è stato registrato) è lunga e la rimandiamo tra gli allegati.

  Dobbiamo dare ragione alla speranza che è nei nostri cuori, ci chiede l’apostolo Pietro e per fare questo dobbiamo essere molto chiari sia verso noi stessi che verso la realtà.
Cominciamo dalla realtà, che è caratterizzata da due fenomeni molto importanti.
In primo luogo viviamo in un’epoca molto particolare, segnata dal pensiero debole, in- capace di fare discernimento, di incarnare spirito e vita.
Continua nell’ ALLEGATO  la riflessione di p. Giulio Albanese

Per saperne di più vi segnaliamo l’ultimo libro scritto da padre Albanese :

  • VITTIME E CARNEFICI nel nome di Dio – Einaudi – 2016

Il prossimo appuntamento sarà martedì 22 novembre a CREMA presso il Centro S. Luigi, via Bottesini, 4, con Maria Soave BUSCEMI, laica fidei donum, teologa in Brasile e presso il CUM di Verona. Ragionerà con noi su un tema molto importante: … E NOI DOVE CI COLLOCHIAMO?

Ricordiamo che GUARDO ALTO è un’iniziativa promossa dalle diocesi di Crema, Cremona e dall’Associazione Amici del Brasile Onlus per aiutare tutte le persone di buona volontà a leggere una realtà sempre più sfuggente e a operarvi in modo costruttivo.

SCHEGGE DAL BANGLADESH

padre Cagnasso-1

Padre Franco CAGNASSO è un missionario del PIME,  che da molti anni vive in Bangladesh. Si tratta dello stesso Paese dove vive ed opera il nostro p. Gianni Zanchi e non è un caso che i due siano anche molto amici tra di loro. Padre Cagnasso tiene un blog. Intitolato appunto “SCHEGGE DI BENGALA”, brevi racconti nei quali descrive in modo vivace e partecipato flash di vita bengalese. Alcuni  sono spiritosi, altri drammatici, altri ancora semplicemente normali. Tutti però sono veri e rappresentano spaccati di vita di quel Paese lontano eppure così vicino, con i suoi profughi e richiedenti asilo presenti tra noi. D’ora in poi non ci dimenticheremo di riportare le notizie di questo blog. Di seguito riportiamo l’inizio dei cinque racconti che padre Franco ci propone.

Fatica
Un anno fa, mi stavo godendo a Dinajpur i primi giorni di “libera uscita” dall’incarico di superiore regionale del PIME in Bangladesh quando, verso le 8.30 di una mattina fresca e piacevole, è arrivata una telefonata…

Cibo
L’economia del Bangladesh sembra andare al galoppo. Non lo dicono solo le statistiche, si vede dal gran fervore di opere, costruzioni, iniziative, anche culturali, che pullulano ovunque…

Veleno
Per chi campa pedalando su un riksciò, o su un “van” (triciclo con pianale, per trasporto merci) il sogno è di non dover affittare il mezzo ogni giorno, passando al proprietario una buona parte dei soldi guadagnati con tanta fatica…

Pellegrini?
L’anno della misericordia ha visto numerose iniziative nella piccola chiesa bengalese, compresa l’organizzazione di tre pellegrinaggi a Roma, con 40 partecipanti per ogni gruppo…

Stillicidio
Due anni fa successe a Ruma, nel sud. Sull’account Facebook di un giovane buddista si dice male dell’islam. La voce si sparge in un baleno: “Offesa ai sentimenti religiosi! L’islam è in pericolo!”…  

RICORDANDO PADRE DALL’OGLIO

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Giovedì 17 novembre 2016, giorno della sua nascita, è  stata celebrata una Messa a Verona, nella Chiesa di San   Bernardino, per ricordare ed esprimere affetto e riconoscenza a padre Paolo DALL’OGLIO, rapito in Siria tre anni fa.  È stata un’occasione per pregare non solo per P. Paolo,  ma per tutte le persone rapite, e per le vittime della violenza e dell’odio in Siria, in Medio Oriente, in Europa e  nel mondo intero.

 “Io credo nella forza della preghiera in situazione. Tutta la tradizione semitica locale, ebraica, cristiana e musulmana, testimonia che l’esperienza forza degli eventi, torce il braccio del destino, devia la traiettoria della sventura. Ma per questo ci vuole un sacrificio, quello del cuore, dell’anima, che però prenda sul serio quello, più facile, del corpo”
(P. Paolo Dall’Oglio, COLLERA E LUCE, 2013)

TRE DONNE PREMIATE AD AOSTA

donne premiateSono Nadia Murad BASEE TAHA, yazida irachena, fuggita dalle torture di Daesh e ora si batte contro i genocidi, la brasiliana Regina Tchelly DE ARAUJO FREITAS, scappata dalla fame e adesso dà da mangiare a tutta la favela con una cucina alternativa che ricicla i rifiuti alimentari,  Affoué Ahoutoue Brigitte YOBOUE, emersa dalla povertà in cui il marito l’aveva abbandonata con i figli, creando impresa femminile, scuole e ospedali nei villaggi ai margini della savana della Costa d’Avorio, le tre straordinarie donne finaliste del Premio Internazionale “La Donna dell’Anno”, e premiate nel teatro Splendor di Aosta il 12 novembre.
Con questo premio il Consiglio regionale della Valle d’Aosta offre un sostegno concreto ai progetti di sviluppo e di pace di tre donne straordinarie lontane dai riflettori della cronaca, che ogni giorno, anche a rischio della vita, portano avanti il proprio impegno civile e sociale in un mondo spesso sommerso, silenzioso, eppure così vivo e ricco di emozioni. Le loro sono storie di solidarietà e fedeltà ai propri ideali, storie spesso di grande sofferenza ma anche di grande gioia nel mettersi al servizio degli altri, dei più deboli, della pace e della libertà, valori che la Valle d’Aosta, terra di confine e incontro tra le genti, è da sempre impegnata a difendere e promuovere.
Il tema centrale dell’edizione 2016 è il ‘cambiamento’ e le tre finaliste sono state selezionate dalla giuria tra 19 nomi proposti da enti e associazioni di tutto il mondo.
Aosta news – 14.10.2016