NEL NOME DELLA MISERICORDIA… PER LA RIFORMA DELLA CHIESA (1)

Mons. Galantino
Mons. Galantino

Domenica scorsa, 28 agosto, si è conclusa la 14a edizione delle Giornate di Formazione e Spiritualità che si sono svolte ad Assisi. Molti i temi trattati che tentiamo di riassumere in questo primo articolo. Molto interessanti le conclusioni delle quali tratteremo la prossima settimana. Ne esce una proposta di Missione a 360°, dove nessuno può e deve sentirsi escluso.

«Dio ci chiede di dare concretezza alla sua misericordia. Il nostro pensiero è ora per le tantissime vittime del terremoto e per chi sta portando aiuto alle zone colpite». Con queste parole monsignor Nunzio Galantino, Segretario generale della Cei, ha aperto la 14esima edizione delle Giornate nazionali di formazione e spiritualità missionaria, promosse ad Assisi dalla Fondazione Missio e dall’Ufficio nazionale per la cooperazione missionaria tra le Chiese e che si sono svolte dal 25 al 28 agosto scorsi.
Alla presenza di 240 persone provenienti da 66 diocesi italiane.
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DAL RICORDO DI AYLAN L’IMPEGNO PER LA TUTELA DEI MINORI IMMIGRATI

Un anno fa, il 2 settembre 2015, l’immagine di Aylan, il bambino siriano di tre anni annegato nelle acque dell’Egeo e ritrovato sulla spiaggia turca di Bodrum, scuoteva l’opinione pubblica europea. Aylan, nel 2015 è stato uno degli oltre 700 bambini morti nel Mediterraneo.
bambini-immigratiA un anno di distanza continua il cammino di tanti minori con i familiari, ma soprattutto non accompagnati – solo questi sono 40.000 tra il 2014 e il 31 agosto 2016 sbarcati sulle nostre coste – e continuano le morti di minori nel Mediterraneo, stimati in almeno 500. Il ricordo di Aylan aiuta a riconsiderare il dramma di tanti minori in fuga da guerre, da calamità naturali e che condividono il cammino delle proprie famiglie o di tanti adulti. Forse per questi minori che arrivano nel nostro Paese, anche per i tanti che non riescono ad attraversare il ‘Nostro Mare’ sarebbe prioritario un impegno maggiore nella tutela, nella accoglienza familiare nei nostri comuni e un’attenzione maggiore anche nell’accompagna- mento del loro cammino in Europa, alla ricerca dei loro familiari. In questo modo, il ricordo di Aylan sarebbe onorato.
Mons. G. Carlo Perego, direttore generale Migrantes                   Roma, 02.09.2016

TERREMOTO: GARA DI SOLIDARIETA’ ANCHE TRA I RICHIEDENTI ASILO

terremoto-amatriceLa furia del sisma che ha colpito l’Italia non ha risparmiato neanche le strutture dello SPRAR che ospitano i rifugiati e i richiedenti asilo. Ad Amatrice, in particolare, sono crollate tutte le cinque strutture presenti sul territorio comunale.
Ma la rete di solidarietà si è attivata anche tra gli stessi migranti.
Così gli ospiti delle strutture SPRAR di Gioiosa Ionica, in Calabria, hanno deciso di devolvere il loro pocket money ai migranti ospitati fino a oggi ad Amatrice.
L’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani auspica che iniziative come quella dei richiedenti asilo di Gioiosa Ionica possano velocemente estendersi a tutte le altre strutture SPRAR presenti nei Comuni italiani.
Un gruppo di giovani cinesi, residenti a Firenze, sta per raggiungere i luoghi colpiti dal terremoto della scorsa notte. L’iniziativa è promossa dall’associazione dei giovani cinesi di Firenze. La raccolta dei prodotti è stata effettuata tra i loro amici, molti dei quali cinesi o di origini cinesi.
Un gruppo di migranti nordafricani residenti a Monteprandone, nelle Marche, si sono diretti ad Arquata del Tronto, uno dei comuni più colpiti, per dare il loro contributo, in appoggio alla macchina dei soccorsi e in aiuto alla Protezione Civile.
«L’ Italia mi ha accolto quando fuggivo dalle guerre in corso nel mio Paese – è il coro unanime – adesso non potevo che ricambiare il favore». Jamakoho Diarra, Amadou Tidiane e Jones Tigian sono solo tre dei venti richiedenti asilo di Monteprandone, nell’Ascolano, che stanno dando una mano a ripulire le aree in cui sono state allestite le due tendopoli nel Comune di Arquata del Tronto. «Quando ho visto le immagini in tv l’altra notte mi sono sentito male – racconta in uno stentato italiano Jamakoho, da otto mesi in Italia – queste case distrutte mi ricordano il mio Paese, il Mali».
Migrantes on line – 25.08.16

21/08/2016. ANGELUS DI PAPA FRANCESCO

L’odierna pagina evangelica ci esorta a meditare sul tema della salvezza. L’evangelista Luca racconta che Gesù è in viaggio verso Gerusalemme e durante il percorso viene avvicinato da un tale che gli pone questa domanda: «Signore, sono pochi quelli che si salvano?» (Lc 13,23).

 reginacoeli-oggiCari fratelli e sorelle, buongiorno!

Gesù non dà una risposta diretta, ma sposta il dibattito su un altro piano, con un linguaggio suggestivo, che all’inizio forse i discepoli non capiscono: «Sforzatevi di entrare per la porta stretta, perché molti, io vi dico, cercheranno di entrare, ma non ci riusciranno» (v.24). Con l’immagine della porta, Egli vuol far capire ai suoi ascoltatori che non è questione di numero – quanti si salveranno –, non importa sapere quanti, ma è importante che tutti sappiano quale è il cammino che conduce alla salvezza.

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TERREMOTO: CEI, 1 MILIONE DI EURO E COLLETTA IL 18 SETTEMBRE IN TUTTE LE CHIESE

terremoto-centro-italia-24-agosto-2016In conseguenza al sisma che il 24 agosto  ha colpito il centro Italia, la Presidenza della CEI dispone l’immediato stanziamento di 1 milione di euro dai fondi dell’otto per mille per far fronte alle prime urgenze e ai bisogni essenziali.
La Chiesa che è in Italia si raccoglie in preghiera per tutte le vittime ed esprime fraterna vicinanza alle popolazioni coinvolte in questo drammatico evento. Le diocesi, la rete delle parrocchie, degli istituti religiosi e delle aggregazioni laicali sono invitate ad alleviare le difficili condizioni in cui le persone sono costrette a vivere. A tale scopo, la Presidenza della CEI indice una colletta nazionale, da tenersi in tutte le Chiese italiane il 18 settembre 2016, in concomitanza con il 26° Congresso Eucaristico Nazionale, come – si legge in una nota – “frutto della carità che da esso deriva e di partecipazione di tutti ai bisogni concreti delle popolazioni colpite”.
Le offerte raccolte dovranno essere inviate con sollecitudine a:

Caritas Italiana, Via Aurelia 796 – 00165 Roma, utilizzando:

  • il conto corrente postale n. 347013
  • mediante bonifico bancario su Banca Popolare Etica, via Parigi 17, Roma – Iban: IT 29 U 05018 03200 000000011113 specificando nella causale   “Colletta terremoto centro Italia”.
    Offerte sono possibili anche tramite altri canali, tra cui:
    – on line (sul sito www.caritas.it)
    – Banca Prossima, p. della Libertà 13, Roma – Iban: IT 06 A 03359 01600 100000012474
    – Banco Posta, viale Europa 175, Roma – Iban: IT 91 P 076 0103 2000 0000 0347 013
    – UniCredit, via Taranto 49, Roma – Iban: IT 88 U 02008 05206 000011063119.

GRAZIE MONSIGNOR ARTURO!

Ospitare un vescovo non è cosa di tutti i giorni. Ospitarne uno che viene da lontano e magari parla una lingua diversa dalla nostra diventa già una piccola impresa.

arturo-fajardoCon mons. Arturo Fajardo, vescovo di San José de Mayo in Uruguay, la diocesi che ospita don Federico e don Francesco, non abbiamo avuto proprio il tempo di preoccuparci. Ci ha infatti messo subito a nostro agio: nessun formalismo, estrema capacità di adattamento, grande cordialità nel tratto personale. Era come se un vecchio amico di famiglia si fosse fatto vivo dopo tanto tempo e riprendesse, senza alcuna difficoltà, le vecchie abitudini. Un bicchiere di vino rosso, un piatto di salumi nostrani e le parole chiare e semplici di un uomo, di un Pastore che conosce la gente e sa coglierne gli aspetti positivi.

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SE LA VESTE DIVENTA LA PERSONA

R.Beretta
R.Beretta

L’abito non fa il monaco (nemmeno il terrorista, probabilmente…) esattamente come il “non abito” non fa il “laico”. Burkini sì, burkini no: Roberto BERETTA, giornalista nelle pagine culturali del quotidiano Avvenire, affronta il tema scottante dell’abito intero per le donne musulmane che vanno in spiaggia.

Un’amica suora, molto anziana e molto missionaria, mi raccontò una volta che – all’inizio della sua vita religiosa – la regola vietava di spogliarsi persino da sole, in bagno, per cui ci si doveva lavare con una sorta di camicione che impediva di vedersi nude. E, quando le toccò di partire per un afoso Paese terzomondiale, non fu facile ottenere la dispensa ad adattare l’abito (pensato per il clima europeo) alle ben diverse condizioni ambientali del luogo. Sto pensando alla vicenda del burkini, …

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PREGARE INSIEME CRISTIANI E MUSULMANI? PROVIAMOCI…

don M. Vailati
don M. Vailati

Parrocchia di S. Carlo, domenica 14 agosto, ore 10.30: prima di incominciare la Messa, il parroco, don Maurizio Vailati, richiama l’attenzione dei presenti su un gruppetto di perso- ne, una decina in tutto, sedute in prima fila. Non sono soliti venire alla Messa domenicale, sono infatti musulmani che hanno chiesto di poter rivolgere un messaggio ai cristiani presenti. L’uomo incaricato si fa avanti e così parla a tutti:

Cari fratelli cristiani, siamo davvero felici di poter essere qui insieme.
Siamo infatti figli dell’unico Dio ed è quindi con ragione che possiamo chiamarci vicendevolmente fratelli: è bello poterlo fare con amore e amicizia.

La vostra accoglienza ci consente di esprimere la totale vicinanza della comunità mussulmana cremasca agli orrendi e sacrileghi attacchi che hanno colpito anche la chiesa cattolica. È con assoluta fermezza che condanniamo quegli atti che nulla hanno a che fare con l’Islam così come tutto ciò che è fatto a danno dei fratelli, siano essi cristiani, musulmani o di qualunque altra religione: la violenza è, per l’Islam, una bestemmia.  Vorremmo che oggi sia l’occasione per iniziare una migliore e reciproca conoscenza che ci porti, insieme, ad onorare Dio e i fratelli così da tramutare l’odio e i suoi effetti mortiferi in amore e atti di vita.  È per questo che preghiamo l’unico Dio”.

Ha poi inizio la Messa. Al momento della Preghiera dei fedeli, lo stesso musulmano prega contro il terrorismo e la guerra e per la pace. Così al momento della scambio del Segno di Pace, molti dei presenti escono dal proprio banco e vanno a stringere la mano al gruppetto dei musulmani.
Qualcosa di vecchio si è rotto, qualcosa di nuovo è nato: un piccolo passo è stato dato. Bisogna solo proseguire nel cammino tracciato, non importa la lunghezza dei passi, importa non fermarsi.    Pregare insieme si può!

NEL NOME DELLA MISERICORDIA… PER LA RIFORMA DELLA CHIESA

Anche quest’anno si svolgeranno ad Assisi, dal 25 al 28 agosto, le Giornate di Formazione e Spiritualità Missionaria. Siamo alla 14a edizione ed il titolo scelto dall’Equipe organizzatrice è quanto mai coinvolgente ed attuale. «Mi piace una Chiesa italiana inquieta, sempre più vicina agli abbandonati, ai dimenticati, agli imperfetti – così ha detto papa Francesco al Convegno di Firenze, aggiungendo – Sebbene non tocchi a me dire come realizzare oggi questo sogno, premettetemi solo di lasciarvi un’indicazione per i prossimi anni: (…) cercate di avviare, in modo sinodale, un approfondimento della Evangelii gaudium, per trarre da essa criteri pratici e per attuare le sue disposizioni, specialmente sulle tre o quattro priorità che avrete individuato in questo Convegno».
Un grande incontro nazionale per avviare processi, dando ciascuno il proprio contributo, e puntare su quella “creatività” insistentemente ricordata da Francesco.
Da Crema partiranno in sei: Silvana ABBONDIO, Mimma BENELLI, Giulio CARDISPERI,  Don Osvaldo EROSI, Enrico FANTONI, Gianna PAIARDI. Vengono da diverse Comunità  cremasche e li accompagniamo con la preghiera e l’augurio che possano riportare idee e creatività che, insieme, non guastano mai. Buon lavoro!

assisi

UN PENSIERO SPECIALE PER…

  • Padre Francesco VALDAMERI, di Pieranica, missionario monfortano nello Zambia (Africa). Tornato a casa per le ferie, è stato ricoverato d’urgenza in ospedale ed operato di calcoli ai reni e alla vescica. Esprimiamo a P. Francesco i nostri più affettuosi auguri di pronta guarigione, perché, a dispetto dei suoi 80 anni e dell’operazione subita, ha ben altri “calcoli” per la testa e conta di tornare in missione al più presto. AUGURI!
  • Don Federico BRAGONZI, di Crema, missionario “fidei donum” in Uruguay. Anch’egli in ferie, durante un normale esame di routine, ha avuto la sorpresa di scoprire che le coronarie non funzionavano a dovere. Sottoposto ad immediato intervento chirurgico, gli sono stati applicati tre stent. Anche per don Federico un salutare periodo di riposo. AUGURI!