Come se non bastassero le guerre già in atto, anche il Sud Sudan, l’ultimo stato africano a raggiungere l’indipendenza nel 2011, è stato travolto da una guerra civile che non accenna a risolversi. L’interessamento fattivo del Papa potrebbe aiutare la popolazione, ormai allo sbando, di uno stato completamente privo di qualsivoglia infrastruttura.
L’agenzia Fides rende noto in un comunicato l’invito in Vaticano di Papa Francesco ai leader religiosi cristiani del Sud Sudan per discutere la grave crisi che sta attraversando il più giovane Stato africano.
Lo ha rivelato monsignor Paolino Lukudu Loro, Arcivescovo cattolico di Juba, il quale ha precisato che tra gli invitati vi sono l’Arcivescovo Daniel Deng Bul, Primate della Episcopal Church of Sudan e Peter Gai, Moderator of the Presbyterian Church in South Sudan and Sudan.
La guerra civile tra il Presidente Salva Kiir e l’ex Vice Presidente Riek Machar scoppiata nel dicembre 2013 ha messo in ginocchio il giovane Stato indipendente dal 2011. Gli accordi di pace raggiunti ad agosto 2015 sono stati disattesi e il conflitto è esploso nuovamente a luglio quando nella capitale Juba le truppe di Kiir si sono scontrate in accesi combattimenti con quelle di Machar. Un rapporto di Amnesty International, reso noto il 25 ottobre, accusa le forze governative di aver commesso «deliberate uccisioni di civili, stupri di donne e ragazze e saccheggi» durante gli scontri di luglio nella capitale.